La lingua creola: cos’è? quando nasce?

La lingua creola: cos'è?

Cos’è e come nasce la lingua creola?

La lingua creola si sviluppa a partire dalla lingua pidgin, ovvero un linguaggio senza parlanti nativi, utilizzato per facilitare la comunicazione tra gruppi di persone che non condividono una lingua materna comune. Di solito, uno di questi gruppi ha una posizione dominante rispetto all’altro. La creolizzazione avviene quando il pidgin acquisisce parlanti nativi, diventando così una lingua creola a tutti gli effetti, ovvero una lingua materna o L1 per una comunità.

In cosa consiste il processo di creolizzazione?

Il processo di creolizzazione rappresenta l’evoluzione della lingua pidgin verso una forma più strutturata e standardizzata. Questo processo si articola in due fasi principali:

  1. Prima fase: ha una durata di circa tre anni, durante i quali i nuovi parlanti apprendono i rudimenti della lingua creola. Spesso si tratta di situazioni in cui gli schiavi, in epoche coloniali, si trovavano a dover imparare una lingua per sopravvivere e comunicare.
  2. Seconda fase: conosciuta come fase della socializzazione, coinvolge i parlanti in attività comuni, spesso ricreative, per consolidare e arricchire le loro competenze linguistiche nella nuova lingua.

Processi correlati

Oltre al processo di creolizzazione, esistono altri due fenomeni associati all’evoluzione delle lingue creole:

  • De-creolizzazione: si verifica quando la lingua creola entra in contatto continuo e prolungato con la lingua dominante, che tende a influenzarla fino a ridurne le peculiarità distintive.
  • Continuum post-creole: si verifica quando la lingua creola si fonde progressivamente con la lingua standard, creando un continuum di varietà linguistiche.

Queste varietà si classificano in base alla distanza rispetto alla lingua standard:

  • Acroletto: la varietà più vicina alla lingua standard.
  • Mesoletto: una varietà bilanciata, a metà strada tra la creola e lo standard.
  • Basiletto: una varietà più vicina alla lingua creola rispetto allo standard.

Quali sono le attitudini verso la lingua creola?

Le opinioni sulla lingua creola sono spesso negative, in quanto viene considerata una lingua “meno nobile” rispetto alla lingua dominante. Tuttavia, esistono eccezioni significative in cui la creola gode di prestigio e riconoscimento sociale.

Un esempio è il Tok Pisin in Papua Nuova Guinea, dove ha uno status privilegiato come strumento utile per la comunicazione. Un altro caso interessante è quello della Jamaican Creole, che pur non essendo usata prevalentemente per la comunicazione formale, assume un ruolo fondamentale come simbolo di identità culturale e di appartenenza al gruppo.

Jamaican Creole: quali sono le caratteristiche di questa varietà?

La Jamaican Creole, nota anche come Black slang o Black talk, è una varietà di creolo nata dal contatto con la lingua inglese. Pur avendo una forte influenza inglese, presenta caratteristiche linguistiche distintive:

  1. Negazione: avviene con no al posto di not.
  2. Verbi senza suffissi temporali: i tempi verbali non vengono indicati attraverso suffissi.
  3. Assenza di inversione nelle domande: le domande seguono l’ordine naturale della frase, senza inversioni.
  4. Caduta delle consonanti finali: le parole spesso perdono le consonanti alla fine.
  5. Assenza della copula: il verbo essere è spesso omesso.

Queste caratteristiche rendono la Jamaican Creole una lingua unica, capace di veicolare tanto significato culturale quanto comunicativo. È una lingua che racchiude la storia, le lotte e l’identità di una comunità, dimostrando come le lingue creole possano essere molto più di semplici strumenti di comunicazione.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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