Mobbing: cos’è e come difendersi

Mobbing: cos'è e come difendersi

Che cos’è il mobbing?
Il termine “mobbing” è nato circa negli anni settanta in riferimento al comportamento di alcuni animali, in particolare di quelli che circondano e assalgono un simile per allontanarlo il più possibile dal branco; deriva dall’inglese “to mob” e significa “folla grande e disordinata”.  A coniare questo termine è stato l’etologo Lorenz.
Il mobbing è una pratica che consiste nel tormentare moralmente e mentalmente un dipendente o collega di lavoro per far sì che lui abbandoni di proposito il posto di lavoro, e per evitare, di conseguenza, la pratica del licenziamento.
Questa pratica porta a colui che subisce violenza psicologica o fisica ad avere gravi ripercussioni sulla sua salute, ed una delle ripercussioni più gravi è il disturbo dell’adattamento e della società.

Tra le patologie più frequenti riscontriamo:
– La cefalea;
– I disturbi del sonno;
– I disturbi della concentrazione;
– I disturbi muscolari.
Queste patologie possono distinguersi anche in croniche nell’ambito delle patologie psicosomatiche, dove il processo subito conduce a vere e proprie patologie psichiatriche che portano al licenziamento, al prepensionamento, e addirittura al suicidio.

Si distinguono diverse tipologie di mobbing in riferimento alla posizione che ricoprono i soggetti in una determinata azienda. Se la pratica del mobbing coinvolge soggetti che ricoprono ruoli diversi e che sono, quindi, collocati a diversi livelli nella gerarchia dell’azienda, si parla di “mobbing verticale” , il quale a sua volta si divide in:
mobbing discendente: quando è il datore di lavoro ad avere un atteggiamento aggressivo nei confronti del dipendente;
mobbing ascendente: quando è un lavoratore ad avere comportamenti poco consoni nei confronti di un altro lavoratore di livello più basso.
Il mobbing orizzontale, invece, è la pratica secondo cui più colleghi di lavoro dello stesso livello vessano un altro collega.

Il mobbing è un reato?
La risposta è sì. Il mobbing può rappresentare forme di reato quali:
– ingiuria, ossia l’offesa all’onore;
– diffamazione, ossia l’offesa della reputazione pubblica;
– Il mobbing può sfociare anche in reati di lesione, in base alle conseguenze che riversano su colui che subisce quelle azioni.

Esiste un modo per tutelarsi?
Un modo per tutelarsi esiste: la denuncia. Denunciare non vuol dire solamente rendere partecipi gli altri di un nostro problema, vuol dire anche farsi aiutare, ma soprattutto aiutare coloro che sono vittime di questa pratica.
Oltre la denuncia vi sono organizzazioni nelle quali operano i professionisti dell’aiuto, dove si attuano interventi formativi specifici, attraverso i quali i lavoratori vengono aiutati ad essere più sicuri e meno vulnerabili allo stress, quindi in grado di gestire le risorse personali.

ATTENZIONE!
Il mobbing non deve essere confuso con situazioni di conflitto sociale della vita lavorativa-sociale, ma come conflitti interpersonali legati alla modalità collaborativa di gruppo su obiettivi comuni-aziendali che, se risolti costruttivamente, producono innovazione e creatività. 

Fonte immagine: Pixabay

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