Il nuovo album di Michele Bravi, classe 1994, è stato pubblicato lo scorso 12 aprile 2024. Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi rappresenta un’evoluzione ulteriore del giovane artista umbro, già cominciata con il precedente album La geografia del buio, segnando un vero e proprio spartiacque con i lavori precedenti di Bravi.
Questo album lancia uno sguardo intimo all’interno di sé stessi, dove l’immaginazione e le emozioni agiscono indisturbati come flussi di coscienza joyciani.
Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi: di cosa parla il nuovo album?
Dietro il lavoro di questo nuovo album vi è una minuziosa ricerca della parola, della metrica e del tema, che sembra rasentare quasi la perfezione. «Ho scritto questo disco per celebrare la natura melodica e scenica della vita interiore, della memoria e dell’immaginazione», scrive Michele Bravi sul post promozionale pubblicato sul suo profilo Instagram, commentando la sua ultima fatica.
Tutte e tredici le tracce del nuovo album trattano come tema la palinopsia, ossia il rivivere costante dei ricordi e il libero sfogo dell’immaginazione, anche in assenza di veri e propri stimoli.
L’album di Michele Bravi Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi è da concepirsi come un viaggio, proprio come suggerisce la canzone che fa da apripista, Viaggio nel tempo: il testo denota un susseguirsi di immagini, di desideri, di sogni e interpretazione anche a livello visivo, oltre che uditivo.
Michele Bravi, nel suo nuovo album, invita ad un’immersione nei sentimenti, passando dall’esaltazione moderata ed evocativa dell’amore fino allo scivolare lento nell’analisi dell’odio e dell’amarezza che l’amore stesso ha generato inconsciamente, come si può notare nei singoli Odio e Malumore francese – quest’ultimo presentato al serale della 23esima edizione di Amici, talent di punta della Mediaset condotto da Maria de Filippi – per poi tornare in un clima maturo, leggiadro e consapevole con Infanzia negli occhi.
Non è un caso, probabilmente, che le tracce di Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi seguano un percorso preciso, come un viaggio di cui si programmano tappe da visitare e osservare, perfino in grado di saperle ascoltare. Anche la musica accompagna dolcemente le parole, abbracciandole ad ogni nota e movimento.
Le 3 canzoni da ascoltare assolutamente
Tutte le canzoni di Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi meritano attenzione e ascolto, ma su tre tracce in particolare vale la pena soffermarsi maggiormente:
– Odio è tra le tracce più forti e irriverenti del disco. Parla di un amore che vuole salvare e salvarsi, nonostante il sentimento narrato sia agli sgoccioli, e di come non vi sia rimasto più nulla di romantico se non un «vuoto intenso e ruvido».
– Infanzia negli occhi comincia con un inframezzo musicale struggente che, anche se privo di parole, comunica all’ascoltatore un messaggio fatto di parole “mute” che vorrebbero uscire fuori ma trovano difficoltà: per paura, vergogna, rassegnazione, fragilità, a seconda di come lo percepisce chi ascolta. È l’unico brano di Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi che possiede questo lungo interludio musicale prima dell’inizio della parte cantata effettiva. Nonostante sia soltanto una singola persona a cantare, il testo è un dialogo rivolto all’altro o a se stesso. Un invito ad aprirsi, a non temere l’ombra del proprio passato che incombe costantemente, nascosto appunto negli occhi.
– Atlante degli amanti, l’ultima traccia dell’album, la più consapevole, la più “coraggiosa”. Qui Bravi canta apertamente il suo amore con fermezza e gioia esplicita, tenendo sempre conto del suo tono moderato e fermo, dichiarandosi dunque alla sua maniera. Una chiusura perfetta di un viaggio onirico, di “se” e “chissà” espressi con titubanza, per poi raggiungere un crescendo sempre più deciso e potente, accompagnato dalle note che si fanno via via più leggiadre e morbide, prive di quel doppio strato oscuro presente nei brani precedenti del disco.
L’album Tu cosa vedi quando chiudi gli occhi è disponibile su tutte le piattaforme streaming e sui digital store.
Aprite il cuore e le orecchie a questa piccola perla musicale!
Fonte immagine: Spotify (copertina ufficiale dell’album)