Assegno di mantenimento: cos’è, come si calcola e a chi spetta

Assegno di mantenimento: cos'è, come si calcola e a chi spetta

La fine di un matrimonio o di una convivenza rappresenta un momento difficile, non solo dal punto di vista emotivo, ma anche economico. In caso di separazione o divorzio, il legislatore italiano ha previsto l’istituto dell’assegno di mantenimento, un contributo economico per garantire un adeguato sostegno. Vedremo cos’è l’assegno di mantenimento, come viene calcolato e quali sono le novità introdotte negli ultimi anni, in particolare dalla Riforma Cartabia.

Cos’è l’assegno di mantenimento e a cosa serve

L’assegno di mantenimento è un contributo economico periodico che un coniuge è tenuto a versare all’altro in caso di separazione. La sua funzione principale è assistenziale: garantire al coniuge economicamente più debole, che non ha redditi sufficienti, un tenore di vita analogo a quello goduto durante il matrimonio.

Differenza tra assegno di mantenimento e assegno divorzile

È importante distinguere tra assegno di mantenimento e assegno divorzile. Il primo viene stabilito in sede di separazione e ha lo scopo di conservare il tenore di vita matrimoniale. L’assegno divorzile, invece, viene stabilito in sede di divorzio e ha una funzione più complessa, assistenziale e perequativa, che tiene conto della durata del matrimonio, del contributo di ciascun coniuge alla vita familiare e delle ragioni della fine del matrimonio.

Come si calcola l’assegno di mantenimento: i criteri tradizionali e le novità

Il calcolo non è basato su formule matematiche rigide, ma su una valutazione complessiva che il giudice compie sulla base di diversi fattori, alcuni dei quali sono stati formalizzati e resi più centrali da recenti riforme.

Criterio di valutazione Descrizione
Redditi dei coniugi Si considera ogni fonte di reddito: lavoro, rendite, proprietà immobiliari, etc.
Tenore di vita Resta un parametro di riferimento, ma oggi è bilanciato dal principio di auto-responsabilità del coniuge richiedente.
Durata del matrimonio Un matrimonio più lungo può giustificare un assegno più consistente.
Contributo familiare Si valuta il contributo di ciascuno (anche casalingo) alla formazione del patrimonio comune.
Piano Genitoriale (novità) Un documento obbligatorio che descrive le abitudini dei figli, usato come base per le decisioni economiche.

Le novità della Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia (D.Lgs. 149/2022), entrata in vigore nel 2023, ha introdotto importanti novità. La principale è l’introduzione del piano genitoriale: un documento che i genitori devono presentare al giudice, nel quale vengono descritti gli impegni e le attività quotidiane dei figli (scolastiche, sportive, sanitarie, ecc.). Questo strumento permette al giudice di avere un quadro concreto delle esigenze dei minori e di determinare in modo più equo e personalizzato l’importo del mantenimento. La riforma spinge anche verso l’adozione di tabelle nazionali per uniformare i criteri di calcolo su tutto il territorio italiano.

Quando l’assegno di mantenimento per il coniuge non è dovuto

L’assegno non è un diritto automatico. Non è dovuto in due casi principali:

  • Addebito della separazione: se la separazione è “addebitabile” a uno dei coniugi (per colpa, ad esempio a causa di un tradimento che ha causato la crisi), questi perde il diritto a ricevere l’assegno.
  • Autosufficienza economica: se il coniuge richiedente ha già redditi adeguati o è in grado di procurarseli (in base a età, salute e formazione), il diritto al mantenimento viene meno.

L’assegno di mantenimento per i figli e il piano genitoriale

L’obbligo di mantenimento per i figli è un dovere primario di entrambi i genitori e sussiste sempre. I genitori sono tenuti a provvedere alle esigenze dei figli in proporzione alle proprie capacità economiche. Con l’introduzione del piano genitoriale, la determinazione dell’assegno non si basa più solo sui redditi, ma anche su una mappatura dettagliata delle necessità concrete del bambino, garantendo decisioni più eque e mirate.

Come richiedere, modificare o revocare l’assegno

L’assegno può essere stabilito di comune accordo (separazione consensuale) o dal giudice (separazione giudiziale). L’importo non è immutabile: se le condizioni economiche cambiano, è possibile chiederne la revisione. In una fase così delicata, è sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto di famiglia.

Fonte immagine: Pixabay

 

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

“`

Altri articoli da non perdere
La crisi dell’agricoltura, tra costi, coltivatori in calo e terreni incolti

L'agricoltura, pilastro millenario della nostra società, si trova oggi ad affrontare una crisi profonda e multifattoriale. Un settore che ha Scopri di più

Caro bollette: dal governo un decreto e dei bonus per agevolare famiglie e imprese italiane

Il cosiddetto “Decreto Bollette”, voluto del Ministero dell’economia per fronteggiare i rincari sul costo di luce e gas e gli Scopri di più

doValue in Italia: perfezionati nuovi mandati di gestione per 1,5 miliardi di GBV

Verona - 18/02/2025 doValue S.p.A. ("doValue" o la "Società", Euronext Milan DOV.MI), principale provider in Sud Europa di servizi finanziari Scopri di più

Tecnologia Blockchain per la Trasparenza della Catena di Approvvigionamento nei Beni di Lusso

Nel mondo iperconnesso di oggi, dove anche un semplice scambio Bitcoin può avvenire in pochi secondi da uno smartphone, la Scopri di più

La convenienza di Amazon: lo scontro con le piccole imprese
La convenienza di Amazon: lo scontro con le piccole imprese

Da anni ormai la convenienza di Amazon e la comodità che comporta il suo format di azienda è un fiore Scopri di più

Come allestire una cabina massaggi in un centro estetico

In Italia il numero di utenti che si sottopone a massaggi è in crescita, il benessere è un settore florido Scopri di più

A proposito di Mirko Garofalo

Vedi tutti gli articoli di Mirko Garofalo

Commenta