Come usare al meglio gli oli ed i cristalli di CBD la guida più complete

Ad una prima occhiata è normale rimanere sopraffatti dall’enorme assortimento di prodotti a base di CBD presenti in commercio, ma non bisogna andare nel panico: infatti, la ragione di tale diversificazione risiede nel fatto che il CBD può essere reso biodisponibile in una moltitudine di forme, cambiando di volta in volta il metodo di somministrazione e il numero di volte che bisognerà assumerlo. A questo disorientamento si associa il fatto che ogni fisico risponde in modo difforme ai cannabidioli (per esempio in base a peso e alla propria chimica) e quindi non esiste una regola che giovi a tutti. La prima domanda che uno deve porsi prima di procedere all’acquisto è quale sia il risultato che vuole ottenere, lo scopo, in quale sede il CBD deve arrivare.

Se si vuole agire a livello topico, ossia, se le mete sono il derma o una mucosa, meglio optare per creme o supposte. Al contrario, se il CBD deve raggiungere organi interni, entrando nella circolazione sanguigna, la soluzione ottimale risiede nell’impiego di soluzioni orali o vaporizzatori. Altro punto importante, è che ciascun bene non ha il medesimo tempo di rilascio: alcuni agiscono nell’immediato, altri rilasciano il CBD lentamente e per un periodo più lungo.

 Infine, è anche la concentrazione di principio attivo a variare.

Come si presenta il CBD?

Osserviamo quali sono le vie di distribuzione del cannabidiol:

  • Commestibili: caramelle gommose, tartufi o addirittura mentine che riescono a dissimulare il gusto di ‘erba’;
  • Sottolinguali: pastiglie, unguenti, spray, tinture dove i fiori (e non solo) della pianta vengono disciolti in alcol o liquidi grassi. Non sono aggiunti additivi che possono esistere nei fabbricati edibili;
  • Topici: creme, lozioni, balsami, pomate e cerotti. Meno assorbibili rispetto alla versione sottolinguale, pertanto da adoperare più abbondantemente (e sono costituite da una concentrazione maggiore di cannabidiol);
  • Svapo o sigarette: agiscono rapidamente perché entrano nel flusso di sangue;

Presenta molti benefici, sia per gestire la sintomaticità associata a molte malattie, sia per controllare ansia e stress.

Cosa sono i cristalli di CBD 

In breve, i cristalli di CBD sono un suo formato reso puro che frequentemente consta di una percentuale tra il 97 e il 99% di cannabidiolo, dove tutte le sostanze vegetali sono state rimosse e manca il THC. Quello che rimane sono cristalli o shatter, senza sapore e odore. Lo shatter ha l’aspetto vetrificato e, se infranto, si tramuta in polvere, conosciuta come CBD isolato. I cristalli di CBD sono decarbossilati, cioè privati di gruppi carbossilici e sviluppo di anidride carbonica. Il risultato è che non hanno esigenza di essere scaldati per innescare una reazione.

 Come usare i cristalli di CBD

I modi più classici per il loro consumo sono i seguenti:

  • il dabbing: riscaldamento ed inalazione tramite dab pen o dab rig; in vendita ne esistono di elettroniche che evitano la combustione e possibili esiti cancerosi;
  • sotto forma di alimento, aggiungendo i cristalli alla tua ricetta preferita, come una torta;
  • sostanze topiche fatte in casa, inserendoli in una crema;
  • inferiormente alla lingua;
  • disciolti in un olio che faccia da conduttore, normalmente di canapa, cocco o oliva, in percentuali differite (le più comuni sono 3%, 4%, 6%, 10%, 30%). E’ realizzabile homemade;
  • aggregando il CBD a una bottiglia di ‘vape juice’.
  • Insomma, esistono molti modi per usare i cristalli di CBD!

L’olio di CBD: come si usa?

L’elezione del criterio di impiego di erba è attinente alla predilezione soggettiva. Benché l’olio di non eserciti la sua funzione alla stessa celerità dei procedimenti di aspirazione, può agire più presto nei confronti dell’ingerimento. È a disposizione in una ricchezza di scelte.

Se vuoi sapere come usare l’olio di CBD al meglio, devi sapere che la maggiore efficacia è raggiunta tramite la via sottolinguale, per mezzo di contagocce, e acquisito dalle mucose che hanno accesso diretto al circolo sanguigno. Così, raggira lo stomaco, elevando il numero di cannabidiol che arrivano al sangue quando viene assimilato e tarda solo tra un quarto d’ora e mezz’ora per agire. E’ anche mangiabile o in pasticche o come additivo di alimenti e bibite.

La biodisponibilità è però inferiore, ossia il cannabidiol non sarà inglobato appieno transitando prima nello stomaco e nel fegato. In base a quantità di cibo mangiato e al metabolismo, impiega tra mezzora e un’ora e mezza ad attivarsi.

Dosare l’olio di CBD

Per comprendere di quanto CBD abbiamo bisogno, l’unico cammino è ascoltare il proprio fisico, ed il proprio medico. Il solo consiglio è di cominciare con una dose bassa e valutare la reazione che si ha a circa un’ora dall’ingerimento, ed aumentare gradualmente, se necessario.

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