Si è tenuta ieri mattina, 18 settembre 2025, a Napoli, presso la sala Giunta Francesco De Sanctis, la conferenza stampa sul tema Turismo Accessibile e Aree Interne. L’incontro, su un tema molto caro all’assessorato al turismo della Regione Campania, ha visto la partecipazione di esperti e protagonisti diretti delle esperienze in ambito di accessibilità e vivibilità dei siti turistici. Ecco uno stralcio degli interventi dei protagonisti della conferenza stampa sul progetto DAMA.
La conferenza stampa sul progetto D.A.M.A.: i protagonisti e le loro riflessioni
I relatori della conferenza sono stati cinque, orchestrati dal moderatore Fabrizio Kühne.
L’intervento dell’assessore Felice Casucci
Il primo intervento è stato quello dell’assessore al turismo della Regione Campania, Felice Casucci, che ha presentato i vincitori del bando del progetto D.A.M.A. (Destination Accessibility Management Agency), la Società Cooperativa Sociale Cosy for You. Quest’ultima si è aggiudicata un finanziamento dimostrandosi in linea con una delle finalità primarie del turismo regionale: il turismo accessibile. L’assessore ha proseguito sostenendo come il turismo accessibile e inclusivo sia il paradigma dello sviluppo del territorio campano e delle sue destinazioni turistiche.
La prospettiva economica di Guido Migliaccio
A seguire è intervenuto Guido Migliaccio, esperto di Disability Management all’Università del Sannio. Il docente ha affermato che il turismo delle persone con disabilità riguarda non solo aspetti sociologici ma anche aziendali e contabili, finora spesso trascurati. Mentre le scoperte scientifiche portano alla luce sempre più esigenze speciali, le risorse pubbliche si riducono: serve, quindi, pensare a un nuovo welfare che includa il settore privato. Il Professor Migliaccio ha sviluppato un’argomentazione interessante, sottolineando come ci si focalizzi spesso sugli aspetti negativi della disabilità, visti unicamente come un costo. Troppo spesso i benefici, come un ambiente di lavoro più coeso o un aumento della tolleranza, vengono ignorati. La partecipazione di persone disabili porta all’innovazione. Se non si considerano gli aspetti morali, si può dedurre che escludere una persona disabile dal mercato significa escludere anche chi si prende cura di lei. Se le persone con esigenze speciali lavorano, avranno bisogno di svago e accesso ad attività turistiche. Devono, però, essere trattati non solo come utenti, ma come dei veri e propri clienti. Le imprese non possono più permettersi solo di ridurre le barriere architettoniche, ma devono diventare luoghi adatti a tutti.
L’esempio virtuoso di Antonio Vella, sindaco di Monteverde
Il terzo intervento è stato quello del sindaco di Monteverde, Antonio Vella. Nel suo paesino dell’avellinese di 700 abitanti, già nel 2006 la comunità si è mossa verso progetti di inclusione a partire dalla scuola. Essendo maestro di sostegno, il sindaco ha iniziato a proporre giornate estive di condivisione, che si sono trasformate in un evento di più giorni. Vella ha portato la sua storia come esempio di collaborazione virtuosa tra pubblico e privato: grazie ai finanziamenti regionali, da un progetto culturale si è passati a una ristrutturazione fisica dove accessibilità vuol dire, innanzitutto, vivibilità. Monteverde è stata premiata con il premio europeo per l’accessibilità (Access City Award).
L’esperienza diretta di Ileana Esposito per Cosy for You
Infine, è intervenuta Ileana Esposito di Cosy for You, che ha sottolineato i successi decennali della cooperativa sociale che rappresenta: tra le prime a installare rampe sui marciapiedi di Napoli, è arrivata allo sport, creando una delle poche scuole di vela in Italia ad aver prodotto campioni paralimpici. La stessa Ileana Esposito ha vissuto, in prima persona, le difficoltà nel realizzare spostamenti e viaggi, così come la frustrazione e la stanchezza del fallimento una volta rientrata a casa. Quello che il suo intervento ha voluto sottolineare è stato che l’accessibilità non è qualcosa che si realizza su due piedi, e adottando metodi fai da te, così come non si ottiene impiegando chi è ritenuto uno specialista, come gli architetti, ma privo di formazione a livello accademico, nel creare ambienti accessibili. Per ottenere risultati concreti bisogna, a suo dire, sensibilizzare gli imprenditori a vedere l’accessibilità non come solo un obbligo di legge e morale ma anche, e soprattutto, come un’opportunità economica.
Il progetto modello DAMA
L’obiettivo del progetto modello DAMA è quello di garantire lo sviluppo di un turismo sostenibile per le persone con disabilità, interessandosi, nella sua prima fase, alle zone interne della Campania come il Sannio e l’Irpinia. Gli strumenti che verranno adottati, al servizio di tale obiettivo, saranno interventi di promozione turistica del territorio e l’ottimizzazione dell’attrattività, quindi: l’uso dei media per promuovere il turismo in Campania ed eventi che mettano insieme tutti gli aspetti del turismo, tra cui, quello religioso, culturale, artigianale. Durante la conferenza sono stati presentati da Francesco Celli, responsabile di Info Irpinia, due itinerari già realizzati nell’ambito del progetto DAMA:
- Il primo in Irpinia, della durata di tre giorni, che include Avellino, Avella e Montevergine
- Il secondo nel Sannio, della stessa durata del precedente, che include Benevento, Montesarchio e Sant’Agata dei Goti
I due itinerari sviluppati, e proposti, sono stati realizzati sfruttando due metodi d’azione: innanzitutto, sono state individuate aree potenzialmente idonee e in seguito, sono stati effettuati sopralluoghi sul territorio per testarne la reale idoneità.
I vincitori del Bando: la Cooperativa Sociale Cosy for you
Cosy for You è una cooperativa sociale nata nel 2014 che propone servizi per le persone disabili, e alle associazioni di cui fanno parte. Il suo oggetto sociale specifica la sua qualifica di tour operator e agenzia di viaggio, con tanto di licenza rilasciata dalla Regione Campania. Gli itinerari sono sviluppati facendo riferimento ai due principi cardine fino ad ora descritti: accessibilità e inclusività. Questo, naturalmente, significa che sebbene l’interesse prevalente della cooperativa siano le persone disabili, non vengono, di certo, tralasciate quelle normodotate.
Fonte Immagine in Evidenza: Ufficio Stampa