Pizzeria Owap: suggestioni internazionali in un cuore campano

Pizzeria Owap: suggestioni internazionali e un cuore campano

Contaminare il mondo della pizza napoletana, portando pizze estere a Napoli, rivisitandole con i nostri prodotti. Questa è l’idea, la mission, la filosofia che anima la pizzeria Owap, un raffinato melting pot dove la tradizione partenopea incontra, abbraccia e si fonde con sapori provenienti da ogni angolo del globo. Sapori a volte inaspettati, ma sempre sapientemente bilanciati dalla maestria di Mauro Espedito, un pizzaiolo che ha fatto del viaggio e della contaminazione la sua cifra stilistica. Il risultato? Una pizza cosmopolita, che è sintesi di realtà diverse, capace – nella sua semplicità – di stupire e conquistare.

Abbiamo avuto il privilegio di testarlo in prima persona durante un pranzo stampa organizzato dalla giornalista Carmen Davolo (Dieffe Comunicazione). 

L’anima cosmopolita di Owap: la storia di Mauro Espedito

Ma chi è, davvero, Mauro Espedito, l’anima creativa di Owap? La sua è una storia che inizia presto, a soli sei anni, “a bottega” dal padre pizzaiolo. Tra impasti e farciture, nasce una passione che lo porterà lontano. Molto lontano.

Ancora adolescente, Mauro inizia a viaggiare. Prima l’Australia, a 19 anni. Poi gli Stati Uniti, dove coordina l’apertura di alcune pizzerie di successo a New York, prima di trasferirsi a Miami. L’Europa lo attira: Parigi, Barcellona, il Nord Europa. Ogni viaggio, un’esperienza. Ogni esperienza, un tassello nel suo bagaglio di conoscenze.

Ed è proprio da questo girovagare che prende forma il suo stile: la solida base di tradizione napoletana, arricchita da suggestioni contemporanee e internazionali. Sapori lontani che diventano ingredienti, ricordi di viaggio trasformati in creazioni.

Tradizione e innovazione: il segreto delle pizze Owap

Un esempio concreto? La Pepperoni newyorkese, un classico americano, reinterpretato con ombra di pomodoro di San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, doppio fior di latte, peperoni (ovviamente!), olio extravergine d’oliva e basilico. Un omaggio all’America, ma con l’eccellenza dei prodotti campani. Oppure la Montanara Strana, un insolito matrimonio tra Napoli e il Piemonte, grazie alla bagna cauda. Il risultato? Crema di peperoni, bagna cauda, polvere di peperoni, prezzemolo fritto e capperi. Un azzardo? Forse. Ma un azzardo riuscito.

Ma la pizzeria Owap non è solo sperimentazione. Il menu celebra anche le pizze classiche, quei cult, come marinara e margherita, di cui non potremo mai fare a meno. E c’è un’attenzione speciale per tutti: tantissime le alternative vegetariane e vegane. Perché, come ci spiegherà Mauro, “a tavola si mangia insieme, senza escludere nessuno”.

Una visione che si riflette anche nella scelta delle materie prime e nelle tecniche di lievitazione. Mauro utilizza tre tipologie di farina Mulino Caputo, miscelate secondo una sua personale proporzione, frutto di anni di studio.

Un palmares di tutto rispetto

I risultati di tanto impegno? Un palmares da fare invidia ai grandi, arricchito in pochissimi anni:

  • 1 Stella per la Guida “Chef di Pizza Stellato”.
  • Guinness World Record “Pizza Fritta più lunga al Mondo” 2018.
  • Guinness World Record “Pizza più lunga al Mondo” 2016.
  • Primo Classificato Campionato Mondiale nella categoria “Pizza Fritta” 2022.
  • Terzo Classificato Campionato Mondiale nella categoria “STG” 2022.

Riconoscimenti che consacrano la qualità del lavoro di questo giovane pizzaiolo, oggi alla guida di tre locali a Napoli: due in Via Foria (uno dedicato esclusivamente all’asporto e alla pizza fritta) e l’altro nel cuore antico della città, alla Pignasecca.

Intervista a Mauro Espedito della pizzeria Owap

Per capire fino in fondo l’anima di Owap, abbiamo intervistato Mauro Espedito.

Cosa rende unica la tua pizza?

La rende unica il modo di vederla, il modo di farla. L’impasto è molto tradizionale, ma c’è un grande lavoro dietro di maturazioni e lievitazioni. L’idea è quella di contaminare il mondo della pizza napoletana, portando pizze estere a Napoli, rivisitandole con i nostri prodotti. La margherita Owap, con base bianca di fior di latte e ketchup di pomodoro San Marzano, ne è un esempio.

Ketchup sulla pizza? Una scelta audace…

Sì. È questo che ci distingue. Fare una pizza gourmet è facile, basta un libro o una serie TV. Le esperienze, invece, sono tutt’altra cosa. Sono il vero punto di forza.

E le tue esperienze, lo sappiamo, vengono da lontano…

Sì, ho vissuto anni all’estero, in Australia e America. Ho girato l’Europa. E continuo a viaggiare, per provare cose nuove, per trovare ispirazione. Non è solo un piacere, è anche un lavoro. Vado in una città europea, assaggio un prodotto, e torno a Napoli per capire se posso trasformarlo in una pizza.

Qual è la differenza tra il mondo della pizza in Italia e all’estero?

In Italia, la pizza è vissuta con più amore. All’estero, spesso è vista come pane, un contorno. Noi cerchiamo di far capire che non è così, che la pizza è un piatto completo, un’esperienza gastronomica. E le cose stanno cambiando, anche all’estero.

Complimenti per la grande attenzione alle opzioni vegetariane e vegane. Quasi tutte le pizze sono disponibili in queste versioni. C’è una motivazione particolare?

Sì, c’è una motivazione personale. Non sono vegetariano né vegano, ma mio figlio era allergico a latte e uova. E avevamo difficoltà a farlo mangiare in pizzeria. Così ho iniziato a ricercare un prodotto che potesse andare bene per tutti, un po’ come a tavola, in famiglia, dove ognuno ha le sue esigenze, ma si mangia insieme, senza escludere nessuno. E poi, il numero di persone intolleranti o con diete particolari è in continua crescita. In ottica di business, è assurdo non pensare ai vegetariani.

Il menù del pranzo stampa: un percorso tra i sapori della pizzeria Owap

  • Frittatina classica e vegana.
  • Montanarina vegana e Owap.
  • Margherita Owap (fior di latte, ketchup di pomodorino del Piennolo, basilico, spuma di Parmigiano Reggiano).
  • Margherita Pepperoni (ombra di pomodoro di San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, doppio fior di latte, pepperoni).
  • New York (by Ciro Iovine): fior di latte, all’uscita stracciatella, alici del Mar Cantabrico, pesto di basilico, pestato di pomodoro, zeste di limone, olio extravergine d’oliva, basilico.
  • Pizza fritta: scarola (scarola saltata in padella con capperi ed olive nere caiazzane, provola, Parmigiano Reggiano DOP, olio extravergine d’oliva DOP).

Pizzeria Owap: un’esperienza da provare

Impasti ottimi, un’ampia e saporitissima proposta vegan, il giusto equilibrio tra sapidità e dolcezza: le pizze di Owap sono un’esperienza da non perdere. A rendere speciale il tutto, c’è anche uno staff giovane, preparato e sorridente: le cameriere Valentina e Claudia, il pizzaiolo Pasquale, il fornaio Simone e, alla guida della friggitoria, Elisa. E proprio i fritti, curati direttamente da Elisa, sono un altro punto di forza di Owap (disponibili anche in versione vegana), assieme ai deliziosi dolci, firmati dalla Pasticceria Di Costanzo. Passando ai prezzi, non solo sono onesti e in linea con la concorrenza della zona, ma offrono anche una creatività e un’unicità decisamente superiori: la margherita costa 6 euro, le pizze più “alternative” si aggirano intorno ai 12. Per le versioni vegane, bisogna considerare un sovrapprezzo del 20% circa, giustificato dal maggior costo degli ingredienti. Un indirizzo da segnare, dunque. Anzi, tre indirizzi. E non solo da segnare, ma da visitare e rivisitare.

Pizzeria Owap:

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A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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