I tacos messicani non sono solo un cibo con diverse varianti, ma rappresentano un vero e proprio simbolo del Messico e della sua cucina, infatti, quando pensiamo al Messico la prima a cui lo associamo sono proprio i tacos.
Le prime tortillas di mais risalgono agli Aztechi e ai Maya che le utilizzavano come cibo base della loro dieta. Venivano fatte a mano, schiacciando il mais in una pasta che veniva stesa in piccole tortillas e poi scaldata su una sorta di pietra calda. Con l’arrivo degli spagnoli, nel XVI secolo, i prodotti europei, come la farina, divennero disponibili in Messico e così i tacos vennero fatti mescolando mais e farina. Ancora oggi i tacos messicani sono un piatto fondamentale, non solo in Messico, ma in tutto il mondo.
Gli ingredienti base dei tacos messicani
Per preparare i tacos messicani ci serve la base che è la tortilla, che nelle regioni del sud è preparata quasi sempre con il mais mentre al nord utilizzano la farina di frumento. Per far sì che la tortilla contenga il ripieno senza spezzarsi è necessario che sia morbida ma resistente. Per quanto riguarda il ripieno, il taco classico contiene manzo macinato, pomodori, insalata, cipolla rossa, cheddar, mais, il succo di lime e olio. Nel ripieno, ovviamente, possono essere aggiunte delle spezie a seconda dei propri gusti. Il tutto è accompagnato dalle salse come salsa verde al coriandolo, salsa al peperoncino chipotle o guacamole cremoso.
Alcune varianti regionali dei tacos messicani
I tacos messicani sono diversi in ogni regione e ognuno racconta la propria storia attraverso il modo in cui sono preparati.
• Tacos al pastor: tipici della Città del Messico, con carne di maiale marinata con spezie e peperoncino e fatta cuocere su uno spiedo verticale, tecnica degli immigranti libanesi.

• Tacos de pescado: di Baja California, ripieni con pesce fritto o grigliato, accompagnati con guacamole, succo di lime e salsa.

• Tacos de barbacoa: tipici di Hidalgo, fatti con carne lasciata arrostita lentamente in un forno sotterraneo e serviti con coriandolo e cipolla.

• Tacos de canasta: piccoli e morbidi, ripieni con fagioli, patate o chicarrón e conservati al caldo in gradi cesti per poi essere venduti per strada.

Stella Michelin a una taqueria messicana
Il chiosco di Mario Hernández Alonso, che ha imparato a cucinare i tacos messicani dal padre che ha aperto l’attività nel 1968, a maggio dello scorso anno, tra le 18 attività gastronomiche di Città del Messico ha ricevuto la stella Michelin. Prima il tempo di attesa al chiosco, situato al numero 54 di Avenida Ribera de San Cosme, per assaggiare il taco gaonera – fatto con carne marinata nello strutto e cotta sulla griglia con succo di lime e sale – era di appena 10 minuti, invece adesso le persone, che arrivano da tutto il mondo, aspettano in fila anche tre ore pur di assaggiare questa specialità che avuto l’onore di conquistare una stella Michelin.
Festa mondiale del taco
In Messico mangiare i tacos messicani non è mai in modo solitario, anzi è un momento di condivisione, un’occasione per stare insieme. Ad oggi, inoltre, la tortilla e i tacos messicani oltre ad essere amanti da ogni parte del globo, hanno anche una giornata mondiale dedicata unicamente a loro, ovvero l’8 marzo.
Fonte immagini: Wikimedia Commons (Fotografo immagine di copertina: Popo le Chien)