Storia della liquirizia: origini, sviluppi e caratteristiche

Storia della liquirizia

La storia della liquirizia comincia 5000 anni fa, cresceva rigogliosa in Asia, Egitto e Assiria. La pianta era molto conosciuta per le sue proprietà terapeutiche, ad esempio per guarire la tosse, le intossicazioni alimentari, disturbi al fegato o problemi respiratori. Si dice che sia stata trovata anche all’interno del sarcofago di Tutankhamon, infatti veniva usata per realizzare un liquore per i faraoni.

Prima di arrivare in Europa, anche gli Assiri e i Greci usavano la liquirizia per le medesime caratteristiche, infatti fu proprio Ippocrate, padre della medicina, uno dei tanti che ne esaltò le proprietà benefiche. Si dice che se unita al latte di cavalla, la liquirizia fosse in grado di dissetare in qualche modo durante le lunghe peregrinazioni e di permettere all’uomo di non bere per 10 giorni. Per molto tempo la liquirizia è stata un prodotto farmaceutico costoso, successivamente in Italia si è iniziata a vendere nelle pasticcerie e nelle tabaccherie. 

La storia della liquirizia in Italia

La storia della liquirizia comincia in Italia solo nel 1000 a.C., quando i monaci benedettini ne scoprirono le proprietà benefiche e la esportarono in Abruzzo e in Calabria dove, grazie al terreno argilloso, la pianta cresceva più facilmente. Nel nostro territorio la produzione della liquirizia avviene quasi tutta a Rossano, in Calabria, dove si concentra la maggior parte della produzione nazionale, infatti ha sempre costituito una fonte di ricchezza per la regione. Non si può non citare la fabbrica di liquirizia Amarelli in questo caso, che probabilmente già dal Cinquecento commercializza questa pianta a Rossano.

Nel 1731, invece, Giorgio Amarelli fonda il primo concio, un’industria che trasforma le radici di liquirizia in succo e caramelle. È da quasi 300 anni che la fabbrica Amarelli produce liquirizia e nel 2001 nasce, all’interno di un palazzo quattrocentesco, il museo della liquirizia. All’interno dello stesso è possibile trovare gli strumenti di produzione e documenti originali, come vecchi libri contabili, incisioni, foto d’epoca e utensili agricoli, che raccontano la storia della nascita della fabbrica di liquirizia. Inoltre nel 2012, con un decreto del Ministero dei Beni Culturali, l’Archivio Amarelli è stato dichiarato d’interesse storico particolarmente importante, mentre il 17 novembre 2001 aveva già vinto a Venezia il premio Guggenheim, un premio che ogni anno viene assegnato dalla John Simon Guggenheim Memorial Foundation a chi ha dimostrato «capacità eccezionali nella produzione culturale o eccezionali capacità creative nelle arti». Oltretutto, è stata anche definita dall’Enciclopedia Britannica come la migliore liquirizia del mondo.

Storia della liquirizia: Curiosità 

  • Nonostante la miglior liquirizia sia italiana, il paese in cui si consuma più liquirizia è l’Olanda.
  • Anche se a primo assaggio potrebbe non sembrare, ha un effetto dolcificante maggiore dello zucchero.
  • Oltre ad essere usata per le sue proprietà terapeutiche, la liquirizia viene usata anche nei cosmetici, infatti quest’ultima produce vari effetti tra cui: idratante, anti-età, antiacne e antiossidante.

Fonte immagine in evidenza per l’articolo “Storia della liquirizia”: Pixabay

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