Tomáš Garrigue Masaryk, il presidente filosofo

Tomáš Garrigue Masaryk, il presidente filosofo

Non capita spesso di aver a capo del proprio paese uno scrittore, un pensatore o un artista. Lo stigma per cui un uomo di lettere non possa diventare anche un bravo politico lo rompe la Cecoslovacchia, che ha visto durante lo scorso secolo due importanti scrittori sedere al Castello di Praga, sede del presidente della cecoslovacco prima e poi della ceco. Il primo presidente della Cecoslovacchia fu infatti Tomáš Garrigue Masaryk, filosofo moravo con uno spiccato senso di umanità.

Masaryk pensatore

Tomáš Masaryk nasce nel 1850 a Hodonín in Moravia, all’epoca parte dell’impero austro-ungarico. Dopo aver lavorato come fabbro inizia a studiare filosofia a Vienna, allora principale capitale dell’Austria-Ungheria. A Lipsia conosce la futura moglie Charlotte Garrigue, figlia di un imprenditore newyorkese. Da sposato ne prende il cognome, al fine di sostenere la lotta per l’emancipazione della donna.

Durante i propri studi inizia ad essere già attivo nel campo della letteratura, scrivendo una serie di studi e saggi. In particolare si interessa alla disputa sull’autenticità dei manoscritti di Dvůr Králové e di Zelená Hora, due opere scritte in ceco arcaico. Questi manoscritti, poi rivelatisi falsi letterari, erano ritenuti dai patrioti cechi la dimostrazione lampante dell’esistenza di una cultura ceca con delle radici profonde e antiche. La disputa sulla veridicità di tali manoscritti giocava un ruolo politico fondamentale in quel periodo in cui non esisteva una nazione ceca. Masaryk si schiera per un’indagine scientifica sulle loro origini, suscitando odio da parte dei patrioti cechi. Di ciò scrisse anche nella rivista Athenaeum, da lui fondata nel 1883.

Tomáš Garrigue Masaryk politico 

Presto si inizia a interessare di politica. Come in filologia, anche in politica adatta un approccio realista, contro ogni finzione romantica che in passato andava per la maggiore. Nel 1900 fonda il Partito popolare ceco progressista, poi noto come realista. Dopo essersi illuso che l’impero austro-ungarico potessero essere riformato e ripensato come una unione di paesi autonomi, Masaryk reagisce all’arroganza del potere assolutista imperiale scrivendo La nuova Europa: un’opinione slava, in cui giustifica la lotta alla monarchia e auspica una cooperazione tra stati europei, sottoforma di federazione di stati democratici, anticipando in qualche modo la fondazione dell’Unione Europea.

Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale emigrò insieme ad Edvard Beneš (futuro secondo presidente della Cecoslovacchia) in Francia, portando con sé le sue idee democratiche. Le sue idee ebbero successo anche oltreoceano e così riuscì a promuovere la causa Cecoslovacca.
Dopo la prima guerra mondiale venne fondata così la Cecoslovacchia, un paese che comprende l’attuale Repubblica Ceca, la Slovacchia e alcune terre oggi in suolo ucraino.

Venne riconosciuto come stato indipendente nell’ottobre del 1918 e poco dopo Tomáš Garrigue Masaryk venne eletto presidente. Mantenne la sua carica fino al 1935, due anni prima della sua morte avvenuta il 14 settembre del 1937.

Testo in evidenza: Wikimedia commons

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