Dalla metà del XV secolo nella storia del Tibet si sono succeduti quattordici Dalai Lama. Quello attuale, Tenzin Gyatso, vive in esilio in India dal 1959, dopo la repressione cinese del Tibet. Il popolo tibetano lo considera una guida spirituale, più precisamente viene riconosciuto come la reincarnazione di Avalokiteśvara, il bodhisattva della compassione. Ma chi è realmente il Dalai Lama e perché questa figura continua ad essere così centrale nella cultura tibetana?
Origine e storia dietro al ruolo
L’origine dell’appellativo Dalai Lama risale al 1578. Il principe mongolo Altan Khan, a seguito di un incontro con il maestro spirituale Sonam Gyatso, gli conferì questo titolo. Sebbene Sonam Gyatso sia stato il primo Dalai Lama ufficiale, i suoi predecessori, Gendun Drub e Gendun Gyatso, sono stati retroattivamente riconosciuti come i primi due a meritare questo titolo. Il termine deriva dal mongolo dalai (oceano) e dal tibetano lama (maestro) traducibile come oceano di saggezza. Tutti i Dalai Lama appartengono alla scuola Gelug, una delle quattro principali scuole buddhiste in Tibet. Inizialmente avevano un ruolo esclusivamente spirituale. Erano impegnati nella diffusione del buddhismo tibetano e predicavano una maggiore disciplina monastica e purezza dottrinale. Tuttavia, con il quinto Dalai Lama il ruolo inizia ad assumere anche una dimensione politica.
Con il quinto Dalai Lama, Ngawang Lozang Gyatso, il Tibet era politicamente frammentato. Le scuole buddhiste e le famiglie nobiliari si contendevano il potere. Grazie ad un’alleanza con il khan mongolo Güshi Khan, fervente devoto dei Gelug, il Dalai Lama acquisì il potere temporale. In questo modo Lozang Gyatso divenne capo dello Stato tibetano di stampo teocratico con sede a Lhasa.
Il potere temporale restò nelle mani del Dalai Lama dal 1642 fino al 1950, durante questo lungo periodo non mancarono conflitti interni e le pressioni esterne dell’Impero cinese, che spesso cercava di ottenere il controllo sul territorio tibetano. Con il crollo della dinastia cinese Qing, nel 1913 Thubten Gyatso dichiarò la totale indipendenza del Tibet e, pur non essendo riconosciuto dagli altri Stati, aveva una sua bandiera, lingua e moneta. Per circa quarant’anni il Tibet si amministrò in modo indipendente, restando però arretrato e isolato politicamente.
Nel 1950 la Cina comunista invade il Tibet, il paese è costretto a firmare un accordo di 17 punti che definisce la sua annessione alla Repubblica Popolare Cinese garantendo una certa autonomia alla regione. A causa delle interferenze costanti della Cina riguardo la religione e l’economia, i tibetani portarono avanti una rivolta armata a Lhasa nel 1959. Il Dalai Lama fu costretto a fuggire in India senza poter più ritornare, mentre la Cina prese il totale controllo sul Tibet, distruggendo monasteri e sopprimendo le rivolte nel sangue. Ancora oggi inTibet vengono imposte forti limitazioni per quanto riguarda la libertà religiosa e la libertà di espressione.
Chi è il Dalai Lama attuale e come viene scelto
In Tibet i Lama sono tulku ovvero reincarnazioni volontarie con l’obiettivo di guidare gli esseri senzienti. La reincarnazione viene rivelata tramite sogni e segnali, vari gruppi di monaci vengono mandati in varie regioni per seguire le tracce delle ipotetiche reincarnazioni. Ogni bambino viene sottoposto ad una sorta di test per verificare l’attitudine spirituale. Nel caso in cui un bambino sia riconosciuto come reincarnazione, gli viene garantita un’educazione spirituale e monastica. L’attuale Dalai Lama del Tibet, Tenzin Gyatso, è stato riconosciuto a due anni come la reincarnazione del XIII Dalai Lama e a soli 15 anni è stato riconosciuto come suo successore. Specie in seguito al suo esilio dal Tibet è diventato un simbolo di dialogo interreligioso, pace e dignità umana. Nel 1989 ha ricevuto il Nobel per la Pace. Nel 2011 ha rinunciato al suo ruolo politico con l’intento di dedicarsi alla sola dimensione spirituale e ancora oggi, nonostante l’età avanzata, è una figura pubblica molto presente e influente. Resta però aperto il dibattito riguardo il suo successore, con il timore che la Cina possa influire e manipolare la ricerca della prossima reincarnazione.
Fonte immagine: Wikimedia Commons – Yancho Sabev