Tra le pareti della Libreria Tuba di Roma, martedì 18 marzo si è svolta la presentazione del libro La ragazza che annega, edito da Mercurio, di Caitlín R. Kiernan, scrittrice prolifica e pluripremiata, considerata tra le più rilevanti della letteratura weird contemporanea. Quattro volte vincitrice dell’International Horror Guild Award, due volte del World Fantasy Award e ancora due volte del Bram Stoker Award, il primo nel 2012 proprio con The Drowning Girl (tradotto La ragazza che annega).
La ragazza che annega presentato da Giulia Caminito e Milena Sanfilippo

A dare inizio alla presentazione del libro, le parole di Giulia Caminito, scrittrice vincitrice del Premio Campiello 2021 con il romanzo L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani): «Sono molto contenta di essere qui e questa volta non c’entro niente, nel senso che non sono l’editrice, non sono la traduttrice, non sono l’autrice, sono una che ha letto il libro e le è piaciuto». Cosa c’è di meglio, per un lettore, di poter conversare alla pari con una grande scrittrice? Forse il poterlo fare anche in presenza della traduttrice del libro, Milena Sanfilippo, che ha assaporato per prima, in lingua inglese, un libro che afferma «mi ha trasformata, è un libro che ha risuonato e che continua a risuonare in me».
La ragazza che annega, uscito il 14 febbraio 2025, è un romanzo ricco di spunti di riflessione, le cui tematiche sono molto delicate: dalla salute mentale, centrale dal punto di vista della trama e della metaletteratura, all’identità, ai traumi familiari, alla morte, alla ricerca di un destino alternativo, attraverso la scrittura. Un libro che parla di scrivere un libro, un memoir, ci indica il sottotitolo, ma non dell’autrice bensì di India Morgan Phelps, detta Imp.
Seppur riconducibile, per una serie di elementi, alla narrativa weird (sottogenere della narrativa fantasy e horror) il romanzo La ragazza che annega, non può essere limitato a un’unica categoria per essere definito, in quanto stravolge tutto ciò che pensiamo ne debba comporre la struttura. Caratteristiche che, in varie forme, si possono ritrovare in ogni titolo pubblicato dalla casa editrice, o meglio coven, Mercurio, la quale si descrive come «la soglia che devi attraversare per scoprire qualcosa che non sapevi di desiderare».
La ragazza che annega: trame e infestazioni
“Ora batterò a macchina una storia di fantasmi”, scrisse.
“Una storia di fantasmi con una sirena e un lupo”, aggiunse.
Io, aggiunsi.
L’incipit è in grado, in sole tre righe, di anticipare le trame essenziali che compongono la storia. Il processo di scrittura è sotto i nostri occhi e l’oscillazione tra la terza e la prima persona ci pone in relazione con l’interiorità, i pensieri, la scissione progressiva di Imp, la protagonista. C’è fin da subito una forte presenza dell’io, tanto da ricondurlo erroneamente alla voce dell’autrice, anche se non è così, forse perché siamo permeati dalle autonarrazioni nei social network, rivela Giulia Caminito, che quando leggiamo un “io” immaginiamo che dietro ci sia per forza la scrittrice o lo scrittore, ma in questo caso l’io è una posiziona narrativa.
“Tutti gli inizi sono arbitrari” ed è proprio così, arbitrariamente, che Imp comincia a scrivere la sua storia. Racconta della prima volta in cui ha visto un quadro, dal titolo, “La ragazza che annega” di Phillip George Saltonstall, che si trova a sinistra della prima pagina. Il titolo appare fuorviante, poiché la figura femminile al centro del dipinto non sta affatto annegando, si sta solo addentrando in una pozza d’acqua. Eppure, quel buio alle sue spalle che la avvolge e guida verso un destino ormai segnato, non può avere altra interpretazione se non la sensazione di annegamento.
Un romanzo a stretto contatto con il trauma familiare, femminile e queer, in cui Imp si ricerca, si ripete, si contraddice, si dichiara una narratrice inaffidabile. Una ragazza che discende da una problematica matrilineare di salute mentale e di suicidio dalla quale cerca di distaccarsi, per non fare la stessa fine e, nel tentativo di appacificarsi con il trauma e scongiurarlo, si mette a scrivere.
L’incontro con Abalyn, con cui ha una storia d’amore, e quello con Eva Canning, figura che dapprima chiama fantasma, poi lupo, poi sirena, simboleggiano la femminilità in continuo mutamento: la prima “personaggia”, definita da Caminito e Sanfilippo, è transessuale, la seconda si manifesta sotto forme diverse. Il genere è uno spettro e qui lo è letteralmente.
«Il capitolo dove perde la ragione è dove usa le parole più belle, evocative, poetiche e paradossalmente il linguaggio si fa più preciso. Sembra un incantesimo» afferma la traduttrice nel raccontarci il capitolo sette, dove Imp smette prendere di farmarci. Farmaci che identifica come figure maschili, chiamandoli “signori”, quasi a voler definire che ci sia un ordine costituito dall’alto di tipo maschile.
I rimandi ad altre opere sono tanti, da Herman Melville a Edgar Allan Poe a Virginia Woolf, e l’acqua è l’elemento preponderante che infesta la narrazione e in cui l’autrice, nel descrivere le creature marine, si lascia andare a tecnicismi, seguendo la sua natura da paleontologa.
Prossimi appuntamenti e nuove uscite

Gli incontri letterari proseguono alla Libreria Tuba e la casa editrice Mercurio è pronta a lanciare il nuovo libro Negli universi, di Emet North, già pre-ordinabile, che uscirà domani venerdì 21 marzo 2025.
Fonti immagini: ufficio stampa; sito web Libreria Tuba e Mercurio