Positions di Ariana Grande | Recensione dell’album

Positions di Ariana Grande | Recensione dell'album

Il penultimo album della cantante di fama mondiale Ariana Grande intitolato Positions rilasciato il 30 ottobre 2020 ritorna a sound molto più familiari per l’artista. Il cd, composto da 14 tracce, richiama infatti il sound R&B che non ha mai abbandonato Ariana dall’inizio della sua discografia, sin dal suo album di debutto Yours Truly, nonostante a volte se ne sia allontanata per sperimentare e per dimostrare di essere versatile.

Vediamo insieme Positions di Ariana Grande:

A differenza di Sweetener del 2018 che ha visto Ariana collaborare con il produttore Pharrell o di Thank u, next con Max Martin, con Positions Ariana recupera il rapporto con collaboratori di vecchia data, come Tommy Brown. È un album che mostra la maturità dell’artista a 360 gradi, come si sente in shut up, la traccia di apertura dove Ariana canta: «All them demons helped me see shit differently», ossia «Tutti quei demoni mi hanno aiutato a vedere le cose in modo diverso». La maturità è riflessa anche nel fatto che è l’album più sexy della cantante che ormai non è più una ragazza, ma una giovane donna che non ha paura di esprimersi. Questo è ben presente in tracce come 34+35 in cui Ariana Grande canta: «Got the neighbors yellin’ earthquake, 4.5 when I make the bed shake», oppure in nasty con frasi come «Promise I’ma give it to you like you never had it, I do it so good, it’s gon’ be hard to break the habit».

Le canzoni più leggere risaltano per prime, ma il nocciolo dell’album è in canzoni come off the table con The Weeknd che parla di come affrontare un nuovo amore dopo una serie di relazioni malsane e tossiche. Da menzionare è love language, in cui Ariana cerca di comprendere qual è il modo in cui il suo partner esprime amore in modo che possa farlo sentire ascoltato. Inoltre, pov vede Ariana ammettere di sentirsi più bella e soddisfatta se si vede attraverso gli occhi del suo partner. È un album molto piacevole da ascoltare contenente versi scherzosi come «Just gimme them babies» in 34+35 o «Let me be your wife» in west side. Possiamo dire che nonostante quest’album sia più soft nei sound e meno esplosivo degli altri, ciò non significa che non sia degno di nota.

Nel complesso è molto curato, soprattutto grazie alle capacità vocali dell’artista e alla sua malizia. Nonostante ciò, alcune canzoni sono meno esplosive, quasi come se volessero riempire dei buchi. Un esempio potrebbe essere just like magic, che parla del potere della manifestazione e del fatto che pensare positivo aiuta a cambiare la tua vita, una canzone che non potrebbe che uscire da una delle cantanti più famose e di successo del globo. Anche safety net non è particolarmente notevole per il testo o per il sound, ma si limita ad essere semplicemente orecchiabile. Per quanto riguarda l’intro dell’album, shut up, ci sembra quasi non far parte di esso in quanto il sound è del tutto diverso. Nonostante ciò, è impossibile non rimanere estasiati dalla voce angelica di Ariana nel ritornello.

Possiamo concludere affermando che l’album rispecchia il talento di Ariana Grande, nonostante questa volta abbia optato per una strada sicura e non abbia scelto di rivoluzionarsi.

Fonte immagine: copertina di positions di Ariana Grande su Spotify

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