Violenza di genere – la lista in 15 punti di Giulia Cecchettin

È trascorso poco più di un anno da quando, quell’11 novembre 2023, Giulia Cecchettin è stata vittima di uno dei casi di violenza di genere che più ha scosso l’Italia negli ultimi anni. È l’ex fidanzato, Filippo Turetta, a macchiarsi dell’omicidio della giovane studentessa di ingegneria prossima alla laurea, benché i due si fossero lasciati mesi prima.

Nonostante la ferma volontà della ventiduenne di continuare a vivere la sua vita senza l’invadente presenza del ragazzo, Turetta ha continuato a tormentare Giulia Cecchettin, facendo leva sui suoi sensi di colpa e minacciandola di compiere gesti estremi, usati come forma di ricatto psicologico. È proprio in questa situazione, diventata molesta ed insopportabile, che Giulia ha deciso di scrivere nero su bianco i motivi che l’avevano spinta, con giusta ragione, a lasciare quello che sarebbe diventato il suo assassino. Ha, quindi, affidato ad un diario i suoi pensieri più reconditi, nella speranza che quelle frasi la aiutassero ad allontanarsi definitivamente da Turetta, rimanendo fedele alla sua scelta.

Di seguito è presentata la lista in 15 punti, scritta da Giulia Cecchettin, circa i motivi che l’avrebbero spinta a decidere di chiudere una relazione, quella con Filippo Turetta, diventata tossica e manipolatoria. Questi pensieri intimi sono stati diffusi dai familiari della ventiduenne per sensibilizzare sulla tematica della violenza di genere:

  1. Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena (la sorella di Giulia Cecchettin).
  2. Ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare.
  3. Si lamentava quando mettevo meno cuori del solito.
  4. Necessitava di messaggi molte volte al giorno.
  5. Ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, alla tortura, robe così.
  6. Quando lui ha voglia tu non puoi non averne se no diventa insistente.
  7. Non accetta le mie uscite con la Bea e la Kiki (amiche di Giulia Cecchettin).
  8. Non accetterebbe mai una vacanza mia in solitaria con maschi nel gruppo.
  9. Tendenzialmente i tuoi spazi non esistono.
  10. Lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche e allo psicologo.
  11. Durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l’ho lasciato mi ha minacciato solo per farmi cambiare idea.
  12. C’è stato un periodo in cui dopo esserci dati la buonanotte mi mandava sticker finché non vedeva che non ricevevo più messaggi per controllare che fossi davvero andata a dormire.
  13. Tutto quello che gli dici per lui è una promessa e prova a vincolarti così.
  14. Prendeva come un affronto il fatto che volessi tornare a casa prendendo l’autobus alla fermata più vicina e non in stazione.
  15. Una volta si è arrabbiato perché scesa dall’autobus volevo fare 5 minuti a piedi da sola mentre lui era da un’altra parte senza aspettarlo.

Leggendo questa lista, è evidente che Giulia Cecchettin fosse pienamente consapevole di come una buona relazione dovesse essere instaurata, consapevolezza invece totalmente assente in Turetta. Quest’ultimo ha deciso di seguire, questa volta del tutto consapevolmente, tutt’altra strada, ossia quella della controllo e della violenza. È fondamentale che tutti abbiano ben chiaro che non è il meccanismo del controllo asfissiante a tenerci legati ad una persona, tutt’al più non faremo altro che privare l’altro della sua libertà ed indipendenza. Proprio in virtù del fatto che sono gelosia e dominio a mantenere viva una relazione, lì dove uno di questi “campanelli d’allarme” dovesse scattare, occorre immediatamente prendere le distanze e chiedere aiuto, se necessario, ad organi preposti, associazioni e centri anti-violenza che si battono al fine di contrastare il fenomeno della violenza di genere.

Fonte immagine: pagine social di Giulia Cecchettin

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