Napolimania e la diffusione della Napoletanità nel mondo

Napolimania, Negozio di Via Toledo

Napolimania è il marchio per eccellenza che rappresenta l’unicità e l’originalità di quello che, in maniera riduttiva, viene definito un gadget. In realtà dietro l’idea e la creazione di ogni singolo prodotto, dalle magliette alle tazze, dai grembiuli ai canovacci da cucina, c’è molto di più. C’è una ricerca continua della Napoletanità. Quella buona, che ha reso il popolo partenopeo famoso in tutto il mondo, e non certo per libri e serie sulla malavita – una realtà presente ma che purtroppo rischia di denigrare il popolo, inviando un messaggio sbagliato – ma per la storia e le origini della città di Napoli e dei suoi abitanti, fin da tempi antichi. Capostipite di questa realtà è Enrico Durazzo, cuore e anima del marchio Napolimania che ha trasmesso ai suoi figli l’amore per Napoli, la sua cultura e il suo folklore e che tutt’oggi è sempre alla continua ricerca di tutto ciò che è bello e anche divertente del quotidiano, dei proverbi e nei modi di dire tipici della città. In occasione del prossimo Festival del Giallo, Città di Napoli, di cui Napolimania è Sponsor, noi di Eroica Fenice li abbiamo incontrati per una chiacchierata.

Napolimania è un marchio di unicità e originalità in continua evoluzione!

Si, come vedi sono qui con mio figlio – Vincenzo Durazzo – ma a breve arriveranno tutti gli altri che lavorano nell’azienda. Vincenzo in particolare, che a 24 anni, nonostante appartenga ad una generazione che basa il proprio successo sul tutto e subito, generato anche dai social media – vedi gli influencer –  si è calato bene nella parte. Soprattutto nella concezione che abbiamo qui che conta prima il principio e poi i soldi. Il denaro deve essere una conseguenza!

Come è iniziato il progetto Napolimania?

Ho iniziato con l’idea goliardica dell’Aria di Napoli, un barattolino praticamente vuoto che gli scugnizzi napoletani vendevano ai turisti nel 1944, e ho voluto replicare l’idea per rilanciare la città in un momento in cui tutti parlavano male di Napoli. E all’inizio fu un investimento e basta, spesi soldi per le lattine, per le etichette, senza sapere se e quando ci avrei tratto un guadagno, ma la verità è che, forse in maniera incosciente, non mi importava!  Poi c’è stato un ritorno economico e ben venga, perché mi ha permesso di produrre altre cose, come la maglietta di Totò. Questo ci ha dato modo di riqualificare quello che prima era un negozio di abbigliamento di grandi firme come Armani e Dolce e Gabbana [Armenio, ndr] creando una serie di rivisitazioni divertenti. Così D&G ad esempio è diventato Docce e Gabinetti, una cosa che ha divertito molto gli stilisti in persona, che a loro volta hanno risposto con una T-shirt divertente. Sui giornali scrissero “Dolce e Gabbana hanno creato il pezzotto del pezzotto di Napolimania”. In occasione di una sfilata a Castel dell’Ovo, ci chiesero di stampare le nostre magliette. 

Napolimania, dove nascono le idee
Napolimania, ufficio dove nascono le idee

All’inizio, creare Napolimania è stato quasi un salto nel vuoto!

Quando abbiamo sciolto la società Armenio – mio padre era uno dei soci – io decisi di tenermi il nome per continuare e con un po’ diincoscienza, aggiungerei, perché per anni pagai un pacco così di cambiali per chiudere le pendenze – sono tutte pagate e le ho persino conservate! Avevo circa venticinque o ventisei anni e non volevo che l’azienda morisse, e dopo anni nel commercio delle grandi firme ho voluto creare qualcosa che fosse mio e ho avuto l’idea di fondare Napolimania.  

E Napolimania ha origine da uno scopo preciso!

Il mio obiettivo è quello di non perdere e poi diffondere la “Napoletanità”. Quando scriviamo sulle magliette “Da Ernesto a Foria” o anche “Da Bianchi alla Ferrovia” noi raccontiamo delle storie sulla città. Ernesto a Foria, che era l’amministratore delle pubbliche latrine  – infatti viene usato come offesa – e Bianchi era un diurno dove chi arrivava a Napoli alla stazione Centrale poteva darsi una lavata e cambiarsi. Questi sono pezzi di una storia che non esiste più ma che le persone devono conoscere. Sono questi gli elementi della Napoletanità che non deve perdersi!

Cosa rappresenta Napoli per Enrico Durazzo?

Napoli per me è un mondo a parte, come un pianeta. C’è tutto in una sola città: picchi di bassezza e picchi di altezza, in continua contrapposizione, un po’ come il bene e il male che si affrontano, lo yin e yang nelle filosofie orientali. C’è questo alla base di Napolimania, e come dice il nome è una vera mania, direi una follia. Ne ho fatte tante, per questa città come quando trent’anni fa, proprio agli inizi, ho fatto piantare un pino a via Orazio – dove prima c’era quello che si vede nelle immagini classiche del Golfo di Napoli, rimosso nel 1984 perché malato – per ridare alla città la sua vista classica. Per l’occasione ho prodotto il CD Song ‘e Napule

La Napoletanità per i partenopei è nel quotidiano, e Napolimania lo sa bene.

La napoletanità è in ogni cosa, sia negli oggetti di uso quotidiano che nelle nostre creazioni artistiche. Prendi ad esempio l’arbre magique, per i cattivi odori in auto. Noi ne abbiamo realizzato una versione a forma di corno, e lo abbiamo chiamato “Furtunat ‘o cuor prufumat, allontana cattivi odori e malocchio” così ha anche il valore aggiunto di allontanare la sfortuna  [ride] e ho proseguito mettendoci una frase divertente per ogni tipo di oggetto. Un grembiule per la cucina diventa una celebrazione alle mamme napoletane con le tipiche frasi che si sentono sempre e che sanno di casa qui a Napoli! Senza ovviamente mai essere banali, ogni oggetto ha una frase contestuale, ad esempio la frase Avviso ai Naviganti, posta sul tappetino per mouse, non sarebbe adatta a una “stutame” (spegnimi) posta in un posacenere, e così via! Mettiamo sempre tantissima attenzione in questo, ed è uno dei punti di forza di Napolimania.  Abbiamo anche la scugnizzeria, con i capi per i più piccoli. 

Chissà quante volte hanno provato a copiare i prodotti Napolimania!

Ci provano, ma non ci riescono. I materiali sono diversi, la cura dei dettagli è diversa! Prendi i muretti con le frasi! Li facciamo assemblando i mattoncini uno per uno e poi scrivendo a mano la frase. Se controlli alcuni scopiazzi che vendono in giro per i turisti, scoprirai che sono di resina, con stampe scadenti. È l’amore per il proprio lavoro che genera l’originalità. Eppure c’è una cosa che nessuno ha mai neanche provato a replicare ed è stata, un po’ di tempo fa, la nostra personale Settimana Enigmistica, strutturata in maniera identica a quella classica ma tutta in napoletano. In quel modo ho voluto che le persone ricordassero o imparassero le parole perdute del dialetto napoletano, anzi della lingua, come sappiamo! E che tra i cruciverba e la pagina della sfinge scoprissero curiosità e aneddoti, finanche le barzellette solo in napoletano.  Quella non è mai riuscita a copiarla nessuno!

Tutti i napoletani conoscono Napolimania, e tutti quelli che vengono a Napoli almeno una volta la ricorderanno sempre grazie ai vostri prodotti! Qual è il segreto?

Il segreto è non globalizzarsi, nonostante il mondo vada in quella direzione. Io dico: restate napoletani e portate la napoletanità con voi anche fuori dalla città! Napoletanizziamo il mondo! Questa è la nostra salvezza ed è questo che facciamo qui a Napolimania con la nostra continua ricerca delle tipiche espressioni, dei detti e dell’etimologia delle parole. Prendi l’espessione “I Misteri di Parigi”, usata per chi nasconde un segreto, che nasce dal romanzo I misteri di Parigi di Eugène Sue e che è particolarmente complesso per i temi che tratta. Oppure l’espressione Doce e Sale, che si riferisce alle persone dure e intransigenti, ha origine dall’importazione dello zucchero che arrivava grezzo dall’Africa a Venezia e che in quanto simile al sale grosso veniva definito “sale dolce”. A me piace molto studiare, documentarmi e raccogliere testimonianze, come le scritte sui muri, che poi ho raccolto nel libro “Scippi d’autore” creato insieme a Raffaele De Martino. Il succo è nella didascalia delle foto, tutte originali! 

Si può dire che con queste foto Enrico Durazzo sia stato il precursore di quelli che oggi chiamano “meme”: com’è il suo rapporto con i Social Media?

L’attuale gestione dei Social Media di Napolimania è nelle mani di mio figlio Vincenzo, a cui ho lasciato carta bianca proprio  perché appartiene a questa generazione basata sulla comunicazione che passa dagli smartphone eccetera. Io do qualche suggerimento ma penso che loro facciano questo lavoro meglio, conoscendo di più questo mondo. Una volta mi sono iscritto a Facebook ma è stata un’esperienza negativa: litigavo in continuazione con le persone che sembravano divertirsi a contraddire qualsiasi informazione o novità sulla napoletanità che scrivevo. Sapevano tutto loro ed erano saccenti e presuntuosi, poi ho scoperto che esistono i cosiddetti “leoni da tastiera”! Con Vincenzo la comunicazione è al meglio, semplice e diretta, senza entrare nel dettaglio ma senza trascurare l’obiettivo di Napolimania: diffondere la Napoletanità nei nostri prodotti. 

Il Covid19 ha portato un grosso cambiamento per tutte le aziende: ha cambiato anche Napolimania?  

Vincenzo: Avevamo già un sito di e-commerce, per cui da quel punto di vista per fortuna non è cambiato molto: abbiamo spedito i nostri ordini e siamo riusciti a cavarcela in qualche maniera. Siamo stati chiusi per quattro mesi, come quasi tutte le attività commerciali, perciò alzando il tiro con i social come vetrina abbiamo aumentato la visibilità e dato un po’ la spinta che serviva in quel periodo particolare. Non era come vendere in negozio ma ce la siamo cavata. Enrico: Ne abbiamo approfittato per stare a casa tutti insieme e abbiamo riscoperto soprattutto il piacere di essere una famiglia. Abbiamo anche giocato a Nomi cose e città [sorride intenerito] e soprattutto abbiamo parlato tanto, come non capita quando sei molto preso dal lavoro! “Adda passà ‘a Nuttata!”, diceva Eduardo De Filippo, e aspettando che passasse abbiamo riscoperto il piacere di essere una famiglia!

La ripresa è stata eccellente: spesso fate da sponsor a eventi importanti e sarete al Festival del Giallo in Villa Floridiana!

Siamo stati contattati da Maria Rosaria Lanza di Gialli.it che ci ha chiesto di realizzare delle magliette per l’evento. Non è la prima volta che promuoviamo e sponsorizziamo eventi culturali e in occasione del Festival del Giallo, Città di Napoli. Abbiamo creato la maglietta con la scritta in rosso “Squagl ‘o sanghe dinto ‘e wene” con una immagine stilizzata di San Gennaro, per sottolineare il brivido del racconto giallo!

Napolimania maglietta Festoval del Giallo
Napolimania maglietta Festoval del Giallo

Ringraziamo Enrico Durazzo e Vincenzo Durazzo per l’intervista, le foto e la gentile concessione del materiale pubblicato, e invitiamo a non perdere l’occasione di passare in negozio da Napolimania a via Toledo per fare il pieno di storia, cultura e Napoletanità. 

 

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