Il Mausoleo di Yangling è il parco funerario dell’imperatore Jingdi, sovrano degli Han Occidentali, e di sua moglie, l’imperatrice Wang, morta nel 125 a.C. Questo mausoleo fa parte di un gruppo di otto grandi sepolture imperiali costruite in successione lungo il corso del fiume Wei, un’area che rappresenta uno dei complessi funerari più importanti dell’antica Cina.
La scoperta e la struttura del Mausoleo di Yangling
Scavato tra il 1990 e il 1999, il Mausoleo di Yangling si presenta come un vasto parco fortificato da mura che riprende, sotto molti aspetti, il modello del mausoleo del Primo Imperatore Qin, ma introduce anche significative innovazioni.
Tra queste, la presenza di due tumuli artificiali gemelli: uno dedicato all’imperatore Jingdi e l’altro all’imperatrice Wang, sepolti insieme e con strutture tombe identiche. Attorno ai tumuli si estende una rete di fossati che proteggevano parte del corredo funerario, creando una sorta di barriera difensiva e simbolica.
I ritrovamenti del Mausoleo di Yangling: statuette, mingqi e rappresentazioni umane
All’interno del mausoleo sono state ritrovate numerose statuette in terracotta dipinta che raffigurano dame di corte e danzatrici, testimonianze della vita di corte e della cultura dell’epoca. Sono state scoperte anche fosse con resti animali e migliaia di mingqi, piccoli manichini alti circa 50 cm, rappresentanti figure umane nude, prive di braccia, probabilmente realizzate con materiali deperibili come legno e paglia.
Queste statuette, presumibilmente vestite in origine, evidenziano una chiara attenzione alla rappresentazione del sesso e della diversità sociale: sono presenti anche figure di eunuchi, differenziati nei tratti del volto. Questa rappresentazione riflette un’attenzione particolare all’individuo nella società, indipendentemente dal ruolo sociale ricoperto.
Oggetti di giada, bronzo e illuminazione funeraria
Fuori dal sito principale, ma associati alla cultura funeraria Han, continuano a emergere oggetti come i ping (anelli di giada decorati), specchi di bronzo, candelabri e lampade, alcuni dei quali venivano utilizzati in vita e posti nelle tombe per illuminare simbolicamente il cammino nell’aldilà.
La scultura in pietra e la tomba di Huo Qubing
Durante questo periodo si registra anche il più antico ritrovamento di statue in pietra, come nella tomba di Huo Qubing, un generale Han celebre per le sue imprese militari. Le statue in pietra rappresentano solitamente animali, spesso di aspetto rozzo e meno elaborato rispetto alle opere in ceramica, come nel caso di un cavallo che calpesta un uomo, simbolo di potere e vittoria.
La tradizione della scultura in pietra si svilupperà molto di più nei secoli successivi, soprattutto con l’introduzione del Buddhismo in Cina.
Le tombe aristocratiche del centro-sud della Cina
Tra il 1972 e il 1974, nel centro-sud della Cina, sono state scoperte tre tombe aristocratiche di epoca Han Occidentali, molto importanti per i ritrovamenti e per i documenti associati.
Le tombe appartenevano a un marchese, a sua moglie e al loro figlio, tutti vissuti nella metà del periodo Han Occidentale. All’interno della tomba del figlio sono stati trovati numerosi testi scritti su strisce di bambù e seta, trattati di medicina, scienze, arti militari e una delle versioni più antiche del Classico della Via della Virtù, uno dei principali testi taoisti.
La tomba del marchese del Mausoleo di Yangling e lo stendardo di seta
La tomba del marchese è particolarmente interessante perché rappresenta una fusione tra tradizioni antiche e innovazioni. La struttura è simile a una piramide rovesciata a gradoni, ricordando la tomba di Fu Hao dell’età del bronzo.
La defunta, sua moglie, è stata ritrovata in perfette condizioni di conservazione, probabilmente grazie a un processo di mummificazione naturale, permettendo agli studiosi di determinare con precisione la sua età e lo stato di salute.
Tra gli oggetti più significativi vi è uno stendardo in seta, posizionato sull’ultima bara. Questo stendardo è la più antica testimonianza di pittura su seta conservata e rappresenta un vero e proprio percorso visivo e spirituale legato al rito funerario.
Lo stendardo raffigura il viaggio dell’anima attraverso tre mondi:
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Il regno degli inferi con la scena della morte e il corteo funebre;
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Il mondo terreno, rappresentato dalla marchesa stessa;
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Il regno degli antenati, custodito da guardiani e figure simboliche, tra cui una figura femminile con una coda, che potrebbe rappresentare la marchesa o una divinità taoista.
Significato del rito funerario e il richiamo dell’anima
Questo rito riflette il desiderio di richiamare l’anima e rivolgerle un’ultima preghiera affinché non abbandoni il corpo, garantendo così la sua presenza nell’aldilà e la protezione della famiglia. Lo stendardo e il corredo funerario sono dunque espressioni della cultura spirituale e della concezione dell’aldilà tipica degli Han.
Fonte immagine:Wikicommons
Fotografo: Thebrainchamber1