Storia di Barbie: la bambola più amata

Barbie: storia della bambola più amata

La storia di Barbie, la bambola più amata, che quest’anno ha compiuto ben 64 anni!

Tutti la conosciamo e gran parte delle persone ne hanno avuta almeno una durante la propria vita e, addirittura, c’è chi ne ha collezioni molto fornite. Nonostante sia apprezzatissima, non tutti conoscono la storia di Barbie e di quando, come e perché è nata, quindi se siete curiosi di saperlo continuate a leggere per scoprire la storia e l’evoluzione della bambola più amata del mondo.

Tutto comincia un po’ di anni fa, nel 1959, quando il 9 marzo esordì nei negozi di giocattoli la primissima Barbie, nata da un’idea della fondatrice della Mattel, Ruth Handler. L’idea venne alla Handler mentre guardava la figlia Barbara che ritagliava dalle riviste le figure di attrici famose dell’epoca e ci giocava facendo finta fossero persone reali e adulte. Quest’ultimo è un dettaglio abbastanza rilevante, dato che in quel periodo le uniche bambole erano bambini o neonati di cui le bambine avrebbero dovuto prendersi cura, quindi Ruth pensò subito a creare una bambola che avesse delle sembianze più adulte.

Decise, quindi, di condividere questo pensiero con il marito (co-fondatore della Mattel) che accettò l’idea solo in un secondo momento, cioè quando in Germania nacque una bambola dal nome Bild Lilli, che aveva caratteristiche simili alla bambola pensata da Ruth. Aiutata dall’ingegnere Jack Ryan, Ruth Handler riesce finalmente a mettere la bambola in commercio donandole il nome della figlia Barbara e presentandola con un costume da bagno a righe bianche e nero è con una coda ai capelli lunghi e biondi: la figura era bella, alta e snella come il mercato richiedeva all’epoca.

Il successo arriva sin da subito e i bambini americani sono affascinati dalla nuova bambola che ricopriva in tutto e per tutto i canoni dell’epoca, basti pensare che durante il primo anno di vendite, ben 350.000 esemplari della prima edizione nella storia di Barbie furono venduti. Il vero colpo di genio, che fece accrescere ancora di più il mercato delle Barbie, fu l’invenzione di una vera e propria famiglia di Barbie, con tanto di sorelle, un fidanzato, un cane e tanti altri personaggi che costituiscono la sua rete di conoscenze. Infatti, non troppo tardi, arrivano in commercio anche i personaggi che ruotano attorno alla bambola tra cui 6 sorelle, una migliore amica e il famoso fidanzato Ken, il cui nome gli viene dato in onore dell’altro figlio della Handler (Kenneth).

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La Mattel decise di ampliare sempre più la storia di Barbie, andando ad aggiungere negli anni sempre più personaggi la cui caratteristica principale verteva sul fatto di essere ognuno di un’etnia diversa o di avere una caratteristica marcata. Questo perché l’intento della Mattel era quello di puntare sulla inclusività, sia per rispetto delle diverse origini delle persone, sia per la questione delle differenze sociali, argomento molto dibattuto nell’America degli anni ’60 e ’70.

Altro elemento fondamentale del successo per la storia di Barbie è che è stata la prima bambola in assoluto a rappresentare una donna adulta che fosse capace di diventare ogni cosa volesse, non a caso ancora oggi il motto che Mattel associa a Barbie è Everything is possible, cioè Tutto è possibile, proprio per rimarcare l’importanza di seguire i propri sogni con l’obiettivo di diventare ciò che si vuole nella vita futura. Un sostegno dato a tutte le bambine e i bambini che non si sentono e sentivano abbastanza.

Per questo, nel corso degli anni, sono state inventate sempre più Barbie che ricoprissero i mestieri più disparati, fino ad arrivare a ben 200 lavori in molti settori, tra cui quello dell’educazione (Barbie insegnante, istruttrice di aerobica, di yoga e nuoto); il settore medico (infermiera, chirurgo e dentista) e persino in ambito dell’esercito (Barbie sottufficiale della marina degli Stati Uniti del 1991 ne è un esempio).

La storia di Barbie, è la storia di una figura senza eguali e precedenti, che domina sapientemente lo scenario del mercato di bambole di tutto il mondo ancora oggi, arrivando ad essere la più ricercata e la più acquistata dai bambini.

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Cocco Sabrina

Mi chiamo Sabrina Cocco, ho 21 anni e al momento sono una studentessa di Mediazione linguistica e culturale presso l'università ''L'Orientale'' di Napoli; ho sempre avuto un'indole per le lingue in particolare per l'inglese e il francese che studio tutt'ora, ma avendo frequentato un liceo classico in passato, mi è rimasta la passione per la letteratura sia antica che moderna e della lettura. Dopo il liceo mi sono avvicinata sempre più al mondo della politica e dell'attualità perchè penso che sia fondamentale conoscere il più possibile cosa succede nel mondo moderno, soprattutto per noi ragazzi che abbiamo tanta voglia di cambiare il mondo.Essendo scout da quando sono piccola, sono anche vicina al mondo del trekking, della natura e in generale delle escursioni anche a livello semi-esperto. La caratteristica che più sento mi contraddistingue è l'amore per la scoperta e in generale anche una grandissima curiosità nei confronti del mondo.

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