Hai mai avuto la sensazione di aver già vissuto un evento o di aver già visto un luogo? Se sì, hai avuto un déjà-vu. Non sei il solo: si stima che fino all’80% della popolazione abbia avuto un’esperienza simile almeno una volta. Andiamo a scoprire cosa dice la scienza riguardo a questo misterioso fenomeno che affascina chi lo vive.
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Cos’è il déjà-vu? uno scherzo della memoria
Il déjà-vu è un termine francese che significa “già visto”. Fu coniato dallo psicologo Émile Boirac all’inizio del XX secolo nel suo libro L’Avenir des sciences psychiques. Si tratta di una sensazione, dalla durata di 10-30 secondi, in cui si percepisce una forte familiarità con un’esperienza nuova. Ciò induce a pensare di aver avuto un sogno premonitore o di averlo vissuto in una vita precedente.
Secondo la scienza, il déjà-vu è causato da un momentaneo “intoppo” del nostro cervello: gli avvenimenti vengono immagazzinati simultaneamente nella memoria a lungo e a breve termine, facendoci credere erroneamente che ciò che sta succedendo sia già stato vissuto. Si tratta quindi di uno scherzo della memoria, un fenomeno che in psicologia prende il nome di paramnesia, come definito dall’enciclopedia Treccani.
Teoria (secondo Alan S. Brown) | Spiegazione del fenomeno |
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Teoria neurologica | Una micro-scarica elettrica nel cervello (simile a una lieve epilessia) causa un malfunzionamento temporaneo della memoria. |
Teoria del processamento duale | Due processi cognitivi, solitamente sincroni (come identificazione e recupero del ricordo), si desincronizzano per un istante. |
Teoria attenzionale | Una breve distrazione fa sì che percepiamo una scena inconsciamente, e quando la nostra attenzione torna, ci sembra di averla già vista. |
Teoria amnestica | La situazione attuale somiglia a un ricordo reale ma dimenticato. Il cervello riconosce la familiarità ma non la fonte, creando la sensazione di “già visto”. |
È un sintomo preoccupante? il legame con il jamais vu
Nella stragrande maggioranza dei casi, il déjà-vu è un fenomeno del tutto benigno e comune, specialmente tra i giovani adulti. Tuttavia, come riportato da fonti mediche quali Humanitas, se i déjà-vu diventano molto frequenti (più volte al mese) e sono accompagnati da altri sintomi come perdita di coscienza o movimenti involontari, potrebbero essere collegati a forme di epilessia del lobo temporale e richiedono un consulto medico. Un fenomeno neurologico opposto e altrettanto curioso è il jamais vu (“mai visto”), ovvero l’improvvisa sensazione che un luogo o una parola familiare siano completamente estranei e sconosciuti.
Il déjà-vu nella cultura pop
Il fenomeno dei déjà-vu è continuamente rappresentato nella cultura pop. In Déjà vu – Corsa contro il tempo (2006) con Denzel Washington le paramnesie sono in realtà segnali dal passato e dal futuro, mentre nel ben piùcelebre film Matrix (1999) con Keanu Reeves, la sensazione di “già visto” è una sorta di bug all’interno del mondo (la matrice) in cui vivono i protagonisti.
Fonte immagine dell’articolo “Déjà-vu: cosa sono?”: Pixabay
Articolo aggiornato il: 10/09/2025