L’orientalismo di Corrodi e Pasini: una panoramica

orientalismo di Corrodi e Pasini: una panoramica

L’orientalismo non è solo una corrente artistica, ma un complesso fenomeno culturale. Come teorizzato dal critico Edward Said nel suo saggio fondamentale “Orientalismo” (1978), si tratta di una “invenzione” europea: un insieme di stereotipi, immagini e conoscenze prodotte dall’Occidente per definire, e spesso dominare, l’Oriente. In un’epoca senza viaggi di massa, l’immaginario occidentale sull’Oriente era plasmato da racconti e dipinti, che creavano una netta divisione tra un “noi” razionale e superiore e un “loro” esotico, irrazionale e incivile. Questa visione ha spesso giustificato le ambizioni coloniali di nazioni come Francia e Inghilterra.

Cos’è l’orientalismo nella pittura

Nella pittura del XIX secolo, l’orientalismo si traduceva in una fascinazione per i paesaggi, i costumi e la vita quotidiana del Nord Africa, dell’Impero Ottomano e del Medio Oriente. I temi ricorrenti erano i bazar affollati, i deserti sconfinati, le scene di preghiera e, soprattutto, l’immaginario sensuale dell’harem e delle odalische. Molti artisti, tuttavia, non visitarono mai i luoghi che dipingevano, basandosi su un repertorio di immagini stereotipate. All’interno di questa corrente, i pittori italiani Hermann Corrodi e Alberto Pasini offrono due approcci molto diversi.

Orientalismo italiano a confronto: Corrodi vs Pasini
Hermann Corrodi (Approccio Romantico) Alberto Pasini (Approccio Verista)
Il suo oriente è sognato e idealizzato. Cerca il fascino del pittoresco, dei luoghi sacri e delle atmosfere bibliche, quasi fuori dal tempo. Il suo oriente è vissuto e documentato. Osserva e dipinge la realtà incontrata durante missioni diplomatiche con approccio quasi etnografico.
I suoi soggetti preferiti sono paesaggi desertici al tramonto, scene di mercato poetiche e luoghi santi come Gerusalemme. Predilige scene di vita quotidiana, mercati affollati, carovane e architetture di Costantinopoli con grande attenzione ai dettagli.
Lo stile è caratterizzato da una grande attenzione alla luce e al colore, per creare un’atmosfera suggestiva e trasognata. La pittura è precisa e quasi fotografica, abile nel rendere la luce accecante, le ombre nette e la materialità degli oggetti.

Hermann David Salomon Corrodi: l’oriente biblico e sognato

Hermann Corrodi (1844-1905) è stato un pittore italiano formatosi in un ambiente accademico. Il suo interesse per l’Oriente era legato non solo ai paesaggi esotici, ma anche al fascino dei luoghi sacri della cristianità, come dimostra il suo celebre quadro raffigurante la fontana davanti alla Moschea di Omar a Gerusalemme. Opere come “Commercianti di tappeti arabi” rappresentano la vita quotidiana, ma il suo sguardo rimane quello di un viaggiatore europeo che cerca il pittoresco. Il suo orientalismo è caratterizzato da un’eccezionale abilità nel catturare gli effetti della luce, creando atmosfere suggestive e spesso idealizzate.

Alberto Pasini: l’oriente documentato e vissuto

A differenza di molti suoi contemporanei, l’orientalismo di Alberto Pasini (1826-1899) si basa sull’esperienza diretta. Come evidenziato da fonti accademiche come la Treccani, la sua pittura nasce dal racconto veritiero. La sua carriera orientalista iniziò quando, come artista ufficiale, prese parte a una missione diplomatica francese in Persia. Questo gli permise di osservare e documentare usi, costumi e architetture con un approccio quasi etnografico. Le sue tele di Costantinopoli e della Persia non mostrano un Oriente da cartolina, ma la vita pulsante di mercati, carovane e città, con una precisione quasi fotografica nel rendere la luce accecante e la polvere delle strade.

La mostra “Pasini e l’Oriente” del 2018, tenutasi presso la Fondazione Magnani-Rocca, ha messo in luce proprio questa sua unicità: un artista che non proietta sull’Oriente i sogni dell’Occidente, ma cerca di restituirne una visione fedele e dall’interno.

Conclusioni: due sguardi sull’oriente

L’orientalismo di Corrodi e Pasini ci offre due prospettive diverse ma complementari. Da un lato, Corrodi rappresenta la fascinazione romantica per un Oriente esotico e spirituale. Dall’altro, Pasini incarna lo sguardo del viaggiatore attento, che cerca di documentare la realtà con precisione quasi scientifica. Entrambi, a modo loro, contribuiscono a un “album di immagini” che, pur filtrato da una sensibilità occidentale, ci permette di esplorare l’immaginario ottocentesco di un mondo lontano e affascinante.

Fonte immagine: pixabay


Articolo aggiornato il: 30/09/2025

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