La storia della fotografia inizia con un’invenzione che ha rivoluzionato il nostro mondo, permettendo di imprimere i ricordi per sempre. La prima fotografia fu scattata nel 1826 da Joseph Nicéphore Niépce, ma le sue radici affondano nel principio della camera oscura, noto fin dall’antichità. Da quel momento, la tecnica si è evoluta costantemente, fino ad arrivare alla fotografia digitale dei nostri giorni.
Indice dei contenuti
Tappe fondamentali della storia della fotografia
Anno | Invenzione o evento chiave |
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1826 | Nicéphore niépce scatta la prima fotografia permanente (eliografia). |
1839 | Louis daguerre presenta il dagherrotipo a parigi. Nascita ufficiale della fotografia. |
1851 | Frederick scott archer inventa il processo al collodio umido, che permette la riproduzione da negativo. |
1861 | James clerk maxwell realizza la prima fotografia a colori. |
1888 | George eastman lancia la kodak n.1, la prima fotocamera a rullino, con lo slogan “voi premete il pulsante, noi facciamo il resto”. |
1948 | Edwin land presenta la polaroid modello 95, la prima fotocamera istantanea. |
1975 | Steven sasson, un ingegnere di kodak, costruisce il primo prototipo di fotocamera digitale. |
2007 | Apple lancia il primo iphone, integrando la fotografia digitale nella vita quotidiana e dando il via all’era dei social media visivi. |
La prima fotografia della storia
Nel 1826 viene scattata la prima fotografia permanente, conosciuta come Vista dalla finestra a Le Gras. L’autore, Nicéphore Niépce, utilizzò una lastra di peltro ricoperta di bitume di Giudea e la espose per circa otto ore. Questo processo, da lui chiamato eliografia, segnò l’inizio di un’era. Oggi, guardando quell’immagine sgranata, è difficile immaginare il mondo senza la possibilità di immortalare istanti di vita. Eppure, per arrivare agli scatti istantanei odierni, sono stati necessari decenni di innovazioni.
La nascita ufficiale nel 1839: il dagherrotipo
L’anno che segna la nascita ufficiale della fotografia è il 1839. Il 19 agosto di quell’anno, Louis Daguerre presentò all’Accademia delle Scienze di Parigi la sua invenzione: la dagherrotipia. Questo processo utilizzava una lastra di rame argentata sensibilizzata con vapori di iodio. Dopo un’esposizione di diversi minuti, l’immagine latente veniva sviluppata con vapori di mercurio. Il risultato era un’immagine unica, non riproducibile, estremamente dettagliata ma anche molto fragile e costosa. Il dagherrotipo, come documentato da musei come il George Eastman Museum, dominò il mercato per circa un decennio.
La riproducibilità: collodio umido e fotografia a colori
La vera svolta verso la fotografia moderna avvenne con l’introduzione del processo negativo/positivo. Il primo fu la calotipia di William Henry Fox Talbot, ma fu il processo al collodio umido, inventato nel 1851 da Frederick Scott Archer, a rendere la fotografia più accessibile e riproducibile. Questo metodo utilizzava una lastra di vetro come negativo, permettendo di stampare un numero infinito di copie positive su carta. Nello stesso periodo, si fecero i primi esperimenti con il colore: nel 1861, il fisico James Clerk Maxwell realizzò la prima fotografia a colori permanente proiettando tre immagini in bianco e nero attraverso filtri rosso, verde e blu. Tuttavia, si dovrà attendere il 1935 per la pellicola a colori commerciale, la celebre Kodachrome.
La democratizzazione della fotografia: Kodak e Polaroid
All’inizio del ‘900, la fotografia divenne un fenomeno di massa grazie a George Eastman e alla sua azienda, la Kodak. Nel 1888 lanciò la Kodak N.1, la prima fotocamera a rullino, e nel 1900 la Brownie, una fotocamera portatile ed economica che rese la fotografia accessibile a tutti. Un’altra rivoluzione arrivò nel 1948 con la Polaroid Modello 95 di Edwin Land, la prima macchina fotografica istantanea, che permetteva di vedere l’immagine sviluppata in pochi minuti, un’innovazione che ha affascinato generazioni di fotografi, come testimoniato dalle collezioni del Victoria and Albert Museum.
La rivoluzione digitale e l’era degli smartphone
Il primo prototipo di fotocamera digitale fu costruito nel 1975 dall’ingegnere Kodak Steven Sasson. Era un dispositivo ingombrante che registrava immagini in bianco e nero su una cassetta. La prima fotocamera digitale commerciale, la Dycam Model 1, arrivò nel 1990. Ma la vera svolta avvenne nel 2007, quando Apple lanciò il primo iPhone. Lo smartphone ha integrato la fotografia nella vita quotidiana, trasformandola in un mezzo di comunicazione istantaneo, diffuso globalmente attraverso i social network. Oggi, la fotografia è una forma d’arte e un linguaggio universale che, pur avendo subito innumerevoli trasformazioni, continua a trasmettere emozioni.
Fonte immagine di copertina: Pixabay
Articolo aggiornato il: 18/09/2025