Con questa serie di immagini realizzate per gioco all’inizio degli anni ’80 a tre mie amiche francesi, in una stanza dell’Istituto Francese di Napoli “Le Grenoble” messa a disposizione dall’allora direttore monsieur Jean Digne, ho cercato di manipolare la realtà secondo la mia visione che attinge quasi sempre alla lezione della metafisica e del surrealismo e che non ricalca mai sentieri già battuti.
Nulla di già visto, non ho fotografato donnine piacenti in pose scontate e prevedibili con risultati più o meno erotici e sensuali di facile presa, ma ho cercato di piegare la materia, riducendola a corpi che geometricamente si miscelano in incastri improbabili di effetto.
Uno studio sulle masse e sui volumi dove lo scheletro strutturale dell’immagine fa da supporto ai particolari tagli fotografici. Anche con la forma allungata delle foto, solitamente utilizzato in immagini di vedute urbane e panorami, ho cercato di indirizzare i fruitori ad una visione diversa, desueta ma efficace, portandoli per mano a nuove visioni, a nuove emozioni. Il mio intento è quello di meravigliare, ma senza l’uso di photoshop o particolari software che modificano o abbelliscono le fotografie.
Cerco con il solo taglio dell’immagine e la sola inquadratura di riuscire a suscitare nuovi input emotivi: insomma, desidero essere un fotografo che ha bisogno solo della sua macchina fotografica e della sua creatività.
Augusto De Luca