Campania Felix: origini e significato di un nome storico
L’espressione “Campania Felix” evoca immediatamente immagini di una terra fertile e rigogliosa, baciata dal sole e ricca di storia. Ma da dove nasce questa denominazione? E cosa si intendeva esattamente con Campania Felix in epoca romana? In questo articolo ripercorreremo le origini di questo nome, analizzando le testimonianze degli autori antichi e cercando di comprendere il significato profondo che si cela dietro a questa fortunata espressione, arrivata fino ai giorni nostri.
Campania Felix: un’introduzione
La Campania è una terra antichissima, ricca di storia e cultura, che nel tempo non ha mai smesso di sorprendere, testimone ancora oggi di un passato glorioso che la rende unica nel mondo.
La storia della Campania è infatti millenaria e affonda le sue radici in epoca preromana, quando la regione era abitata da popolazioni italiche come gli Osci e i Sanniti.
Campania Felix: l’origine del nome e le testimonianze di Polibio e Plinio il Vecchio
La letteratura antica riguardante la storia e l’identità vera e propria della Campania e delle relative caratteristiche geografiche è particolarmente vasta, sono numerose le testimonianze (alcune frammentarie) sulle accezioni toponomastiche attribuite alla regione.
Polibio, storico greco, individuò i punti di forza dell’eccellenza della regione: la fertilità, la bellezza, la vicinanza al mare, la possibilità di fruire di scali; e fu Plinio a definirla con un attributo ancora oggi spesso citato ed utilizzato, dall’immenso valore simbolico, destinato a grandissima fortuna, ossia “Campania illa Felix”.
Questa definizione, destinata a diventare celebre, comparve per la prima volta nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, che descrive la regione come un territorio straordinariamente fecondo, caratterizzato da un clima mite e da una natura generosa.
In origine, il termine Campania Felix comprendeva territori che si estendevano dalle pendici del Monte Massico (a nord) fino a lambire l’area flegrea e vesuviana (a sud).
La divisione augustea e la distinzione tra Campania Antiqua e Nova
In seguito alla divisione augustea, l’Italia fu divisa in undici regioni o province, raggruppando il Lazio e la Campania, dal Tevere fino al Sele, con a capo Capua (Capoa), escludendo la porzione dell’Irpinia e precisamente la zona inferiore delle attuali provincie di Benevento e Avellino, che andarono a far parte della Puglia e della Calabria. Per questo motivo Plinio distingueva la Campania Antiqua, cioè quella del primo periodo, meno estesa e collocata intorno a Capua, dalla Campania Nova, quella della divisione augustea, che comprendeva anche una parte del Lazio, cioè la Campania di Roma. Dunque, la Campania antica (Antiqua) andava dalle pendici del Monte Massico, al Nord, fino ai Campi Flegrei a Sud.
Fu Plinio il Vecchio, quindi, a parlare di “Campania Felix”, sia per sottolineare la fertilità della regione, sia per distinguere la Campania antica, cioè la Campania di Capua, dalla Campania “nuova”, la quale, comprendeva una porzione dell’attuale Lazio.
Il significato di Campania Felix: non solo fertilità del suolo
Plinio il Vecchio, in realtà, non fa riferimento esclusivamente al suolo, particolarmente fertile e adatto alla coltivazione, ma la scelta di associare l’aggettivo “Felix” al nome della regione sembrerebbe nascere da una vera e propria esigenza di dare un valore distintivo alla Campania, notevolmente estesa.
Terra Leborina: un altro nome per la Campania Felix
La denominazione di Campania Felix fa riferimento al territorio chiamato “Terra Leborina”, citata nella “Carta anonima del Regno di Napoli”, detta “Della libreria della stella”, del 1557. La “Terra Leborina”, o “Terra di Lavoro”, era l’antico nome dell’agro campano, un territorio pianeggiante e fertile che si estendeva nell’entroterra di Napoli e Caserta, e che oggi è in gran parte compreso nella provincia di Caserta.
Campania Felix: un’eredità che vive ancora oggi
La denominazione ancora in uso di “Campania Felix” conferita alla Campania in epoca romana rimanda a quell’ampia fase di unificazione politica che vide un territorio di ampie dimensioni rifondato come un’unica grande struttura agricolo-urbana, a seguito della guerra annibalica che segnò la confisca dell’ager campanus ai Capuani sconfitti. Ossia l’inizio della fase di unificazione politica che successivamente diede luogo ad una vera e propria attività globale di rifondazione agricola, basata sulla sua suddivisione in centurie, che nei secoli ha acquisito la valenza di struttura permanente di supporto ai vari insediamenti.
Il mito e la storia: le radici profonde della Campania Felix
In Campania esiste un patrimonio in cui il passato si presenta in tutte le sue possibili alterazioni ed evoluzioni. Inoltre ogni area, ogni territorio, per gli antichi coloni greci, ha un mito che spiega il proprio nome e il motivo per il quale è lì.
La “Campania Felix“, di cui hanno parlato Plinio il Vecchio e Virgilio, e tanti altri filosofi e pensatori, era un territorio fertile con clima temperato, folti boschi, bellezze paesaggistiche e monumentali straordinari nella loro unicità, con tradizioni storiche, culturali e agroalimentari uniche al mondo. C’erano, quindi, tutte le condizioni per fare della Campania un territorio operoso, ricco ed accogliente, sin dall’epoca della Magna Grecia.
La Campania Felix oggi: un patrimonio da valorizzare
La Campania ancora oggi si caratterizza per la fertilità, che la identifica in svariati ambiti, come il clima, la storia, la cultura, i monumenti, la conformazione morfologica del territorio, l’enogastronomia, con i suoi prodotti tipici campani, apprezzati in tutto il mondo.
Tutti elementi che contribuiscono a rendere la regione unica al mondo, viva e attiva ancora oggi. Attualmente, delle terre un tempo appartenenti alla Campania Felix è rimasto ben poco, eccetto le testimonianze di un passato glorioso, che però andrebbero ulteriormente valorizzate e tutelate. Il patrimonio storico-artistico e il patrimonio culturale di questa regione sono un tesoro inestimabile che merita di essere conosciuto e apprezzato da tutti.
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