La Campania ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale del turismo. Oggi è la seconda regione più visitata in Italia.
Il turismo campano è un turismo di qualità che fa leva su due caratteristiche: trasversalità e integrazione territoriale. Si è cercato in questi anni di costruire una rete che potesse mettere in contatto i luoghi simbolo di arte, storia cultura e spiritualità e di epoche temporali diverse (cultura antica e moderna si abbracciano nella nostra terra), in modo da offrire al visitatore un di cultura nei suoi aspetti più diversi. Le Certose rappresentano in questo senso un patrimonio storico, artistico e religioso inestimabile.
L’integrazione di cultura è l’obiettivo della Mostra Il cammino delle Certose: I percorsi dell’anima (dal 14 Luglio al 21 Ottobre). La mostra toccherà le tre certose simbolo della nostra regione e del patrimonio artistico e religioso mondiale: la Certosa di San Martino al Vomero, la Certosa di San Giacomo a Capri e la Certosa di San Lorenzo a Padula.
Martedì 10 Luglio c’è stata la Conferenza Stampa di presentazione del progetto, promossa dalla Regione in collaborazione con il Polo Museale della Campania. Presenti il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’assessore regionale alla Promozione turistica Corrado Matera, la Direttrice del Polo Museale della Campania Anna Imponente e la Direttrice del settore Turismo e Cultura Rosanna Romano. La volontà della regione è puntare su un turismo culturale e spirituale. Le certose sono luoghi religiosi che non attraggono solo chi crede nella Fede ma chiunque sia alla ricerca di spiritualità. Tutte e tre le Certose fanno parte di un’utopia architettonica – le loro costruzioni sono ispirate alla Gerusalemme Celeste, immaginata da San Bruno come percorso rettilineo e longitudinale, fatto di linee geometriche e dritte.
Luoghi affascinanti, dunque – situati quasi in un altro tempo, sospesi tra il cielo e la terra – che colpirono anche Le Corbusier che a proposito delle Certose disse “Quest’esperienza mi ha cambiato la vita.”
Il cammino delle Certose, alla ricerca di spiritualità e bellezza
La Mostra vuole rappresentare il tema della religiosità in una molteplicità di manifestazioni artistiche, facendolo vivere nell’arte, nella musica, nelle performance visive unendo cultura antica e contemporanea. In un percorso di riflessione e di meraviglia.
Un assaggio di ciò che vedremo nei singoli luoghi:
Certosa di San Martino (Vomero) – la mostra è qui incentrata sul Tesoro di Giuditta – il trionfo eseguito da Luca Giordano nel 1704 sull’episodio biblico di Giuditta e Oloferne, considerato la più completa sintesi della glorificazione del cattolicesimo romano trionfante. La raffigurazione, tipicamente barocca, mostra Giuditta che espone vittoriosa al suo popolo la testa del generale assiro, Oloferne, come fosse un piatto. Un oggetto scarno e senza valore. Quest’episodio manifesta in tutta la sua potenza espressiva la vittoria dei deboli sostenuti da Dio contro la tirannia dei forti. Nella mostra figurano cinque dipinti che ritraggono tale episodio, tra cui spicca il capolavoro della giovane Artemisia Gentileschi, ispirato alla tradizione caravaggesca, proveniente dal Museo di Capodimonte.
La mostra desidera mostrare il rapporto tra antico e moderno, attraverso il concetto di violenza. Presenti anche, tra gli altri, il Concetto spaziale di Lucio Fontana (scontro tra Saraceni e Guerrieri), la Femme Couteau di Bougois o l’installazione di Luca Patella ispirata ad Artemisia Gentileschi.
Certosa di San Giacomo (Capri) – Il concept della mostra è quello del tempo. Riconciliarsi con i “passati trascorsi” e tracciare una mappa dei tanti significati della Certosa, dal punto di vista artistico, tra passato e presente.
Interessante anche la trattazione del tema del sacro, attraverso la lettura autoriale autoriale dei testi del Cattolicesimo e della Bibbia ebraica che incontrano però manifestazione artistiche proprie anche di religioni ortodosse (icone russe da viaggio ecc). Hermann Nitsch proporrà gli aspetti rituali e misteriosi del Cattolicesimo attraverso il libro Levitikus. Vittorio Pavoncello interpreterà i temi di alcuni libri della Torah attraverso incisioni antiche. Tappa consigliatissima il passaggio all’Orto dei Semplici, silenzioso spazio verde dedicato nel Medioevo alla coltivazione e raccolta di erbe mediche usate dai Certosini.
Certosa di San Lorenzo (Padula) – In linea con il luogo, qui si rivive un grande clima di pace di ricerca meditativa, per tanti versi non in linea con la nostra società che cerca sempre di rifuggire al silenzio. Da qui un invito ad osservare la natura.
La Certosa di San Lorenzo ospita già una collezione permanente di opere d’arte contemporanee situate nel Desertum, il grande spazio verde che la circonda. Qui saranno tante le performance di artisti internazionali che si alterneranno, tra cui quella di Vanessa Beecroft, specializzata nella realizzazione di tableaux vivants, con l’aiuto di 300 figuranti che sfileranno dalla Certosa fino al Chiostro Grande.
Il percorso è pensato come una trilogia o,un itinerario compatto volto ad intrecciare, musica, storia e arte di istituzioni religiose creando un’unione di espressioni.
La crescita così notevole del turismo nella nostra terra, spesso bistrattata ed offesa, è motivo di orgoglio. Ancora di più, perché alla base c’è un progetto concreto di rinascita. Il desiderio di incentivare iniziative dal valore artistico elevato ed inedito è palpabile in tutto il territorio. La cultura, protagonista da sempre dei nostri luoghi, torna a vivere in un connubio armonico di passato e presente. Di arte che si fonde alla vita e respira nella contemporaneità, toccando anche la dimensione del sacro attraverso le nostre bellissime Certose.
Foto: Marcello Affuso