Comprendere il linguaggio LGBTQIA+ è un passo fondamentale per promuovere una cultura di rispetto e inclusione. Sebbene le persone che fanno coming out siano sempre di più, non tutti hanno familiarità con termini come “queer” o “asessuale”. Questa guida offre definizioni chiare per orientarsi e comunicare in modo corretto e informato.
Indice dei contenuti
L’acronimo LGBTQIA+: cosa significa ogni lettera
L’acronimo LGBTQIA+ è uno strumento in evoluzione per rappresentare la diversità di orientamenti sessuali e identità di genere. Nato negli anni ’90 nella sua versione breve LGBT, si è ampliato per essere più inclusivo. Ecco il significato di ogni lettera:
- L (Lesbica): una donna che prova attrazione affettiva e/o sessuale verso altre donne.
- G (Gay): un uomo che prova attrazione affettiva e/o sessuale verso altri uomini. Il termine è usato anche in modo più generico per indicare persone omosessuali.
- B (Bisessuale): una persona che prova attrazione verso più di un genere.
- T (Transgender): una persona la cui identità di genere non corrisponde al sesso assegnato alla nascita. Il suo opposto è cisgender, che indica chi si riconosce nel sesso assegnato alla nascita.
- Q (Queer): un termine ombrello che analizzeremo nel dettaglio più avanti.
- I (Intersessuale): una persona nata con caratteristiche sessuali che non rientrano nelle tradizionali nozioni binarie di corpi maschili o femminili.
- A (Asessuale): una persona che non prova attrazione sessuale verso alcun genere.
- +: il segno più (+) è fondamentale perché include tutte le altre identità e orientamenti non esplicitati nell’acronimo, come le persone pansessuali o non-binarie.
Sesso, genere e orientamento: facciamo chiarezza
Per usare correttamente il linguaggio LGBTQIA+ è essenziale non confondere alcuni concetti base. Questa tabella riassume le differenze principali, come definito anche da glossari ufficiali come quello dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).
| Concetto | Definizione |
|---|---|
| Sesso biologico | Si riferisce alle caratteristiche biologiche e anatomiche (cromosomi, genitali, ormoni) assegnate alla nascita. |
| Identità di genere | È il senso intimo e profondo di appartenenza a un genere (uomo, donna, non-binario, etc.), che può corrispondere o meno al sesso biologico. |
| Orientamento sessuale | Indica verso chi si prova attrazione emotiva, romantica e/o sessuale (es. eterosessuale, omosessuale, bisessuale). |
Cosa significa queer?
Queer è un termine ombrello usato per indicare persone che non si riconoscono come eterosessuali e/o cisgender. Molti lo utilizzano per descrivere la propria identità senza volerla etichettare in modo specifico, oppure perché si stanno ancora interrogando su di essa. Nato come insulto omofobo (in inglese significa “strano”, “eccentrico”), il termine è stato riappropriato dalla comunità a partire dagli anni ’80. Oggi, usarlo è un atto politico che spoglia la parola della sua accezione negativa per trasformarla in un simbolo di orgoglio e autodeterminazione.
Cosa significa intersessuale?
Una persona intersessuale nasce con variazioni nelle caratteristiche sessuali che non si adattano alle definizioni binarie di maschile o femminile. Queste variazioni possono riguardare i cromosomi, i genitali, gli ormoni o le gonadi. Secondo le stime della campagna UN Free & Equal delle Nazioni Unite, fino all’1,7% della popolazione mondiale nasce con tratti intersex. Spesso queste variazioni non sono visibili o vengono “corrette” chirurgicamente sui neonati, una pratica oggi molto discussa e contestata da attivisti e organizzazioni per i diritti umani.
Identità di genere: la differenza con il sesso biologico
L’identità di genere è il genere in cui una persona si identifica intimamente. Può essere maschile, femminile, entrambi o nessuno dei due (non-binario, genderfluid). Quando l’identità di genere di una persona non corrisponde al sesso assegnato alla nascita, si usa il termine transgender. La differenza fondamentale è che il sesso riguarda le caratteristiche biologiche, mentre il genere attiene alla sfera personale e all’autopercezione di un individuo.
Cosa significa asessuale?
Una persona asessuale è chi non prova attrazione sessuale verso alcun genere. L’asessualità è uno spettro: alcune persone asessuali provano un’attrazione sessuale molto bassa o solo in circostanze specifiche (demisessualità), altre non ne provano affatto. È importante non confondere l’attrazione sessuale con quella romantica: una persona asessuale può provare attrazione romantica e desiderare relazioni affettive profonde. L’asessualità non è una scelta né un disturbo medico, ma un orientamento sessuale valido.
Come usare questo linguaggio in modo rispettoso
Usare il linguaggio corretto è il primo passo per essere un buon alleato. La regola più importante è ascoltare e rispettare l’autodeterminazione delle persone. Usa i termini e i pronomi che una persona sceglie per sé. Se non sei sicuro, chiedi con educazione. Evita di fare supposizioni sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale di qualcuno basandoti sull’aspetto o su stereotipi. Un dialogo aperto e informato contribuisce a creare un ambiente più sicuro e inclusivo per tutti.
Fonte immagine in evidenza: pexels
Articolo aggiornato il: 07/10/2025

