Cos’è il coming out: significato e differenza con outing

Cos'è il coming out: significato e differenza con outing

Il coming out è importante nella vita delle persone della comunità LGBTQIA+, ma quanti sanno cos’è il coming out e in che modo differisce dall’outing?

Quando cerchiamo di capire cos’è il coming out dobbiamo innanzitutto risalire all’origine della parola. Il termine coming out viene dall’espressione inglese to come out of the closet che tradotto significa uscire fuori dall’armadio; in italiano può essere anche reso come uscire allo scoperto. Si riferisce proprio all’atto di dichiarare il proprio orientamento sessuale o identità di genere alle persone attorno a noi.

Per comprendere cos’è il coming out bisogna capire che, in realtà, non è un evento immediato, ma avviene in diverse fasi.

Innanzitutto, c’è la fase di coming out interiore, la più lunga e tortuosa. In questo momento l’individuo comincia ad interrogarsi su se stesso, su ciò che prova, su come si sente in determinati contesti sociali. Questa è la fase dei dubbi e delle domande, accompagnata poi dalla ricerca delle risposte: si comincia a sperimentare con il proprio corpo e modo di apparire, si fanno ricerche su Google e quiz sul proprio orientamento sessuale, ci si confronta con persone che fanno parte della comunità LGBTQIA+.
Fare coming out con sé stessi può essere complesso ed emotivamente stancante. Questo perché nella nostra società esiste ancora un forte stigma riguardo questi temi: più è forte lo stigma e dilagante l’ignoranza, più il coming out sarà ostacolato da sentimenti di paura, insicurezza e rifiuto.

Avviene poi la seconda fase, quella del coming out in società. Qui si comincia ad aprirsi con le persone a noi vicine, che sappiamo ci potranno sostenere. Lentamente ci si dichiarerà con tutti. Per coloro che non sono familiari con l’argomento e solo ora comprendono cos’è il coming out bisogna chiarire questo punto: questa fase non termina mai per davvero; infatti, ogni volta che si conoscerà una persona nuova o si entrerà in un contesto sociale nuovo l’individuo deciderà se esplicitare o meno questa parte di se stesso.

Il coming out non è obbligatorio né necessario, è qualcosa che deve venire dall’interno, è una scelta personale. Alcune persone continuano a tenere nascosto il proprio orientamento sessuale per tutta la loro vita. I motivi per cui si è costretti a celare una parte di se stessi sono tanti, ma nella maggior parte dei casi è perché non ci si sente al sicuro. Non di rado il coming out è accompagnato dalla furia e dalla violenza di un genitore che non accetta l’orientamento sessuale o l’identità di genere del figlio; in molti casi si diventa vittima di bullismo dei coetanei.
Per questo motivo non bisogna mai fare outing. Parlando di cos’è il coming out, sicuramente viene in mente questo secondo termine: outing. Molte persone non sono familiari con questa parola, ma bisogna sottolineare che è molto diverso dal coming out. Fare outing significa che terze parti espongono l’orientamento sessuale o identità di genere dell’individuo, senza il suo permesso e contro il suo volere. Coloro che fanno outing non sempre lo fanno con malizia, ma bisogna cercare di essere attenti: non sappiamo mai quando potremmo mettere in pericolo la vita di qualcuno. 

In Italia c’è ancora molta confusione su cos’è il coming out e le differenze con l’outing, sono tantissimi gli italiani che hanno poca familiarità con questi temi. Dunque, è importante informarsi e diffondere queste nozioni a chi non ne è a conoscenza.

Fonte immagine in evidenza: Pexels 

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