Francesco Coco: l’uomo che disse di no alle Brigate Rosse

Francesco Coco

Immaginate di vivere negli anni Settanta e di star entrando in quel vortice che soltanto successivamente verrà chiamato anni di piombo.
Immaginate di aver giurato fedeltà al diritto e alla Costituzione italiana, dopo aver vissuto la brutalità di due guerre mondiali e del ventennio fascista.
Immaginate di essere Francesco Coco e di star vivendo un evento che, inevitabilmente, cambierà la vostra vita: il rapimento del giudice Mario Sossi.

È il 18 aprile del 1974: il “momento giusto” per quella che passerà alla storia come l’operazione girasole. 
Un gruppo di venti terroristi, con sette auto e un furgoncino, sequestra Sossi, al suo rientro a casa in via Forte San Giuliano a Genova. Il magistrato è appena sceso dall’autobus della linea 42. 

Dopo qualche ora le Brigate Rosse rivendicheranno l’atto.
Mario Sossi è stato rapito con uno scopo: inviare un messaggio allo Stato italiano circa la detenzione di otto compagni. L’obiettivo, infatti, è quello di rilasciare Sossi solo in cambio di otto membri delle Brigate Rosse, i cosiddetti uomini del XXII ottobre, condannati all’ergastolo per svariati reati.

La linea che emerge sin da subito risulta omogenea fra le due forze politiche maggiori dell’epoca: la Democrazia Cristiana (DC) e il Partito Comunista Italiano (PCI): non si tratta con i terroristi. 

C’è una voce, però, che seppur in modo informale, si distacca da questo coro: è quella di Aldo Moro, più aperto verso la trattativa con le Br. Conoscendo la storia, questo particolare fa correre un brivido lungo la schiena, non trovate?

Dopo qualche settimana di detenzione le Brigate Rosse passano all’azione: inviano allo Stato italiano un ultimatum: «o gli otto vengono rilasciati o Sossi muore». Sono giorni di tensione e l’unico organo che può fare qualcosa di concreto è la Corte d’Appello di Genova che decide di mutare la pena in carcere in una domiciliare per gli otto terroristi.

In questo contesto si inserisce il procuratore della Repubblica di Genova Francesco Coco, aggiungendo un particolare importantissimo alla trattativa: l’elemento dell’incolumità riguardante la persona di Mario Sossi.

Così si passa al rilascio di Sossi che viene subito portato in ospedale. Lì emerge che le condizioni fisiche del giudice non sono al meglio. Il bollettino medico è chiaro: due costole rotte.

Coco non aspetta altro: porta la questione in Cassazione e fa saltare la trattativa. Gli otto terroristi, così, non vengono rilasciati e finiscono per scontare la propria condanna.

Coco, forse, sa che quel gesto gli costerà la vita. E così sarà l’8 giugno del 1976 quando verrà freddato, a pochi metri dalla porta di casa, da alcuni uomini delle Brigate Rosse.

Ma Coco era l’uomo che aveva giurato fedeltà al diritto e alla Costituzione italiana.
Coco era l’uomo che aveva vissuto la brutalità di due guerre mondiali e del ventennio fascista.
E di sicuro Coco era consapevole di star cambiando il corso della storia italiana.

Immagine di copertina: Rai Storia

Altri articoli da non perdere
Legge Bacchelli: supporto e tutela economica agli artisti
Legge Bacchelli: supporto e tutela economica agli artisti

La Legge Bacchelli, particolarmente nota tra gli artisti, prevede la tutela di quest'ultimi, su ampia scala, in caso di necessità. Scopri di più

I migliori romanzi storici: 20 da leggere
I migliori romanzi storici: 20 da leggere

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sognato di abbandonarsi ad un’altra esistenza, in un'altra epoca, altri posti, Scopri di più

Natura morta: cos’è, esponenti e i 3 quadri più belli
Natura morta: i 3 quadri più belli

La natura morta nella storia dell’arte è un genere artistico pittorico. Essa comprende la rappresentazione di oggetti naturali e artificiali, Scopri di più

Keith Haring: la pop art, l’attivismo e il Pride
Keith Haring: la pop art, l'attivismo e il Pride

Lo spirito di Keith Haring è metropolitano: il concetto di arte che ci ha insegnato va oltre il museale e Scopri di più

Comici napoletani: dalle figure del passato ad oggi
comici napoletani

Comici napoletani: i grandi maestri e gli eredi della risata partenopea L'essenza della comicità dei comici napoletani Nel corso del Scopri di più

Pittori italiani del Novecento: quali ricordare
Pittori italiani del Novecento: la pittura come espressione

Pittori italiani del Novecento, quelli più significati  L’arte, e soprattutto la pittura, hanno da sempre affascinato tantissime persone, di generazione Scopri di più

A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Toscano

Commenta