Sting: l’arrivo a Napoli per il concerto a Secondigliano

Sting

Sting, nome d’arte di Gordon Matthew Thomas Sumner, è un cantautore britannico, ex membro della nota band The Police, al cui interno si prestava come voce e bassista. Dopo lo scioglimento del gruppo avvenuto nel 1984 a causa di divergenze musicali tra i vari artisti che lo componevano, Sting ha iniziato una promettente carriera solista sulle note del jazz, pop e raggae, generi da cui è stato sempre attratto ed ispirato. A gennaio si vociferava già di un suo arrivo nella città azzurra, in occasione del progetto “Tornaccantà”, portato avanti da Attilio Varricchio e don Antonio Loffredo, ex parroco della chiesa di Santa Maria della Sanità nonché membro fondatore de “La Paranza”, il gruppo che gestisce le catacombe di San Gennaro. Il progetto prevedeva la creazione di una scuola di musica che fosse aperta a tutti e con il progetto “Metamorfosi” anche la costruzione di strumenti musicali da parte dei detenuti nel carcere di Secondigliano, realizzati con il legno di alcune delle barche affondate e spiaggiatesi a Lampedusa, un po’ come per ridare una voce a chi silenziosamente affronta queste traversate alla ricerca di una vita migliore. Ebbene, Sting è davvero giunto a Napoli questo aprile in gran segreto, con una agenda di impegni molto fitta nella città partenopea.

Il concerto per i detenuti di Secondigliano

L’artista è stato visto nelle prime ore della mattina del 26 Aprile nei pressi dell’hotel Vesuvio, dove probabilmente era previsto il suo soggiorno. L’evento si è tenuto nel pomeriggio dello stesso giorno, non nei pressi della chiesa della Sanità, come si era ipotizzato a gennaio, bensì nel carcere di Secondigliano. Il progetto è infatti quello di “Metamorfosi”, con cui i detenuti del carcere davano nuova vita al legno dei barconi creando violini in particolare; per Sting è stata da loro costruita una chitarra, che ha ricevuto in dono e suonato in un concerto a porte chiuse per i detenuti. La sua visita e partecipazione a Napoli è dovuta ad una promessa che in passato aveva fatto all’ex parroco, che gli aveva parlato di questo progetto musicale e a cui Sting si era mostrato subito molto interessato; era quindi una presenza dovuta la sua all’evento, che restituisce anche un po’ di gioia e speranza ai detenuti.

Infatti per questo concerto era prevista l’esecuzione del brano Fragile, dal suo album solista “Nothing Like The Sun”, per la prima volta prodotto nel 1998. Trattasi, quella eseguita, di una rivisitazione in chiave moderna del brano, che verrà anche utilizzato come colonna sonora per il documentario “Posso entrare? An ode to Naples”. Sting si è detto onorato di essere coinvolto in questa iniziativa e spera che il suo concerto e la sua presenza possano aver restituito, seppur in piccola parte, un po’ di felicità e dignità ai detenuti che lo hanno ascoltato, elementi essenziali nella vita degli uomini e che dovrebbero essere garantiti a tutti. Niente spettacolo aperto al pubblico, dunque, ma una meravigliosa iniziativa di pace e di speranza.

Fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/sting-napoli-carcere-secondigliano-chitarra-barconi_63935476-202302k.shtml

A proposito di Giada Bonizio

Sono una studentessa dell'Università degli studi di Napoli "l'Orientale", amo leggere, la musica e l'arte.

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