Il 4 giugno 2025, nel Duomo di Napoli, sono stati presentati e inaugurati, i frutti di un importante intervento di restauro, promosso da Friends of Naples. Al centro del progetto, il restauro completo della Cappella Capece Minutolo, uno dei più raffinati esempi di gotico partenopeo, tornata finalmente a risplendere dopo anni di silenzio. Insieme a essa, altri cinque tesori hanno ritrovato nuova vita: la lapide Pignatelli, la lapide Dentice, il portone principale su via Duomo, quello laterale e la cancellata delle Pigne su Piazza Riario Sforza. Un’azione concreta di tutela e valorizzazione, che riconsegna alla città uno dei suoi patrimoni più preziosi.
La Cappella Capece Minutolo: la vera protagonista del restauro
Struttura e tesori artistici della Cappella Capece Minutolo
La Cappella Capece Minutolo rappresenta uno degli ambienti più suggestivi e antichi del Duomo, di impianto gotico con interventi che risalgono fino al XIV secolo, possiamo definirla un angolo di Medioevo nel cuore della città. La cappella, di forma rettangolare, è suddivisa in tre campate con volte a crociera; l’ultima campata, che costituisce la tribuna, fu realizzata tra il 1387 e il 1412 su volontà di Enrico Minutolo, arcivescovo di Napoli, per ospitare il suo monumento funebre con lo stemma di famiglia. Oltre al monumento di Enrico, all’interno si trovano anche i sepolcri laterali di Orso e Filippo Minutolo, affreschi trecenteschi attribuiti a Montano d’Arezzo e un pregevole pavimento cosmatesco.
Un capolavoro unico: il mosaico e la stratificazione artistica della Cappella
La Cappella è un vero unicum nel panorama dell’arte napoletana. A renderla straordinaria è, prima di tutto, il pavimento: un mosaico “alla romana”, rarissimo per l’epoca. Nel Trecento nemmeno i sovrani possedevano un’opera di tale pregio e raffinatezza.
Mosaico alla romana del pavimento, archivio personale
Ma l’eccezionalità della cappella non si ferma al pavimento: essa racconta, attraverso affreschi e apparati decorativi, una vera e propria stratigrafia di stili e periodi storici, a partire dal XIV secolo. La fascia superiore, la Crocifissione e il pavimento (tranne lo stemma) risalgono agli inizi del Trecento; i pannelli della zoccolatura, datati 1352, si sovrappongono visivamente e cronologicamente alle decorazioni precedenti. A questi si aggiungono inserti successivi, come le raffigurazioni di Sant’Antonio e Santa Caterina, realizzate nel Quattrocento e tanti altri elementi di epoche più tarde, come gli affreschi dei vari esponenti della famiglia Capece Minutolo sulla fascia in basso realizzati nei secoli.
Gli affreschi della fascia inferiore, della crocifissione e di Sant’Antonio e Santa Caterina, ufficio stampa
Storie e leggende: il legame tra Boccaccio e la Cappella Capece Minutolo
Oltre ad essere un vero e proprio “archivio visivo” dell’arte napoletana nei secoli, la cappella è avvolta da racconti e leggende che ne amplificano ulteriormente il fascino. Infatti, si narra che, durante il suo soggiorno a Napoli, Boccaccio rimase profondamente colpito dalla Cappella Capece Minutolo, tanto da ambientarvi una delle novelle più celebri del Decameron.
Restauro e obiettivi per la Cappella: proteggere la memoria, restituire bellezza
Avviati alla fine del 2020 e conclusi nel 2023, dopo un’interruzione dovuta alla pandemia, i lavori sono stati realizzati sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. L’intervento ha avuto l’obiettivo di stabilizzare le superfici deteriorate, consolidare apparati decorativi a rischio e contenere il progredire del degrado in atto. Particolare attenzione è stata riservata ai sepolcri laterali di Orso e Filippo Minutolo, alla pavimentazione, al registro inferiore delle decorazioni parietali e alla progettazione di un nuovo impianto illuminotecnico.
Un’équipe d’eccellenza
Il restauro della Cappella Capece Minutolo è stato realizzato dal sapiente lavoro de L’Officina Restauro di Diego Ferrara, con la consulenza scientifica del prof. Francesco Esposito, la direzione dei lavori di Francesca Bertagnin e la ditta Del Core Restyling. Le indagini diagnostiche sono state condotte da M.I.D.A. di Claudio Falcucci. Mentre il progetto di illuminazione realizzato dall’architetto Adriano Caputo e i suoi collaboratori è stato possibile grazie al contributo e alla consulenza di LuciOmbre Srl.
L’impegno della famiglia Capece Minutolo e dei benefattori per il restauro
Tutti gli interventi sono stati sostenuti dal patronato gentilizio della famiglia Capece Minutolo e dai mecenati Miguel e Ileana Gomez, Alejandro e Martha Gomez, Brett Lloyd, Thomas Dane Gallery, Fondazione Tridama e da tanti altri Amici di Napoli.
Possibile apertura al pubblico e il recupero di un’opera perduta
Durante la presentazione del 4 giugno, i membri della famiglia Capece Minutolo hanno dichiarato di star valutando con prudenza la possibilità di aprire al pubblico la cappella, un prezioso tesoro di famiglia finora gelosamente custodito. Nel corso dell’evento è stato inoltre annunciato il ritrovamento di un quadro, un tempo esposto proprio nella cappella, che sarà restituito al suo luogo originario al termine di un accurato restauro.
Friends of Naples: un impegno concreto per Napoli e il suo patrimonio
Friends of Naples è un’associazione senza scopo di lucro nata a maggio 2018 dalla volontà di un gruppo di professionisti e amici profondamente legati a Napoli, per promuovere il restauro e la conservazione dei beni artistici della città e del suo inestimabile patrimonio culturale. L’associazione lavora quotidianamente con Soprintendenze, Istituzioni, Archivi, Musei, Istituti di Belle Arti, Accademie e Università attivando buone pratiche di collaborazione tra pubblico e privato.
È stata proprio l’associazione ad occuparsi di questo immenso progetto, ovviamente anche grazie alla collaborazione indispensabile di mecenati, restauratori e partner. “Credo profondamente nel valore della collaborazione come leva per la tutela del nostro patrimonio artistico. Questi interventi nel Duomo di Napoli dimostrano quanto sia potente l’unione di forze diverse, tutte animate da uno stesso scopo: custodire la bellezza e tramandarla” ha dichiarato Alberto Sifola, presidente di Friends of Naples.
Accedendo al sito di Friends of Naples è possibile avere maggiori informazioni sull’associazione, conoscerne l’operato, iscriversi o donare per uno specifico progetto. Perché ogni pietra, ogni affresco, ogni dettaglio racconta chi siamo: conservarli è responsabilità di tutti, affinché si possa tramandare la bellezza che abbiamo ereditato.
Fonte immagini: Ufficio Stampa