Dal 3 ottobre al 26 novembre, lo GNAM (Galleria Nazionale dell’Arte Moderna) ospita due mostre parallele su due personaggi chiave per il nostro paese e per l’arte nel suo senso più generale: Palma Bucarelli e Renato Guttuso.
Lo Gnam, crocevia dell’arte moderna
È necessario cominciare questa riflessione con un grosso prerogativo: lo GNAM è un luogo bellissimo.
Uno dei migliori che abbiamo in questo paese, dove l’arte non la si visita semplicemente, ma la si vive e respira, passeggiando all’interno di una delle strutture più affascinanti, dove, a pochi metri l’uno dall’altro, ci si può ritrovare ad ammirare un Klimt e un Van Gogh.
Proprio all’interno di quasi oasi culturale, posta nel verde della Villa Borghese, si tiene la mostra parallela su Palma Bucarelli e Renato Guttuso.
Palma Bucarelli. La sua Collezione
Curato da Marcella Cossu, il percorso mette in mostra l’anima e e la volontà di Palma Bucarelli, direttrice del museo dal 1941 al 1975, attraverso il suo lascito testamentario allo GNAM stesso di cinquantotto opere.
Si legge in esso un’apertura verso l’arte contemporanea, una visione d’ampio respiro, destinata, in qualche modo, ad essere fautrice di un movimento in divenire.
Due anime, forti e diversamente uguali, si incontrano lungo le sale, e sono conviventi: una figurativa e una astratta.
Il suo amore, come detto, per l’avanguardia si manifesta con la presenza di lavori come il Senza Titolo di Piero Dorazio o Rivolta di Giulio Turcato, e, proseguendo, ci si può anche imbattere in un ritratto della stessa Bucarelli, ad opera del noto Marino Mazzacurati.
Alla lunga lista di nomi e opere nazionali, si aggiungono quelle internazionali, come Passage d’un Chasseur di André Masson o Mother with Child di Henry Moore.
Stupendo, a dir poco, il lavoro grafico di Christo, il Ponte Sant’Angelo Wrapped del ’69, una piccola chicca in cui l’artista sognava di incartare il famoso ponte che unisce la città di Roma col Vaticano.
Renato Guttuso. Un uomo innamorato.
A trent’anni esatti dalla scomparsa di Renato Guttuso, con il lavoro della curatrice Barbara Tomassi, lo GNAM ospita una mostra in cui sono tratteggiati e messi sotto l’occhio di tutti, due caratteristiche principali del noto pittore: la forte energia creatività e una vitalità inarrestabile, incontenibile, che sfocia nel magma estetico delle sue opere.
Osservando quadri come La visita della sera o Il merlo o, ancora, Battaglia e cavalli feriti si legge chiaramente una propensione artistica verso i colori accesi, verso un continuo slancio emotivo che da sempre caratterizza il pittore e la sua arte.
Mai lontano dai punti salienti della cultura pittorica e non solo, Guttuso ha sempre assistito e fatti suoi i vari accadimenti storici e culturali della sua epoca.
Come detto da Alberto Moravia nel 1938, all’interno dei suoi lavori si può percepire “ansioso e sensuale accanimento ad afferrare la realtà nelle sue più segrete e inafferrabili risorse.”
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