Sarà sicuramente capitato ai meno esperti in materia di girare per un museo senza effettivamente capire l’importanza dei quadri che si hanno davanti. Quando si visita una nuova città, in qualsiasi guida è consigliato visitare un numero indefinito di musei che caratterizzano la storia e la cultura del luogo.

Ha però senso visitare gallerie d’arte senza riuscire a cogliere il significato dietro l’opera? Guardare non è sufficiente; bisogna imparare a leggere un quadro, cercando un’interpretazione autonoma che rispecchi ciò che quel tipo di arte ci fa provare. È difficile farlo se non si hanno i giusti mezzi e l’adeguata preparazione; per questo motivo, ecco di seguito alcuni consigli per capire come apprezzare a pieno un’opera d’arte anche se si è alle prime armi.
Il primo impatto
Quando si passa in rassegna una serie di quadri appesi nella galleria, ci si può sentire spiazzati e senza la minima idea da dove partire. Di solito ci avviciniamo, diamo un’occhiata veloce alla descrizione che si trova affianco al quadro e poi passiamo all’opera successiva. Visitando il museo in questo modo, all’uscita non ci sarà rimasto nulla, se non qualche foto fatta velocemente ai quadri più famosi che abbiamo riconosciuto.

Ciò che bisogna invece fare è prendersi un momento per fare propria l’opera d’arte: guardare senza giudizio, e con la consapevolezza di non essere dei critici; non siamo lì per scrivere una recensione del quadro, ma per cercare di capire cosa ci voleva comunicare l’artista.
Facciamo un check delle sensazioni: cosa stiamo provando? Guardando il quadro, cosa ci comunica a livello emotivo? È da qui che bisogna partire. Molto spesso si pensa che un’opera d’arte sia solo una rappresentazione oggettiva, una documentazione di un qualche avvenimento o l’espressione del pensiero del pittore; non è così. L’arte è fatta per suscitare un’emozione in chi la osserva, e non c’è una verità oggettiva.
Analisi degli elementi generali
Dopo aver individuato l’emozione che suscita in noi l’opera, passiamo ad un’analisi un po’ più tecnica che ci aiuta ad individuare l’abilità e il metodo dell’artista. Non c’è bisogno di essere grandi conoscitori d’arte; a volte basta avere un’infarinatura generale per capire se si è davanti ad un’opera senza precedenti, unica nel suo genere. Cosa guardiamo? Allontanandoci dal quadro, possiamo notare la disposizione degli elementi. Grazie a fattori come la luce, la prospettiva e la simmetria, l’artista riesce sempre ad enfatizzare un elemento chiave che sarà poi il soggetto del quadro; un grande maestro in questa tecnica è sicuramente Caravaggio, che usava contrasti tra luce e buio per creare un effetto drammatico riconoscibile in ogni sua opera.

Analisi dei dettagli
Ora avviciniamoci di nuovo: che colori ci sono? Si tratta di tonalità chiare o scure? C’è una prevalenza di luce o ombra? Sono tutti elementi fondamentali per individuare la tecnica del pittore, e ogni artista ha delle caratteristiche personali che lo differenziano dalla massa. Per esempio, nei quadri di Monet troviamo una prevalenza di colori chiari e vibranti, usati per dare un senso di luce naturale che pochi altri sono riusciti a rappresentare; Picasso ha avuto invece il suo famosissimo “periodo blu”, in cui ha dipinto quadri caratterizzati da questo colore freddo e malinconico per rappresentare il suo stato d’animo, che ha poi contrastato con il “periodo rosa”.
Come leggere un quadro: i simboli
Siamo ormai a conoscenza delle informazioni generali e tecniche del quadro: e ora? Il nostro lavoro sembra essere finito, eppure non è così: manca l’interpretazione simbolica. Ma qui c’è da specificare una cosa importantissima: spesso, il significato che il pittore voleva dare all’opera può allontanarsi dalla nostra personale interpretazione. E va bene così! Non esiste una lettura giusta: ciò che l’artista (o il pittore, o lo scultore) voleva dire attraverso la propria arte non è legge.

Leggere un quadro è un viaggio personale: non c’è una risposta giusta o sbagliata, c’è solo una personale interpretazione di ciò che proviamo nell’osservare. Edgar Degas disse: “L’arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri”.
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