Negli USA si era diffusa la voce che tra il 23 e il 24 settembre sarebbe avvenuto il Rapture Day, ovvero la seconda venuta di Cristo. Secondo la religione cristiana, come spiegato nel Nuovo Testamento, verrà un giorno in cui Cristo scenderà sulla Terra per portare con sé le anime dei fedeli nel Regno dei Cieli, lasciando indietro i peccatori. Questo tipo di fenomeni di panico collettivo alimentati dai social media è stato oggetto di analisi da parte di diverse testate, come ad esempio Newsweek.
La falsa predizione
La voce sarebbe partita dal pastore sudafricano Joshua Mhlakela, il quale aveva affermato durante un’intervista televisiva di aver avuto una visione di Gesù che gli avrebbe comunicato la data della sua venuta. Tale informazione si è rapidamente diffusa su internet, in particolare su TikTok, dove sono andati in tendenza gli hashtag #RaptureDay e #Rapturetok. Secondo alcuni ferventi credenti, le parole di Mhlakela sarebbero state profetiche e, in virtù di ciò, hanno dato il via ai preparativi per l’imminente fine del mondo.
Sono stati pubblicati, infatti, molti video a scopo informativo su come comportarsi per la venuta del Signore, fornendo veri e propri “kit di sopravvivenza” per tutti coloro che non sarebbero ascesi al cielo. Il fanatismo non si è fermato qui: tra video di saluti e addii, tra cui quello di una madre che saluta il proprio figlio di pochi mesi, alcune persone hanno messo in vendita i propri beni personali, tra cui auto e abitazioni. Altri hanno lasciato il proprio lavoro, convinti che il Rapture si sarebbe realizzato. Infine, alcuni hanno organizzato dei piccoli raduni all’aperto per attendere il momento tanto atteso.
Il giorno dopo: la resa dei conti
Chiaramente, nulla di quanto predetto si è realizzato. Tutti coloro che avevano postato filmati a sostegno del Rapture Day, fermamente convinti della sua veridicità, hanno dovuto cancellare i contenuti precedenti e condividere un video di scuse, giustificando le loro azioni e appellandosi al detto latino “errare humanum est“. La clamorosa gaffe ha generato, però, anche video e commenti ironici che hanno evidenziato l’assurdità della situazione: alcuni hanno mostrato i propri vestiti a terra per simulare la sparizione, altri hanno riprodotto suoni simili a quelli delle trombe dell’Apocalisse per spaventare i vicini. Altri ancora sono tornati sui profili dei creator convinti del “rapimento”, chiedendo ironicamente se fossero stati effettivamente portati in cielo.
La psicosi religiosa in America
Per quanto bizzarra e ridicola la situazione possa sembrare, questo avvenimento porta a una riflessione più ampia: negli Stati Uniti vige una forma di religiosità che a volte sfocia nel fanatismo e nella credulità. Considerando la matrice puritana instauratasi sul suolo americano agli inizi del XVII secolo, il cui credo mirava a stabilire una società che seguisse fedelmente i concetti espressi nella Bibbia, non sorprende che sia il ramo protestante che quello evangelista abbiano un’applicazione così rigida delle Sacre Scritture, adottando una lettura fondamentalista.
È bene sottolineare, inoltre, che l’assenza di una Chiesa di Stato ha portato a un pluralismo religioso, per cui ogni predicatore cerca di attirare i fedeli attraverso predicazioni emotive, letterali e talvolta spettacolari. Dunque, l’identità nazionale americana è andata a intrecciarsi con la realtà politica sotto il credo One Nation Under God, il che spiega le prese di posizione nei confronti di determinate tematiche sociali, come l’aborto o i diritti civili, le cui motivazioni sono spesso basate sull’applicazione letterale del credo religioso piuttosto che su un’etica laica.
Per tutti questi motivi, la religiosità americana a volte sfocia nell’adesione assolutistica a qualsiasi dogma, ideologia o predizione. Dunque, il Rapture Day può essere letto con un’ottica di analisi sociale o, più semplicemente, come un evento esilarante nella vita degli abitanti della Land of the Free.
Fonte Immagine: Pexels (Foto di Sharefaith)