Cherofobia: cos’è e cosa comporta

Cherofobia: cos'è e cosa comporta

Cherofobia deriva dal greco antico khairein che significa rallegrarsi e phóbos che significa paura, la cui unione forma letteralmente:” la paura di essere felici“. È una condizione psicologica che porta una persona ad avere un comportamento evitante riguardo le emozioni positive come felicità, eccitamento e gioia, e pensano che queste siano connesse a delle conseguenze negative. Scopriamo insieme più nel dettaglio cos’è la cherofobia e cosa comporta. 

Cherofobia e depressione

Chiariamo un primo step che è legato alla differenza con la depressione, poiché i due potrebbero essere confusi in quanto simili. La depressione è un disturbo dell’umore, dove chi ne soffre non prova felicità, mentre il soggetto cherofobico può provare queste emozioni, ma le evita o ne ha paura. Inoltre quest’ultimo, non è considerato una diagnosi dal DMS-5 (manuale delle diagnosi dei disturbi mentali), ciò significa che non è un disturbo autonomo, piuttosto è considerata una fobia specifica, e principalmente è manifestata in conseguenza ad altre condizioni psicologiche. Nel corso del tempo sono stati fatti studi specifici, e anche se non esistono dati ufficiali, è stato osservato che le donne, gli universitari, giovani adulti sono i soggetti che più mostrano segnali di cherofobia.

Sintomi e conseguenze della cherofobia

Il primo sintomo visibile è pensare di non meritarsi di essere felici, avere successo o fortuna, causando l’autosabotaggio e quindi, l’incapacità di non riuscire più a vivere liberamente la vita e godersi i momenti. Inoltre, come abbiamo già detto al principio, si pensa che le emozioni positive siano portatrici di quelle negative, come se fossero una predizione di fallimento, tragedia o tristezza, del tipo: “adesso sono felice, ma dopo arriverà qualcosa di brutto e non potrò più esserlo”. Anche evitare opportunità che porterebbero dei cambiamenti positivi, e sentirsi in colpa delle emozioni che si provano, sono caratteristiche che fanno parte della Cherofobia. Le conseguenze potrebbero essere l’isolamento, il soggetto inizierà a privarsi di tutto ciò che potrebbe creare emozioni, come uscire di casa o stare con gli amici, avendo la costante preoccupazione dell’impatto degli eventi, più che l’evento stesso, anche se è puramente portatore di felicità. Avendo chiarito un po’ la sintomatologia, possiamo confermare che nella pratica, esso non è la paura della felicità, ma delle conseguenze che può scaturire.

Le cause e il ruolo della religione

Le cause possono cambiare da persona a persona, ma generalmente deriva da un trauma o un’esperienza negativa del passato, molto spesso accaduto durante l’infanzia, creando così un’associazione, che non esiste, tra felicità e dolore. Si attiva, quindi, questo meccanismo di difesa, come un modo per controllare se stessi, e non mostrarsi vulnerabili davanti agli altri. Inoltre, può essere scaturito anche dal contesto religioso in cui si vive, come nel cristianesimo o l’islam. La felicità, che è direttamente collegata a Dio, è in realtà resa solo ad un piacere terreno e quindi ingannevole, instaurando così una condizione di ansia e allerta alle persone che la praticano, così il troppo piacere significherebbe peccare.

Come superare la cherofobia

La parte probabilmente difficile, ma necessaria, è riconoscere il problema e volerne la fine. Rivolgersi ad un professionista della salute mentale è la prima cosa da fare se si ha anche solo il dubbio di soffrire di cherofobia, così insieme potrete iniziare un percorso indirizzato alla guarigione.

Fonte immagine: Depositphotos (AlKan32)

Altri articoli da non perdere
DCA: aspetti psicologici e sociali del disturbo alimentare
DCA

La psicologa di Eroica(mentis) parla oggi dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). I disturbi del comportamento alimentare sono un gruppo Scopri di più

Sindrome dell’impostore: cos’è, cause e 3 strategie per superarla
Sindrome dell'impostore: cos'è e come guarire

Pensieri come “sto ingannando tutti”, “non sono bravo come credono” o “è solo fortuna” sono più comuni di quanto si Scopri di più

Disturbi psicosomatici: quando il corpo parla
Frasi d'amore in francese: 50 bellissime

Corpo e mente sono strettamente interconnessi tra loro. In psicologia si parla di disturbi psicosomatici, ovvero la risposta fisica a Scopri di più

DaD: la scuola “spaziale” funziona davvero?
DaD

DaD (Didattica a Distanza): ne parla la psicologa di Eroica(mentis). Che lo si voglia oppure no, niente divide di più Scopri di più

Come lasciare una persona con empatia e rispetto: la guida
Lasciare una persona non è un compito semplice. Richiede empatia e un grande rispetto per l'altro, ma anche per se stessi.

Come lasciare una persona con empatia e rispetto: guida completa alla separazione consapevole Introduzione: l'arte di lasciare una persona Lasciare Scopri di più

Covid-19: L’importanza del benessere psicologico

“Non c’è salute, senza salute mentale” ha dichiarato a più riprese l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicando anche un documento contenente Scopri di più

A proposito di Federica Ranieri

Vedi tutti gli articoli di Federica Ranieri

Commenta