Chi era Lucrezia Borgia: storia di una calunnia

Chi era Lucrezia Borgia: storia di una calunnia

Nella storia, diversi personaggi sono avvolti da dubbi e leggende, ma c’è un personaggio in cui verità e leggenda finiscono per coincidere, muovendo perfino le controversie degli storici. Divisa tra santa e peccatrice, in questo articolo vi racconteremo chi era Lucrezia Borgia e le accuse che le sono state mosse, rendendola un mito senza tempo.

Chi era Lucrezia Borgia

Lucrezia Borgia nacque a Subiaco, nel Lazio, nel 1480, frutto di una relazione clandestina tra Vannozza Cattanei e Rodrigo Borgia. La famiglia era complessa: la madre era una cortigiana mantovana, conosciuta per essere una prostituta, almeno stando agli scritti dell’epoca, mentre Rodrigo Borgia, che nel 1492 divenne Papa Alessandro VI, è descritto come un uomo che amava tutto fuorché compiere i doveri ecclesiastici. In totale, Rodrigo Borgia e Vannozza Cattanei ebbero quattro figli: Cesare Borgia, Giovanni Borgia, Lucrezia Borgia e Goffredo Borgia. Quando Rodrigo Borgia divenne papa, Lucrezia aveva appena 12 anni e si ritrovò a essere il partito più ambito in Italia. Il primo sposo di Lucrezia fu Giovanni Sforza, signore di Pesaro imparentato con Ludovico il Moro, signore di Milano. Quando il matrimonio venne celebrato, Lucrezia aveva appena 13 anni. Dopo quattro anni di matrimonio, il fratello maggiore di Lucrezia, Cesare Borgia, e suo padre capirono che da quell’unione non ci sarebbe stato alcun vantaggio. Riuscirono a ottenere l’annullamento del matrimonio, accusando Giovanni Sforza di impotenza, probabilmente una falsa accusa visto che Lucrezia fu costretta, dal padre, a firmare una lettera in cui dichiarava che il matrimonio non era mai stato consumato. La vicenda, però, gettò un’ombra sulla famiglia: Giovanni Sforza, risentito, fece circolare voci che accusavano Rodrigo di avere una relazione incestuosa con la figlia.

Lucrezia Borgia: storia di una calunnia

A lungo ci si è chiesti se la vicenda fosse una grande calunnia o contenesse un briciolo di verità. Alcuni storici hanno etichettato le parole del Conte di Pesaro come semplici calunnie lanciate durante uno scatto d’ira dovuto all’orgoglio ferito mentre altri, invece, credono che Giovanni Sforza credesse davvero in ciò che diceva, fraintendendo l’indole carnale che il Papa aveva nel manifestare affetto ai suoi figli, in particolare con Lucrezia. Le accuse, però, non si limitarono a questo, arrivando a sostenere che anche Cesare, fratello di Lucrezia Borgia, intrattenesse con lei una relazione. Come scritto dalla biografa Sarah Bradford, il rapporto che legava i due fratelli era molto stretto, un amore viscerale che li vide uniti fino alla fine. Pochi mesi dopo, un nuovo scandalo si abbatté sulla figura di Lucrezia Borgia: la questione dell’Infans Romanus. Il 14 febbraio 1498 fu infatti ritrovato nel Tevere i cadaveri di una dama di Lucrezia e di Pedro Calderón, paggio papale familiarmente conosciuto come Perotto. Furono in molti ad accusare Cesare di essere il mandante del duplice omicidio, probabilmente perché Lucrezia Borgia rimase incinta del giovane spagnolo e la dama li avrebbe apparentemente scoperti. Dal momento che in quel periodo si stavano organizzando le seconde nozze di Lucrezia con Alfonso d’Aragona, Cesare non avrebbe permesso a nessuno di intralciare i progetti della famiglia. Del bambino che sarebbe nato non si seppe più nulla. Secondo alcuni studiosi, nacque come Giovanni Borgia e si ipotizza che fosse in realtà il figlio illegittimo di Alessandro VI. Tuttavia, bisogna specificare che il Papa non dichiarò mai che la madre fosse Lucrezia; si assunse semplicemente la paternità del bambino, ma la verità non venne mai a galla.

Lucrezia Borgia: il satanismo e i veleni

Per quanto riguarda le accuse di orge e riti satanici, Burcardo, maestro delle cerimonie durante il pontificato di Papa Borgia, nel suo diario Liber Notarum, descrive con precisione i particolari di quanto avveniva negli eventi cerimoniali a tratti scabrosi. In particolare, racconta due episodi che avvennero durante il periodo di trattative per il terzo matrimonio di Lucrezia con Alfonso I d’Este. Il primo episodio è la Cena delle Cortigiane tenuta la sera del 31 ottobre 1501. Secondo il fiorentino Francesco Pepi, il Duca Valentino aveva fatto arrivare a palazzo 50 cortigiane che intrattennero i presenti per tutta la notte. Dopo la cena, Cesare fece mettere in terra i candelabri accesi e le donne nude, a carponi, dovevano fare a gara per raccogliere le castagne lanciate loro, incitate da Rodrigo, Cesare e da sua sorella Lucrezia. L’evento, ufficialmente chiamato Festa delle Castagne e istituito da Cesare, per alcuni, in realtà nascondeva altri intenti. Si disse che si trattasse di un sabba satanico in cui Alessandro VI e la figlia Lucrezia avevano danzato in onore del diavolo, circondati da prostitute nude che si muovevano lascive sotto le luci soffuse delle candele. Testimoni riferirono di aver visto scimmie nere a guardia della porta d’accesso alla stanza papale, nello stesso momento in cui il Papa firmava un patto con il diavolo. Non a caso, all’inizio del XVI secolo, il diavolo era raffigurato con le sembianze di un caprone, simbolo dei Borgia.

Il secondo episodio, narrato dal cerimoniere, avvenne l’11 novembre 1501, quando da una finestra Alessandro VI e Lucrezia assistettero a una selvaggia scena di monta fra quattro stalloni e due giumente. Burcardo riferisce solo questi due episodi che vedevano la partecipazione di Lucrezia e, se ce ne fossero stati altri, con tutta probabilità li avrebbe annotati nel suo diario. Considerando la sua vicinanza alla famiglia, se avesse voluto calunniarla, avrebbe potuto scrivere molte altre cose. Un’altra accusa infamante vedeva Lucrezia Borgia fare uso della cantarella, un potente veleno. Secondo le dicerie, i Borgia se ne avvalevano per avvelenare il cibo dei nemici che rappresentavano un ostacolo, un’accusa che additò Lucrezia Borgia come una delle avvelenatrici più subdole.

È difficile stabilire quanto ci sia di vero e quanto di leggendario nella storia di Lucrezia Borgia. Lucrezia non era certamente una santa, ma molti storici invitano a ricordare che si tratta di svaghi perfettamente consoni al costume rinascimentale e che, in quel tempo, i concetti di religione, decenza e moralità non erano gli stessi di oggi. A tutti gli effetti, Lucrezia era considerata una femme fatale ante litteram, ma gli studiosi, come Ferdinand Gregorovius, affermano che se non fosse stata la figlia del Papa e coinvolta in intrighi politici più grandi di lei, nessuno le avrebbe mai additato certe accuse e non avrebbe avuto bisogno di difensori nemmeno ai posteri.

Fonte immagine: Wikimedia

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