Storia della liquirizia: dalle origini antiche alla tradizione italiana
Le origini della liquirizia: un viaggio nella storia antica
La storia della liquirizia, o meglio della radice della pianta Glycyrrhiza glabra, comincia circa 5000 anni fa. Cresceva rigogliosa in Asia, Egitto e Assiria, dove era conosciuta principalmente per le sue proprietà terapeutiche. Era usata per curare la tosse, i disturbi al fegato e i problemi respiratori. La sua importanza era tale che radici di liquirizia sono state rinvenute all’interno della tomba del faraone Tutankhamon, probabilmente come ingrediente per un liquore destinato all’aldilà. Anche Greci e Romani ne fecero largo uso: Ippocrate, il padre della medicina, ne esaltò le proprietà benefiche, mentre i soldati romani la masticavano per placare la sete durante le lunghe marce.
Le proprietà della liquirizia: da medicina a dolcetto
Il segreto delle proprietà della liquirizia risiede nella glicirrizina, una sostanza con un potere dolcificante fino a 50 volte superiore a quello dello zucchero e con notevoli effetti digestivi, espettoranti e antinfiammatori. Per secoli, infatti, la liquirizia è stata venduta principalmente come prodotto farmaceutico. Tuttavia, un consumo eccessivo può avere controindicazioni, in particolare può causare un aumento della pressione sanguigna. Con il tempo, il suo uso si è esteso al mondo dolciario e persino a quello cosmetico, dove è apprezzata per le sue proprietà idratanti e antiossidanti. Gradualmente, la percezione della liquirizia si è spostata da medicina a prelibatezza, trovando spazio nelle pasticcerie e nelle tabaccherie.
La storia della liquirizia in Italia: la tradizione calabrese
La storia della liquirizia in Italia è strettamente legata al Sud, in particolare alla Calabria. Sebbene i monaci benedettini la coltivassero già intorno all’anno 1000, è nella Piana di Sibari, grazie al terreno argilloso e al clima mite, che la pianta ha trovato il suo habitat ideale. La liquirizia di Calabria ha ottenuto il prestigioso riconoscimento DOP (Denominazione di Origine Protetta), a testimonianza della sua qualità superiore. La maggior parte della produzione nazionale si concentra a Rossano, in provincia di Cosenza, dove ha sempre costituito una fonte di ricchezza per la regione.
Il Museo Amarelli: un’icona della storia della liquirizia
Non si può parlare della storia della liquirizia in Italia senza menzionare la famiglia e la fabbrica Amarelli. Nel 1731, Giorgio Amarelli fondò il primo concio, un’industria per la trasformazione delle radici in succo e caramelle. Da quasi 300 anni, l’azienda produce quella che l’Enciclopedia Britannica ha definito “la migliore liquirizia del mondo”. Nel 2001, all’interno di un palazzo quattrocentesco, è stato inaugurato il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. Al suo interno sono conservati strumenti, documenti, foto d’epoca e libri contabili che raccontano questa incredibile avventura imprenditoriale. L’archivio del museo è stato dichiarato di interesse storico dal Ministero dei Beni Culturali e ha vinto il prestigioso Premio Guggenheim Impresa & Cultura.
Curiosità sulla storia della liquirizia nel mondo
La storia della liquirizia è piena di aneddoti affascinanti. Nonostante la migliore qualità sia considerata quella italiana, il paese con il più alto consumo pro capite è l’Olanda, dove è apprezzata soprattutto nella sua versione salata. Un’altra curiosità è legata alle sue origini militari: si dice che persino Napoleone ne tenesse sempre un po’ in tasca per lenire i dolori di stomaco, tanto da avere i denti anneriti dal consumo eccessivo. Infine, oltre all’uso terapeutico e alimentare, la liquirizia è un ingrediente prezioso nei cosmetici moderni, grazie ai suoi effetti idratanti, anti-età e lenitivi, confermando la sua straordinaria versatilità.
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