Inaugurata la Biblioteca Carmine Franzese – Mario Ricciardi

Inaugurata la Biblioteca Carmine Franzese - Mario Ricciardi

La Biblioteca Carmine Franzese-Mario Ricciardi viene inaugurata il 9 Dicembre 2024 presso l’I.C. Don Milani Dorso di San Giorgio a Cremano.

L’inaugurazione riunisce molteplici persone nella sala teatro del plesso Dorso. Diversi ospiti chiariscono gli intenti e gli obiettivi che si celano dietro l’apertura della Biblioteca. Sono presenti il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno, l’assessore Giuseppe Giordano e il presidente del consiglio comunale Michele Carbone. Interviene la dirigente scolastica Isabella Bonfiglio che ringrazia tutti i presenti e chiarisce l’importanza della realizzazione del progetto, invitando gli alunni e le alunne a comprendere la necessità della memoria.

La Biblioteca porta il nome di due giovanissimi ragazzi strappati alla vita troppo presto, alunni della scuola in anni diversi: Carmine Franzese e Mario Ricciardi. La dirigente scolastica, citando Marguerite Yourcenar, ricorda che «fondare biblioteche é come costruire granai pubblici […]» ed esprime la gioia dell’intera comunità scolastica per la nascita di questo “piccolo granaio”. Anche il sindaco Giorgio Zinno si mostra molto coinvolto dall’iniziativa e saluta l’intera comunità presente, sottolineando alcuni punti essenziali e invitando soprattutto i giovani a riflettere sull’opportunità che la scuola, insieme al territorio sangiorgese, sta offrendo loro.  

A moderare l’incontro é la Professoressa Amalia Palma, ideatrice del progetto che, insieme ad un team di docenti del plesso Dorso, ha lavorato con grande cura e impegno. La professoressa parla della Biblioteca paragonandola ad un seme. Un seme ora piantato per poi germogliare e diramarsi in molteplici direzioni: é questo l’intento della Biblioteca Carmine Franzese-Mario Ricciardi. La lettura -ricorda la professoressa- non dovrà essere solo un rifugio al caos quotidiano, e la biblioteca non solo un luogo di silenzio: questo può e potrà farsi rumore per generare piccoli atti rivoluzionari. Coltivare la passione o semplicemente la pratica per la lettura permette di porsi domande e fa maturare le coscienze, affinché queste abbiano il coraggio d’essere, e d’andare poi, controcorrente. La Biblioteca nasce per fare in modo che sia abitata principalmente dai giovani, per sviluppare il senso della collettività e per riscoprire un nuovo senso di umanità. 

In seguito prende la parola la bibliotecaria Manuela D’Agostino che spiega la propria funzione e parla del proprio ruolo con orgoglio, affermando che conduce il “lavoro più bello del mondo”. Invita i giovani ad esplorare le biblioteche, ad osservarne gli scaffali per imparare ad orientarsi e ricorda che il bibliotecario svolge una funzione determinante per la catalogazione dei libri, interagendo con l’utente con prontezza per la consultazione.  

M. D’Agostino riporta le Cinque leggi della biblioteconomia per rendere ancora più chiara la propria argomentazione. Essi sono i seguenti: 1: I libri sono fatti per essere usati. 2: Ad ogni lettore il suo libro. 3: Ad ogni libro il suo lettore. 4: Non far perdere tempo al lettore. 5: La biblioteca è un organismo che cresce. Questo organismo cresce e deve crescere in continuazione perché il sapere, quello autentico, é contenuto nei libri.

Successivamente Nadia Verdile, scrittrice e giornalista del quotidiano «Il Mattino», argomenta esplorando le figure femminili della Storia, che spesso vengono etichettate e dimenticate perché donne. Verdile si impegna affinché dalla storia possano riemergere attraverso la scrittura. La scrittrice chiarisce che solo attraverso lo studio é possibile comprendere e discernere. Citando la ricostruzione dei carteggi antichi, ricorda che questo è possibile grazie alla parola scritta che oggi sta perdendo il suo valore. Quello di Nadia Verdile, autrice di diversi libri come quello sulla figura di Maria Carolina, é un invito ad esplorare e approfondire con dedizione ciò che non è stato ancora esplorato, facendo un passo indietro rispetto a questa tecnologia che divora il nostro quotidiano. 

Bernardina Moriconi, docente e critico letterario dona alla biblioteca Carmine Franzese-Mario Ricciardi un cospicuo numero di libri dalla biblioteca privata del padre e poeta Alberto Mario Moriconi. La docente argomenta raccontando il proprio amore per i libri, la passione per la lettura che da sempre ha caratterizzato la sua vita. Sin da bambina é stata circondata da volumi importanti che dovevano essere custoditi con cura. Moriconi sottolinea l’importanza e la potenza del libro: intramontabile strumento, capace di alimentare la fantasia di ognuno, che non potrà essere sostituito da nessun tipo di tecnologia. Non a caso, infatti, chiude il proprio intervento citando il noto manifesto del ’68: «Immaginazione al potere» perché é attraverso l’immaginazione che è possibile creare nuovi mondi e la lettura permette di generarne infiniti, migliori di quello in cui tutti siamo ora. 

Emanuele Cerullo é uno scrittore che racconta la propria esperienza come lettore. Cerullo preferisce definirsi agitatore culturale perché è la cultura che ha smosso la propria vita: la curiositas verso i libri e la sete di conoscenza l’hanno salvato dalle vele di Scampia negli anni più duri per il territorio campano. Coinvolgendo gli alunni in sala, ricorda loro come si sia approcciato alla poesia tramite il rap, indagando primariamente la musicalità del verso che da sempre lo incuriosisce. Emanuele Cerullo, citando e recitando la poesia Sensation del poeta francese Rimbaud, testimonia la potenza che la scrittura, la lettura e la cultura hanno: soddisfano il desiderio d’evasione e permettono di attuare piccole grandi rivoluzioni. 

Infine, non mancano interventi da parte di alunne che testimoniano la propria esperienza di lettrici o di alunni che, curiosi, pongono anche domande agli ospiti. L’inaugurazione si conclude con il taglio del nastro all’ingresso della biblioteca e l’attenzione si concentra, in primis, sulla targa che viene mostrata con il commovente sottofondo musicale dei Professori M.Baratta, F. Falzarano e G. Linguadoca rispettivamente al pianoforte, alla tromba e al clarinetto. 

Un pomeriggio intenso ha permesso di generare riflessioni profonde attraverso un grande confronto e una sinergia tra il corpo docenti, gli ospiti, i genitori di Carmine e Mario e tutti i presenti in sala. La Biblioteca del plesso Dorso ha un’ambizione grande che grazie alla competenza dei docenti, alla dirigente scolastica, all’appoggio comunale, ma soprattuto ai giovani, riuscirà sicuramente a crescere e a tener viva la bellezza

Fonte immagine di copertina: archivio personale

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