Alessandro Ciambrone: Napul’è mille culure

Alessandro Ciambrone: Napul'è mille culure

Alessandro Ciambrone: Napul'è mille culure

Il 17 febbraio scorso è stata inaugurata, nella splendida cornice di Salotto Calabritto, la mostra di Alessandro Ciambrone a cura di Francesca Frendo e Carla Travierso.

In occasione dell’opening è stato presentato il prototipo in seta “San Leucio Silk”, del quadro “Esplosioni di colori”, realizzato dalla “Silk and Beyond”.

Il Salotto Calabritto ospiterà le opere dell’artista dal 17 al 21 Febbraio 2017.

Quando la storia si fa ad arte, Ciambrone ci mette del suo e non perde l’occasione per rivelare, attraverso i suoi lavori, l’idea positiva che lo “straniero” ha di Napoli e dei luoghi di interesse storico.

Per mano dell’artista, Partenope è trasfigurata in un carnevale di paesaggi urbani ancora intonsi. Il colore è il solo protagonista dei lavori di Alessandro, non dieci, non cento, ma mille colori, “tirati” su tela come fili di seta di San Leucio.

Alessandro Ciambrone: la ricerca della bellezza

Alessandro, architetto ed artista, uomo schivo di lodi ci regala una breve intervista:

Quando è nata l’ idea di questa mostra?

L’idea di questa mostra è nata il primo gennaio, alle nove del mattino, passeggiando sul lungomare il panorama mi ha ispirato per la realizzazione di una tela di cinque metri che voglio donare alla città, perché tutti ne possano fruire.

La tua professione di architetto quanto ha influenzato la tua produzione artistica?

Nel 2007 sono stato uno dei cinque vincitori al mondo della Unesco Vocation Patrimoine fellowship per un progetto sulla valorizzazione dei siti Unesco in Campania, progetto che ho sviluppato sia come dottorato di ricerca internazionale sia come docente universitario. L’idea che è alla base dell’opera nasce, quindi, dalla mia indagine scientifica che una volta divenuta applicazione è già elemento di promozione della Campania nel mondo.

Qual è il futuro dell’ arte e degli artisti nell’epoca della sua riproducibilità tecnica?

Come docente universitario di architettura sento la responsabilità di trasmettere ai miei allievi l’importanza del disegno a mano, prerogativa di pochi, oggi giorno. Gli studenti che usano solo il computer hanno smarrito il senso della proporzione e della dimensione, perdendo di fatto tecnicamente l’armonia e la bellezza. Il risultato anche etico è recuperabile solo con un ritorno al passato e con la ricerca della verità che è insita nell’arte.

La bellezza salverà il mondo?

Sì, ma solo ad un patto: “che gli uomini combattano per salvare la bellezza!

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