Era il giugno del 1965 quando i Beatles attraversavano l’Europa in una tournée destinata a diventare leggendaria. Le tappe italiane erano tre: rispettivamente, Milano, Genova e Roma. Come ci dice l’organizzatore della mostra:
“la frenesia collettiva brucia ancora oggi nei ricordi dei fan”
Il comune di Napoli e l’Official Beatles Fan Club Pepperland, hanno deciso di rendere omaggio a quell’evento storico con una mostra unica, andata in scena dal 23 giugno al 28 giugno 2025 presso il Complesso Monumentale di San Severo al Pendino. L’esposizione ha attratto parecchi fan, curiosi, collezionisti e nostalgici, offrendo un vero e proprio percorso emotivo e visivo attraverso i momenti salienti della Beatlesmania italiana. I percorsi tematici sono 2, entrambi pieni di significato ma, soprattutto, curati con devozione in ogni minimo dettaglio.
I tesori dei Beatles: tra memoria, poster e biglietti originali
La prima parte del percorso è un inno all’emozione. Tra le vetrine si intravedono plastificazioni d’archivio e pannelli fotografici, dove si incontrano alcuni dei materiali più rari della storia beatlesiana italiana: biglietti originali dei concerti italiani del ’65, locandine d’epoca, fotografie scattate durante le tre tappe del tour ma, soprattutto, gli occhiali indossati da George Harrison nel 1965 durante un evento sulla terrazza dell’Hotel Duomo a Milano. Questo dimostra l’aura della mostra, donato dalla storica fan Daniela Ripetti Pacchini al presidente del fan club Luigi Luppola. Le riproduzioni ingrandite di giornali dell’epoca, tra cui “Non veniamo per i milioni” e “Sono uscito vivo dall’inferno dei Beatles”, rimbombano nella camera dedicata i Fab Four. Non si parla solo di nostalgia, ma chiaramente l’obbiettivo è rivivere pezzo di storia culturale che ha travolto l’Italia tra urla, capelli a caschetto e rivoluzione.
Le tre città d’oro selezionate dai Beatles
Cosa rende la narrazione così suggestiva? Oltre che al percorso in generale, si possono notare le immagini originali scattate durante il tour in Italia. A Milano, i Beatles sono ritratti con espressioni divertite; a Genova siedono sui troni dell’Hotel Colombia; ma ovunque ci sono fan in lacrime e sorridenti, che stringono cartelli “Welcome Beatles” o si coprono le orecchie per il volume assordante delle grida collettive. Gli scatti sono incorniciati tutti e molte immagini sono accompagnate da una pellicola fotografica in miniatura che riproduce il percorso dei Beatles appena arrivati in Italia: l’arrivo in aeroporto, i saluti ai fan, le prove, le fughe verso l’uscita post-concerto.
The Beatles: In the Fog and in the Rain e le Apple Scruffs
Continuando ad osservare la mostra sui Beatles, si passa alla seconda parte del percorso: ci si sposta in un tempo diverso, ossia tra gli anni 1968 e 1972. Qui, come ci fanno notare gli organizzatori, viene esaltata la maturità musicale dei Beatles. A raccontarlo in maniera diretta, sono le fotografie assolutamente inedite di alcune giovanissime fan britanniche che ogni giorno si appostavano davanti alla sede Apple di Savile Row o agli studi EMI di Abbey Road, ribattezzate con il nome di Apple Scruffs.
Il titolo del percorso è In the Fog in the Rain, che sta a rappresentare un omaggio poetico alla loro costanza musicale: una sfida alla nebbia, alla pioggia e al freddo londinese con l’obbiettivo di incontrare, anche se solo per pochi secondi, John, Paul, George o Ringo. Lo stato di conversazione delle polaroid è perfetto, tanto che è quasi possibile percepire il palco, le urla e gli occhi che si incontrano.
L’obbiettivo finale della mostra
La staticità della mostra non è il suo punto forte. il 24 e il 28 giugno, sempre all’interno del complesso di San Severo al Pendino, si sono svolte due conferenze a tema. Entrambe sono state curate da Luigi Luppola, autore del libro “The Beatles Italian Tour”. Gli incontri sono stati ricchi di aneddoti poco noti e retroscena emozionanti ma, in particolar modo, sono stati proiettati filmati d’epoca e si è ripercorsa la genesi dell’unico tour italiano dei Beatles. L’appuntamento è stato definitivamente chiuso con la musica: i Beat Flowers, nonché band napoletana devota all’opera dei Beatles, hanno redatto una reinterpretazione musicale Beatlesiana; successivamente, Bruno Panuzzo, referente calabrese del fan club, ha reinterpretato alcune canzoni di Peppino di Capri, nonché mitico cantante che ha aperto tutte le date italiane dei Beatles.
Fonte immagine in evidenza: Comune di Napoli