The FEEdbACKERS è un collettivo o meglio ancora un progetto nato nel 2006 dall’incontro di idee di quattro amici: Niko Saluzzi, Luigi Catalani, Stefano Giammaria e Pietro Sacco. DJ potentini con la passione per la musica e la ricerca musicale che hanno deciso di dar vita ad un’intrigante idea che sarebbe diventata negli anni non solo fusione artistica ma anche sociale, permettendo di riunire sotto questa novità diverse generazioni e diversi tipi di persone.
L’idea era quella di unire musica ed arte, affidando la parte artistica all’artista fumettista lucano Giulio Giordano.
The FEEdbACKERS è quindi un progetto artistico a 360 gradi che include anche altre forme d’arte.
«Abbiamo realizzato, con le opere uscite dalle performance, 5 mostre che hanno dato modo di far vedere come, da una semplice idea si possono realizzare “piccoli sogni”; per quasi tutti è stata la prima volta di una esposizione in un museo, biblioteca o semplicemente in un locale», dice Niko, uno dei membri.
Hai detto che The FeedbACKERS è un progetto, quindi non vi definite un gruppo ma più un collettivo artistico?
Sì, siamo un collettivo di DJs, formato da me, Niko, Luigi Catalani, Stefano Giammaria e Pietro Sacco; recentemente collaborano con noi anche Manuel Pasos (DJ Pasos) e Guglielmo Giardiello (DJ Anonymous). La particolarità sta nella fusione con altre arti e nella nostra formazione alle serate: suoniamo sempre in coppia, raramente tutti insieme, questo perché vogliamo proporre sonorità diverse durante la performance. Prima eravamo sei, adesso siamo diventati un po’ di meno, però il progetto fondamentale era comunque basato sui quattro fondatori.
La fusione di varie forme d’arte per voi è molto importante, mi racconti in maniera più approfondita di una vostra esibizione e di come queste arti si fondono?
Quando suoniamo di solito c’è un altro artista che performa, principalmente arte pittorica; però abbiamo fatto anche graffiti, sculture, quindi diciamo varie forme d’arte. Poi c’è la condivisione con altri gruppi artistici, proprio perché alla base dei FeedbACKERS c’è anche la condivisione.
Come risponde Potenza ad un progetto del genere? Avete mai provato ad espanderlo in altre città?
Tra poco saranno quasi 20 anni del nostro progetto, quindi per durare così tanto piace, ma risponde benissimo anche perché nel 2006, quando abbiamo iniziato a fare questo tipo di serata, era una cosa totalmente nuova. Ha creato un bello scossone, e man mano abbiamo creato un seguito di fan che ci seguivano in ogni nostro appuntamento, ed è ancora così fortunatamente. Sì, abbiamo portato il progetto dei FeedbACKERS anche in altre città, però per altri impegni lavorativi, quell’aspetto l’abbiamo un po’ abbandonato; siamo stati a Salerno, Napoli, Roma. Sebbene Potenza non ci abbia influenzato nel nostro percorso e stile musicale, abbiamo portato avanti questo progetto con lo scopo di dare unicità alla città.
Qual è il DJ set più memorabile che avete fatto finora e perché?
Il DJ set più memorabile che abbiamo fatto è stato uno di quelli durante il primo anno del progetto The FEEdbACKERS perché iniziava a creare un seguito e tutti aspettavano il venerdì per scoprire le novità della serata.
In un contesto sociale in cui l’intrattenimento è sempre più veloce il progetto dei FEEdbACKERS continua a costruire spazi in cui le persone si incontrano e condividono davvero, in cui l’arte non è solo spettacolo ma partecipazione. La musica diventa un linguaggio universale che si sdoppia in due tipi di connessione, quella con il pubblico e quella con gli altri artisti, dando così vita ad una sorta di “botta e risposta” in cui l’input musicale ispira la pittura, la scultura, ecc. e queste ultime a loro volta influenzano i musicisti e la loro musica.