Istituire uno sportello per detenuti LGBT, è questo l’obiettivo del protocollo “Al di là del muro”, già stipulato tra la Casa Circondariale di Poggioreale e il Centro Sinapsi dell’Università Federico II di Napoli, al quale ora ha aderito anche Arcigay Napoli.
Primo sportello per persone gay e trans
L’accordo – come spiegato dall’Arcigay Napoli – porterà all’istituzione, presso il carcere di Poggioreale (penitenziario con il più alto numero di detenuti in Italia e in Europa), del primo sportello stabile per persone gay, bisex e trans in Italia, per offrire consulenza e ascolto ai detenuti ospiti nei padiglioni riservati alle persone gay e trans, ma, eventualmente, anche a tutti gli altri, nonchè al personale, per il quale l’accordo si propone di costruire percorsi di formazione su questioni legate al genere e all’orientamento sessuale, al fine di diffondere una cultura del rispetto delle differenze. Inoltre lo sportello vorrà essere anche uno strumento utile al contrasto della diffusione delle malattie a trasmissone sessuale. L’obiettivo principale, sottolinea l’Arcigay, è quello di seguire le persone LGBT sia durante il periodo di detenzione che nella fase successiva di reinserimento, attraverso la rete territoriale costruita dal Comitato Arcigay.
Sportello detenuti LGBT: le dichiarazioni di Arcigay Napoli
Il Presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino e la responsabile per i diritti delle persone Trans Daniela Lourdes Falanga hanno parlato di “un accordo importantissimo ottenuto grazie alla fitta rete di collaborazioni territoriali, unita alla lungimiranza e alla tenacia dell’attuale direttore, il dottor Antonio Fullone, e dei suoi più stretti collaboratori”. “Una società più equa e più giusta parte proprio dai quei luoghi, come il carcere, dove troppo spesso si assiste a una ‘sospensione’ dei diritti inviolabili dell’individuo e dove, purtroppo, si vive in condizioni di estrema sofferenza umana e sociale”, hanno proseguito.
Infine, l’Arcigay fa sapere che “nei prossimi giorni partiranno le prime visite nel carcere da parte dei nostri operatori e delle nostre operatrici e in autunno vi sarà un momento pubblico di discussione con la direzione del carcere di Poggioreale“.
Un progetto importante volto a tutelare la dignità e l’identità sociale dei detenuti LGBT , in un paese come Italia più volte sanzionato per le condizioni di vita nelle sue carceri dalla Corte europea dei diritti umani.