Alla scoperta delle chiese da visitare a Napoli
Napoli è senza alcun dubbio una città dalle mille sfaccettature, ricca di storia, folklore napoletano, gastronomia e patrimonio artistico. In particolare, nel capoluogo campano è possibile visitare una vasta gamma di antiche chiese, siano esse in stile gotico, rinascimentale, neoclassico o barocco. Non a caso, dunque, le è stato assegnato l’appellativo di città delle 500 cupole! Non è necessario essere ferventi credenti per poter apprezzare l’arte di cui questi edifici religiosi sono intrisi.
In questo articolo vi proponiamo una piccola guida delle chiese da visitare a Napoli, segnalandone 3 da non perdere assolutamente:
1. Duomo di Napoli o Cattedrale di Santa Maria Assunta
Famoso in tutto il mondo per il Tesoro di San Gennaro che custodisce al suo interno, il Duomo di Napoli rappresenta la basilica monumentale più grande della città, nonché una delle chiese da visitare a Napoli che non potete perdervi. La cattedrale è il luogo in cui tre volte l’anno è possibile assistere al rito sacro dello scioglimento del sangue di San Gennaro, il patrono di Napoli. In queste occasioni, il Duomo ospita migliaia di turisti e devoti al Santo, accorsi per ammirare dal vivo il cosiddetto miracolo di San Gennaro. L’interno dell’edificio, emblema dello stile gotico ma con qualche tocco di barocco, presenta una pianta a croce latina ed è costituito da tre navate con dieci cappelle laterali, altari e monumenti funebri. Se siete in visita al Duomo, durante il vostro itinerario delle chiese da visitare a Napoli, non potete assolutamente saltare la cappella del Tesoro di San Gennaro, costruita intorno al 1600.
Durante il XVI secolo Napoli dovette fronteggiare numerose difficoltà, legate a conflitti bellici, crisi di pestilenza ed eruzioni vulcaniche. Fu in questo contesto che i napoletani decisero di rivolgere le proprie preghiere a San Gennaro, promettendo di innalzare una nuova cappella all’interno del Duomo come segno di devozione al Santo patrono. L’edificio ha una pianta a croce greca ed è stato edificato seguendo lo stile del barocco napoletano. All’interno della cappella si trovano diverse sculture bronzee che raffigurano i santi protettori della città e che hanno il compito di difendere Napoli dalle guerre, dalla peste e dall’eruzione del Vesuvio. Tra i protettori spicca la scultura di San Gennaro seduto, vicino all’altare maggiore che custodisce le ampolle contenenti il sangue di San Gennaro. Dalla cappella si può accedere al Museo del Tesoro di San Gennaro, che espone diversi oggetti in oro, argento, bronzo e pietre preziose donati a San Gennaro dai sovrani napoletani e stranieri, dai papi e dal popolo in segno di adorazione e culto.
Il Duomo di Napoli è ubicato nella via omonima, in pieno centro storico, ed è raggiungibile prevalentemente ricorrendo ai mezzi pubblici, soprattutto grazie alla fermata della metropolitana L1 di Duomo.
2. Complesso monumentale di Santa Chiara
Il complesso si trova anch’esso nel centro storico di Napoli, a pochi metri dalla bellissima piazza del Gesù Nuovo, e merita di rientrare nel vostro itinerario delle chiese da visitare a Napoli. Costruita nel 1310 per volere di Roberto d’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca, la Basilica di Santa Chiara era stata progettata in origine come un complesso francescano dallo stile gotico composto da due edifici religiosi contigui ma separati: un monastero per le clarisse e un convento per i frati minori francescani, oggi divenuto chiesa delle clarisse.
Alla sinistra della chiesa si eleva un campanile trecentesco, i cui lavori furono arrestati a seguito della morte di Roberto d’Angiò e al conseguente blocco dei finanziamenti. Dopo il terremoto del 1456 il campanile crollò quasi del tutto, solo in seguito fu ricostruito in stile barocco. Ai lavori della Basilica partecipò Giotto, che eseguì nel coro delle monache affreschi riguardanti episodi dell’Apocalisse e del Vecchio Testamento. Tuttavia, un bombardamento scagliato contro la città durante la Seconda Guerra mondiale ha distrutto gran parte di questi affreschi, di cui purtroppo si sono salvati soltanto pochi frammenti. La struttura comprende anche un chiostro maiolicato composto da 66 archi a sesto acuto che poggiano su pilastrini in piperno, rivestiti da maioliche colorate che raffigurano scene vegetali.
La chiesa si presenta oggi nelle sue originarie forme gotiche, con una facciata a larga cuspide, nella quale è incastonato l’antico rosone traforato, e l’interno articolato in un’unica navata, su cui si distendono dieci cappelle per lato.
3. Cappella Sansevero
Ultima ma non per importanza, la Cappella Sansevero è uno dei luoghi più iconici della città partenopea, ragion per cui entra di diritto nella lista delle chiese da visitare a Napoli. Situata nel cuore di Napoli, la Cappella Sansevero è un gioiello d’arte da visitare almeno una volta nella vita. La Cappella, infatti, ospita tre capolavori: il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo. La Cappella San Severo presenta anche le macchine anatomiche, ossia gli scheletri di un uomo e una donna che conservano due modelli intatti dell’apparato circolatorio realizzati minuziosamente da Giuseppe Salerno.
Il nome della cappella si deve a Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, arguto inventore mecenate e primo gran maestro della Massoneria napoletana, che si occupò della riorganizzazione e dell’abbellimento della cappella, considerato il mausoleo di famiglia. Nei laboratori sotterranei del suo palazzo, in largo San Domenico Maggiore, il principe si dedicò a diverse sperimentazioni scientifiche, raggiungendo risultati strabilianti che apparvero quasi magici ai contemporanei. Non a caso il luogo è immerso in un’atmosfera a cavallo tra sacro e profano: Di Sangro aveva una concezione esoterica della conoscenza, ragion per cui aleggia un velo di mistero attorno le sue prodigiose invenzioni.
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