Pablo Picasso è stato uno dei pittori e scultori più influenti del XX secolo. Fondatore del Cubismo insieme a Georges Braque, ha rivoluzionato il modo di rappresentare la realtà nelle arti visive ispirando i movimenti artistici successivi come il Surrealismo e il Futurismo. Le opere di Picasso riflettono le sue esperienze personali e gli eventi storici del suo tempo come la guerra civile spagnola (1936-1939). Particolarmente vicino al movimento pacifista, specie dopo la Seconda guerra mondiale, egli ha usato l’arte come mezzo di denuncia sociale per mostrare la violenza e crudeltà dei conflitti. A tal proposito le sue opere più rilevanti sono Massacro in Corea (1951), La guerra e la pace (1952) e una delle opere più famose di Picasso, Guernica (1937).
La storia dietro Guernica di Picasso
L’opera è stata ispirata dal bombardamento di Guernica avvenuto il 26 aprile 1937 per mano della Legione Condor. Gli aerei tedeschi vennero utilizzati, con il supporto dell’Aviazione Legionaria, durante la guerra civile spagnola al fianco del generale Francisco Franco. Quanto accaduto a Guernica fu uno dei tanti episodi di violenza che caratterizzarono tutto il periodo della guerra civile spagnola (1936-1939), soprattutto a causa dei frequenti bombardamenti sui civili che venivano portati avanti da nazionalisti e repubblicani. Ricordiamo i bombardamenti aerei di Madrid (1936-1939), Barcellona (1939), Durango (1937) e Alicante (1938). La “tattica” dei bombardamenti ha avuto un impatto molto forte psicologicamente e fisicamente poiché coinvolgeva direttamente i civili rendendoli i martiri del conflitto.
Realizzata su una tela di grandi dimensioni (349,3×776,6 cm), l’opera è dipinta in bianco e nero così da richiamare le foto di guerra e amplificare il senso di drammaticità e angoscia che il quadro intende trasmettere. All’interno di una stanza affollata ritroviamo figure disperate e urlanti, corpi smembrati, animali feriti. Tutti i personaggi raffigurati hanno un ruolo simbolico molto forte: il toro rappresenta la brutalità del conflitto (o la stessa Spagna), il cavallo rappresenta il popolo sofferente e la madre con il bambino in braccio rappresenta la morte e il dolore causato dalla guerra.
Il processo creativo legato alla realizzazione dell’opera è documentato negli scatti di Dora Maar, fotografa amante e musa di Picasso.
La realizzazione di Guernica: genesi e prime reazioni
Le dinamiche dietro la realizzazione dell’opera sono poco chiare ancora oggi. È risaputo che nel 1937 quando Pablo Picasso era già un artista acclamato, il Governo Repubblicano spagnolo gli chiese di realizzare un’opera da presentare all’esposizione mondiale di Parigi nel padiglione spagnolo. Nonostante i ritardi nel pagamento e i problemi burocratici, Picasso decise comunque di accettare l’incarico ma non toccò la tela per oltre tre mesi poiché si sentiva indeciso e poco ispirato. L’opera venne realizzata quasi all’ultimo minuto subito dopo che Picasso venne a conoscenza dei bombardamenti di Guernica.
Il quadro venne esposto per la prima volta il 12 luglio 1937 suscitando grandi aspettative. Tuttavia l’attenzione che venne dedicata al quadro fu scarsa, probabilmente a causa del posizionamento marginale all’interno del padiglione troppo affollato di opere. Guernica venne definita da alcuni critici un’opera poco realistica e difficile da interpretare poiché troppo astratta. Picasso restò particolarmente segnato soprattutto dall’indifferenza dei baschi nei confronti dell’opera e del suo significato. Manuel de Irujo (leader del partito nazionalista basco) rifiutò di visitare l’artista mentre stava realizzando il quadro. Sotto il regime dittatoriale di Francisco Franco l’opera di Picasso venne censurata e definita “antipatriottica” al punto da vietarne anche la riproduzione. Per anni Picasso declinò ogni proposta di riportare Guernica in Spagna fino all’approvazione della Costituzione spagnola. Solo nel 1981, anni dopo la morte di Francisco Franco, il quadro di Picasso venne esposto a Madrid presso il Museo del Prado per poi essere spostato nel 1992 presso il Museo Reina Sofía dove si trova attualmente.
Nonostante una partenza zoppicante e la quasi indifferenza iniziale, l’importanza dell’opera è stata compresa subito dopo la chiusura dell’Expo. Guernica diventa per tutta l’Europa il simbolo della resistenza al nazionalsocialismo e opposizione della guerra, viene esposta in giro per il mondo per diffondere il messaggio pacifista di Pablo Picasso e contribuisce per anni alla raccolta di fondi in sostegno della Repubblica spagnola.
«La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti. È uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico.» (Pablo Picasso)
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