A partire dal 26 febbraio fino al 2 maggio 2025, presso l’Istituto Culturale Coreano di Roma, sarà possibile vedere gratuitamente la mostra “Fiabe Occidentali in Hanbok”.
L’Istituto Culturale Coreano è nato per promuovere e diffondere la cultura coreana in Italia. Negli ultimi anni, in occidente, sembra essere cresciuto sempre di più l’interesse per la corea. Questo soprattutto grazie ai prodotti culturali, la musica con il kpop, i fumetti con i webtoon, le serie con i kdrama, la moda, e l’arte. L’Istituto Culturale Coreano offre molte opportunità per avvicinare gli interessati alla cultura coreana: corsi di lingua, danza, cucina, e mostre d’arte.
L’arte dell’hanbok
La mostra “Fiabe Occidentali in Hanbok” in particolare, è un connubio vincente tra un elemento della tradizione coreana e alcuni dei simboli della cultura occidentale. Nelle sue opere in esposizione, l’artista Wooh Nayoung rivisita le tradizionali fiabe occidentali, e i personaggi Disney, mescolandole all’arte dell’hanbok.

L’hanbok è l’abito tradizionale coreano, risalente al periodo dei Tre Regni (dal 57 a.C. al 668 d.C.). L’hanbok è formato da due parti, con variazioni nei materiali e nei colori in base alla classe sociale. La parte superiore è chiamata jeogori, e consiste in un indumento dalle maniche larghe che arriva fino alla vita per gli uomini e sotto il seno per le donne. La parte inferiore per le donne è la chima, un gonna a campana. Gli uomini indossano il baji, dei pantaloni larghi. Wooh Nayoung fa indossare l’hanbok a tutti i suoi soggetti.
Fiabe Occidentali in Hanbok: come è avvenuta la scelta
La scelta di rivisitare le fiabe occidentali è vincente nell’avvicinare gli occidentali alla cultura coreana, perchè si tratta delle storie della nostra infanzia, qualcosa che può accomunarci tutti e riconosciamo facilmente. Tutti le abbiamo sentite raccontare, e le continuiamo a tramandare generazione in generazione. Le fiabe veicolano la storia e la cultura dei loro paesi di origine, oltre a creare un immaginario comune.
L’artista e l’art director della mostra a questo proposito, hanno voluto omaggiare l’Italia includendo nell’esposizione un’opera rappresentativa della città di Roma. Una rappresentazione del mito di Romolo e Remo, in hanbok.
L’esposizione comprende anche un’opera che raffigura una figura storica prettamente coreana: la principessa Hwahyup.

L’artista, Wooh Nayoung
Wooh Nayoung ha dedicato la sua vita a rappresentare la cultura coreana in chiave contemporanea, mescolando l’arte orientale con quella occidentale. Le sue opere hanno uno stile molto particolare, in quanto sono il risultato dell’esperienza artistica dell’illustratrice: la formazione in pittura tradizionale e il suo lavoro come art director per un’azienda di videogiochi. L’hanbok poi è il suo punto di forza, in quanto gli ha dedicato un libro illustrato nel 2018 che ne ripercorre la storia (un gesto che le è valso il riconoscimento dal Ministro della Cultura, dello Sport e del Turismo della Republica di Corea).
Le sue opere sono state apprezzate in tutto il mondo, tanto che grazie a questo suo impegno nella diffusione e valorizzazione del patrimonio culturale coreano, nel 2024 è stata nominata ambasciatrice promozionale della Korea Heritage Service.

Dopo la visibilità che le sue fanart hanno ottenuto sul web, Nayoung è arrivata a collaborare ufficialmente con la Disney e con la Marvel. Nella mostra è infatti esposta l’opera “Mickey in the Palace: Art Beyond Boundaries”, realizzata dalla congiunzione della Korea Heritage Service e la Walt Disney Company Korea. L’opera rende i personaggi Disney protagonisti del Simpjangsaengdo, un dipinto di corte tradizionale. Anche la “tela” non è scelta a caso. L’opera infatti è realizzata su un byungpung, un paravento tradizionale. L’illustrazione si ispira inoltre chiaramente a Steamboat Willie, il primo corto di Walt Disney con protagonista Mickey Mouse (Topolino).

“Fiabe Occidentali in Hanbok” seguirà gli orari di apertura dell’Istituto Culturale Coreano (lunedì-venerdì, dalle 10:00 alle 18:00, ultimo ingresso alle 17:30), in via Nomentana 12.