Restaurate tre domus pompeiane, simbolo di riscatto e di rinnovamento

Tre domus pompeiane restaurate

Tre domus pompeiane delle tante che il mondo ci invidia. Tre domus della città mai morta che rendono Pompei un simbolo di riscatto e di rinnovamento. Tre domus pompeiane recentemente restaurate che offrono spettacolo di loro stesse ai visitatori che, nel 2017, sono giunti addirittura alla quota di 3 milioni e mezzo.
Situate nei pressi di Porta Nocera, uno degli accessi della città che conducevano coloro che dal suburbio desideravano recarsi a Pompei per assistere agli spettacoli del poco distante Anfiteatro, le tre domus pompeiane furono dissepolte negli anni Cinquanta del Novecento solo parzialmente, ma divennero oggetto di studi negli anni Ottanta. Sono state oggetto di restauro nell’ambito del progetto Grande Progetto Pompei.

Ma approfondiamo la conoscenza delle Tre domus restaurate

All’anagrafe sono riconosciute così: Edificio Domus e Botteghe, Casa del Triclinio all’aperto e Casa del Larario Fiorito. Mai aperte al pubblico e restaurate nell’ambito del Grande Progetto Pompei, dal giorno 23 dicembre 2017 sono visitabili. In tale data il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha presenziato alla loro inaugurazione, accolto dal prefetto di Napoli Carmela Pagano e dal sindaco di Pompei, Pietro Amitrano. Anche quest’anno, dunque, il Parco archeologico di Pompei ha riservato ai suoi visitatori un regalo di Natale davvero imperdibile.

L’offerta espositiva è stata resa ulteriormente allettante dall’apertura della mostra Pompei@Madre, elaborata sulla base di un programma di collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei e il museo campano di arte contemporanea Madre. Essa consente di comparare le varie campagne di scavo a Pompei – con i relativi documenti, mezzi e manufatti – a opere e documenti contemporanei. Il progetto Pompei@Madre è stato curato da Massimo Osanna, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, e da Andrea Viliani, Direttore generale museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli.

Le parole di Franceschini nel corso dell’inaugurazione sono state profuse di calore e soddisfazione. “Pompei è il simbolo di una storia di riscatto e di rinascita ” ha dichiarato, sottolineando il passaggio della città da un momento di difficoltà a un sapiente utilizzo dei finanziamenti europei ottenuti. Ha invitato tutti a provare orgoglio per questa “bella storia italiana” e ha ricordato come i brillanti risultati conseguiti siano stati frutto del lungo, silenzioso e professionale impegno di molte personalità dei beni culturali.

Pompei, insostituibile gioiello europeo:

Pompei, con questa trionfale restaurazione, ha voltato pagina per iniziare un capitolo di rinnovamento e intelligente politica culturale. Dimostrazione tangibile di un utilizzo intelligente dei fondi europei, riconferma il proprio di polo di attrazione turistica internazionale, insostituibile gioiello annoverato nel Patrimonio dell’UNESCO.

Nel 79 d.c, in seguito a un eruzione del Vesuvio, come testimoniato da Plinio il Giovane tra altri storici contemporanei, la città di Pompei era stata interamente seppellita da ceneri e lapilli derivanti dall’esplosione. Tuttavia, oggi, una sua straordinaria e impeccabile conservazione ci fa dono del miracolo di una figurazione nitida dell’organizzazione e della conduzione della vita ordinaria nelle città romane.  

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