Il London Living Wage arriva a Milano: l’appello di Adesso

london living wage

Il movimento “Adesso” ha rivolto un appello al sindaco Sala per chiedere di introdurre uno strumento simile al “London Living Wage”.

Che cos’è il London Living Wage

Da 20 anni, a Londra i datori di lavoro possono garantire un salario minimo ai loro dipendenti calcolato sulla base del costo della vita nella capitale.

Come funziona?

Ogni anno un gruppo indipendente di ricercatori calcola la retribuzione oraria necessaria per far fronte al costo della vita nella città. Non è un obbligo legale. I datori di lavori che scelgono di adottarlo vengono riconosciuti tramite un registro pubblico. Inoltre, chi decide di offrire il London Living Wage può segnalarlo negli annunci di assunzione per distinguersi.

Qual è stato l’impatto?

  • Lo hanno adottato 13 mila aziende;
  • È responsabile per il 45% degli aumenti di stipendi nella capitale;
  • Il 97% delle aziende iscritte al registro ha migliorato la propria reputazione;
  • Il 60% di queste aziende ha visto calare il numero di dimissioni.

Milano imita Londra 

Da molti anni a questa parte è un luogo comune pensare che Milano sia come Londra per molti motivi di natura economica: i conti salati, le case con prezzi esorbitanti e il centro della città sempre più svuotato dalla classe media. Il movimento “Adesso” lancia dal palco del teatro Parenti la proposta di introdurre un salario minimo metropolitano che ricalchi, almeno nelle intenzioni il “London Living Wage”. Il movimento nelle scorse settimane ha deciso di iniziare un sondaggio tra gli under 40 che vivono a Milano per comprendere se questa città è simile a Londra. Purtroppo dal sondaggio è emerso che il 62% non riesce a fine mese a risparmiare nemmeno un euro. 

L’attivista Safà Essaber spiega che la proposta di un “salario minimo milanese” nasce dal fatto che il costo della vita a Milano è decisamente più alto di altre città e questo comporta grande difficoltà per le persone che hanno meno di 40 anni.

L’appello al sindaco Beppe Sala 

«Palazzo Marino si faccia promotore di una commissione indipendente con le università e le parti sociali e affidi a questo soggetto super partes il calcolo annuale del salario minimo per vivere a Milano».

In aggiunta a ciò, Essaber sostiene: «una volta definita la soglia, Palazzo Marino potrebbe istituire un registro delle aziende che aderiscono e prevedere agevolazioni per chi garantisce il salario minimo milanese ai propri dipendenti, con un meccanismo che incentivi e premi in occasione di eventi internazionali come la Milano Design Week chi è più sensibile al tema. Il Comune potrebbe anche chiedere o prevedere sgravi fiscali per chi aderisce, contribuendo a promuovere un meccanismo virtuoso che non graverebbe sui conti pubblici».

Al giorno d’oggi parlare di cifre minime non è ancora possibile, anche se un numero da cui partire potrebbe essere almeno 11 o 12 euro lordi l’ora, considerando che il centrosinistra sta ragionando su una paga minima salariale di 9 euro lordi all’ora. Tuttavia, questa è una cifra che alcuni economisti come Pietro Ichino, hanno già definito inadeguata a Milano.

Le dimissioni dai posti di lavoro

Uno dei problemi principali è il fenomeno delle dimissioni dai posti di lavoro. «Dopo la pandemia c’è stata un’impennata di questo fenomeno e questo porterebbe anche a uno spopolamento di Milano, che perderebbe la sua capacità attrattiva». E ancora una volta torna l’esperienza londinese dove oggi 150 mila cittadini hanno un salario rivisto all’insù grazie al “London living wage” e il 63% delle aziende che ha deciso di applicarlo dichiara che ha migliorato le relazioni tra manager e lavoratori. Oltre a ciò, il 60% dice di aver migliorato l’assunzione di dipendenti e il 58% di aver migliorato il mantenimento, la motivazione e l’impegno dei dipendenti che percepiscono il salario minimo londinese, tanto ad ridurre le dimissioni. Infine, un altro 55% afferma che si è alzata anche la qualità dei candidati al lavoro e ha reso l’organizzazione più attraente per i laureati.

Dunque, il London Living Wage sarà una battaglia che andrà assolutamente messa in atto o resterà un efficace discorso teorico?

Fonte dell’immagine: Pixabay

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