Dal 6 dicembre 2016 al 28 maggio 2017 sarà in mostra nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta “i Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito” a cura di Vittorio Sgarbi. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 10.00 fino alle 20.00 e di sabato e domenica sino alle 23.00, con estensione fino a mezzanotte da marzo 2017, rimarrà chiusa solo la vigilia di Natale.
Oltre 150 opere saranno custodite negli ambienti della Basilica della Pietra Santa, per una mostra di una bellezza indescrivibile curata da Vittorio Sgarbi ed allestita dal suo team.
Da Giorgio de Chirico, a Paolo Veronese, Giacomo Ceruti, Salvatore Fergola, Antonio Ligabue, Giorgio Morandi tra i più noti, arrivando alle opere di Vincenzo Gemito, Tino di Camaino e Caravaggio del quale è presente la “Maddalena addolorata”, rappresentata inoltre da un tableau vivant dei teatri 35 durante la presentazione alla stampa.
Una mostra che cerca di percorrere tutta la penisola attraversando secoli di produzione artistica dal XIII secolo sino al Novecento per l’evoluzione artistica di stili e correnti da una testa di maestro federiciano del 1250 ad un autoritratto di Antonio Ligabue.
Durante la presentazione per la stampa avvenuta il 5 dicembre 2016, è intervenuto Giorgio Ferrari presidente del gruppo Credem, che ha sostenuto la mostra curata da Sgarbi anche con il prestito di alcune opere presenti nella sede centrale della Banca, da Guido Reni, Giovanni Lanfranco ad Alessandro Tiarini, i più noti prestiti della Credem ai meno noti Luca Ferrari da Reggio a Giovanni Antonio Burrini.
«C’è un’Italia che molti conoscono, che è quella dei grandi monumenti, ma c’è anche un’Italia sommersa che custodisce le opere d’arte, da istituzioni aperte in maniera discontinua, a fondazioni bancarie come Palazzo Zevallos, a collezionisti privati per intenderci».
Alle spalle della mostra ci sono voluti anni di lavoro per la ricerca delle opere con un allestimento a Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta durato poco più di due settimane
«i Tesori nascosti è la deriva della grande mostra “Il Tesoro d’Italia” svoltasi all’Esposizione Universale di Milano nel 2015, con olre 850000 spettatori, poi riproposta al MuSa, Museo di Stato di Salò, che dopo essere stata integrata con le opere provenienti per lo più dal sud Italia, è divenuta l’opera museale presente qui nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Non c’è una linea, io odio la linea, questa non è una mostra, è un museo di opere d’arte nascoste. i Tesori nascosti è un’avventura per la mente e un desiderio per il piacere».
Una grande operazione condotta da privati, che hanno deciso di investire nell’arte, nella cultura, puntando su Napoli. Basti pensare alle figure tra le quali la Credem, Orizzonte Italia, Costruzioni Meridionali e Selav Spa. Patrocinata da Arcidiocesi di Napoli, Regione Campania, Comune di Napoli e dalla Città Metropolitana di Napoli.
Vittorio Sgarbi si pronuncia anche per la grande attesa del 28 dicembre, al MADRE La Natività opera sempre “contemporanea” di Caravaggio.
«Avevo chiesto se c’i fosse stata la possibilità di portare in mostra un Caravaggio, mi fu data la disponibilità per “La Natività”, opera troppo conosciuta e famosa che non sarebbe rientrata tra “i Tesori nascosti” così ho proposto al direttore del MADRE di averla in mostra, che per mia grande sorpresa ha accettato entusiasta».