Lawrence Carroll. Keep Looking al Museo Madre

Lawrence Carroll. Keep llooking

Venerdì 11 aprile alle ore 18:00, presso la Sala Madre del Museo Madre si è tenuta la presentazione del catalogo “Lawrence Carroll. Keep Looking” che si occupa di documentare la mostra che la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha dedicato all’artista nel 2022. 

Il volume, di oltre 2000 pagine, pubblicato dalla casa editrice artem, raccoglie testi, contributi e immagini delle 80 opere esposte al Madre che raccontano la storia, la ricerca e le inquietudini dell’artista statunitense di origine australiana. Il progetto grafico è a cura di Damiano Fraccaro, Otium. Nell’introduzione del volume sono presenti le presentazioni del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, un corredo di immagini delle opere presenti in mostra nel 2022, insieme agli apparati bio-bibliografici e alla chiosa di Mario Ciaramitano.

Ad introdurre la presentazione è stata la Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Angela Tecce e la Direttrice del museo Madre Eva Fabbris. A seguire, gli interventi di: Laura Mattioni (Storica dell’arte e collezionista e membro del Comitato Scientifico del museo Madre, Gianfranco Maranello (Direttore dei Musei d’Arte Moderna e Contemporanea Comune di Milano) e Lucy Jones Carrol (Direttrice del Lawrence Carroll Archive). 

 Lawrence Carroll. Keep Looking: il catalogo che diventa un’opera artistica 

La Direttrice del museo Madre ha spiegato come nel catalogo “Lawrence. Keep Looking” vi siano numerose frasi chiave per comprendere l’esperienza artistica di Lawrence. Una delle prime pagine del catalogo si apre con la visione di dipinto per l’artista: il dipinto è  un corpo, una presenza. In relazione a ciò, la pittura può essere definita painting, non solo sostantivo ma un verbo  attivo, un fare con crescente consapevolezza del proprio agire e non la definitiva immagine simulacro di qualcosa di esterno a cui riferirsi. A seguire l’intervento di Laura Mattioni sulla scelta della copertina del catalogo. La copertina riprende gli stessi colori che Lawrence utilizzava nei suoi dipinti, ciò è significativo se lo si paragona alla frase detta dallo stesso autore: “cercai un colore che fosse il più possibile simile a quello della tela e cominciai a stenderlo così da cancellare in qualche modo me stesso, volevo creare un mondo nuovo per ricominciare, volevo iniziare di nuovo in modo diverso”. Quindi, il colore utilizzato è sicuramente ambiguo ma aperto a numerose possibilità. Si tratta di un nascondimento, di una cancellazione che non toglie il passato ma che pone il presente e il progetto futuro sopra al passato. La storica dell’arte sottolinea anche la simpatia dell’artista nei confronti di Morandi, soprattutto per le sue linee mai dritte ma sempre ondulate come le opere dell’artista stesso. 

L’indissolubilità della mostra e del catalogo Lawrence Carroll. Keep Looking

Non si può parlare del catalogo senza accennare alla mostra tenutasi nel 2022 al museo Madre a distanza di tre anni dalla morte dell’artista.”. Gianfranco Maranello evidenzia come la mostra sia stata sentita sin dall’inizio con grande responsabilità a causa dell’assenza dell’artista: è stato un lavoro molto difficile esplicitare quella tensione verso la contingenza, verso l’arrivo delle cose. Doveroso è ricordare anche la difficoltà di quell’anno a causa della pandemia che rendeva difficile l’incontro fisico con le opere, nonostante ciò con una certa urgenza si è riuscita a organizzare una mostra meravigliosa.

Le opere in mostra, raccolte nel catalogo, spaziano dalla pittura, alla scultura, installazioni, foto e sono state realizzate da Carroll nel corso di oltre trent’anni di carriera (dal 1985 al 2019). L’artista considerava i suo lavori presenze fisiche nello spazio che avevano la possibilità di incontrare l’osservatore proprio come faceva lui stesso con i suoi dipinti, trascinandoli dal suo studio. Si tratta di un’azione non deontologica se si considera la tutela del patrimonio culturale ma necessaria per sottolineare la posizione dell’uomo rispetto al mondo

Fonte dell’immagine in evidenza: archivio personale

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