La quarta crociata: date, battaglie e protagonisti

La quarta crociata e la conquista di Costantinopoli

Dopo aver visto la seconda e la terza crociata, parliamo oggi della quarta crociata, un evento che si discosta notevolmente dalle precedenti spedizioni in Terra Santa. Bandita da papa Innocenzo III nel 1202, la quarta crociata vide i crociati occidentali attaccare e saccheggiare Costantinopoli, capitale dell’Impero Romano d’Oriente, invece di combattere contro i musulmani. Un evento epocale, le cui conseguenze si sarebbero fatte sentire per secoli.

Innocenzo III e il sogno di una nuova crociata

Conosciuto ad Occidente col nome di Saladino, la morte di Salah ed-Din, nel 1193, e la conseguente frammentazione dei suoi domini segnalavano la possibilità di nuovi e più fortunati interventi delle crociate. Eppure la disposizione della quarta crociata avvenne solo nel 1202, su iniziativa di papa Innocenzo III, il cui obiettivo principale fu, per tutta la sua vita, la liberazione dei luoghi santi.

La partenza da Venezia e la deviazione verso Zara

Riunitisi a Venezia per imbarcarsi verso la Terra santa, i soldati della crociata si trovarono tuttavia a non avere abbastanza denaro per noleggiare le imbarcazioni necessarie al trasporto delle milizie. Fu il doge di Venezia, Enrico Dandolo, ad aiutarli, offrendogli le navi, in cambio di aiuto militare da parte dei crociati per riconquistare la città adriatica di Zara, strada facendo. Espugnata la città cattolica di Zara, per conto del doge veneziano, l’esercito della quarta crociata fece un’altra deviazione, accettando l’invito di Alessio il Giovane, figlio del deposto imperatore di Bisanzio Isacco II, ad aiutare il padre a riprendersi il trono, che era stato usurpato dal fratello Alessio III. Oltre che promettere una ricompensa adeguata, Alessio suggerì anche la possibilità di riportare la Chiesa di Costantinopoli sotto l’egemonia di quella romana.

L’assedio di Costantinopoli e la nascita dell’Impero Latino d’Oriente

In effetti, nel 1203 Isacco e Alessio entrarono a Costantinopoli riconquistata, ma ciò non bastò a riportare la pace. Gli occidentali si mossero decisi verso un nuovo intervento, a causa di tanti fattori: Alessio non aveva mantenuto la parola data ai crociati, la popolazione era agitata soprattutto per la presenza degli occupanti e infine Alessio V uccise il suo predecessore omonimo per insediarsi sul trono. Nel 1204 Costantinopoli fu di nuovo colpita, occupata e saccheggiata, nonostante fosse uno dei luoghi di culto più importanti per i cristiani. È così che nacque l’impero latino d’Oriente, sulle rovine di Bisanzio; al nuovo stato infatti furono dati una parte dei territori dell’impero precedente, un’altra parte andò a Venezia, a cui furono confermati i privilegi commerciali che già aveva ed altri che si aggiunsero, e infine i territori rimasti furono divisi tra i crociati di maggior rilievo.

Le conseguenze della quarta crociata: un bilancio tragico

Nonostante tutti i valorosi progetti e scopi iniziali, l’esito della quarta crociata fu un paradosso: lo scontro non arrivò in Medio Oriente, infatti si consumò tra occidentali cristiani, in lotta per motivi politici, nulla a che vedere con gli ideali religiosi che mossero le prime crociate.

La fine dell’Impero Latino d’Oriente

La scarsa coesione sociale del nuovo Stato e la sua fragilità politico-militare resero possibile la riconquista di Costantinopoli da parte dei greci, sostenuti dai genovesi, stanchi dei poteri commerciali accumulati da Venezia. Nel 1261 Michele VIII Paleologo prese le redini dell’impero di Bisanzio. Purtroppo, però, i territori riconquistati erano pochi: la Tracia, la Macedonia, gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, alcune isole del mar Egeo. Dal punto di vista esterno, invece, le pressioni ai confini erano forti, ad occidente si agitavano serbi e bulgari, ad oriente i turchi.

Le ultime spedizioni in Terra Santa

Nel frattempo, l’ideologia delle crociate perdurò. Nel 1215 si tenne il quarto concilio lateranense in cui Innocenzo III promosse un’altra spedizione per liberare i luoghi santi. Nello stesso periodo, tuttavia, egli incontrò la morte, per questo l’organizzazione della nuova crociata toccò al nuovo Papa, Onorio III. Nel 1217 dunque, sotto la guida di re Andrea d’Ungheria, del duca Leopoldo d’Austria e di Giovanni di Brienne, le spedizioni tornarono a muovere verso Oriente, in particolare verso l’Egitto, la cui conquista era necessaria per entrare in Palestina. Ancora una volta, però, i risultati furono scarsi e lo stesso valse per le due crociate successive che ebbero come protagonista il re di Francia Luigi IX il Santo. Egli era animato da una vera e forte religiosità, per questo cercò in tutti i modi di realizzare il sogno di riconquistare la Città Santa: nella prima spedizione (1248-54), però, fu catturato dalle truppe islamiche e liberato solo dopo il pagamento di un riscatto; nell’altra (1270), morì di peste, durante un’epidemia che lo colse sotto le mura di Tunisi.

Alla fine del XIII le crociate sono state cancellate dai mamelucchi, i quali abbatterono tutto ciò che rimase delle dominazioni degli occidentali.

Conclusione: l’eredità controversa della quarta crociata

La quarta crociata rappresenta un capitolo controverso e tragico della storia medievale. Nata con l’obiettivo di liberare Gerusalemme, si trasformò in una guerra fratricida tra cristiani, con conseguenze devastanti per l’Impero Bizantino e per i rapporti tra Oriente e Occidente. Il saccheggio di Costantinopoli e la creazione dell’Impero Latino d’Oriente segnarono un punto di non ritorno, indebolendo irrimediabilmente la cristianità orientale e aprendo la strada all’avanzata dei turchi ottomani nei secoli successivi.

Immagine di copertina – fonte: Wikipedia

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