Pratica del Wife sale: l’antica e strana usanza inglese

Wife sale: l'antica e strana usanza inglese

L’Inghilterra nel corso dei secoli è diventata famosa per le sue innumerevoli e strane usanze: è ormai famosissima la gara dei Rolling cheese in cui delle forme di formaggio vengono fatte rotolare lungo una vasta vallata. Questa peculiare competizione, però, non è niente se confrontata all Wife Sale (in italiano letteralmente Vendita della moglie), una strana pratica che iniziò a diffondersi in Gran Bretagna durante il regno della regina Vittoria. Ma di cosa si tratta? Andiamo a scoprirlo!

Le origini 

Sebbene il divorzio fosse già legale in Inghilterra tra il XVIII e il XIX secolo, non veniva comunque considerato come una scelta possibile: oltre ai costi molto elevati era anche molto scoraggiante a livello sociale. È per questo che le coppie che si trovavano incastrate in un rapporto poco soddisfacente, iniziarono a cercare strade alternative per porre fine al loro legame legale. Iniziò così a diffondersi la pratica Wife Sale durante la quale una donna veniva venduta dall’ormai ex marito a un altro uomo. Ovviamente, lo scambio avveniva con il consenso di entrambi i coniugi, i quali comunicavano pubblicamente la volontà di volersi separare. Una volta data la notizia, veniva organizzata una piccola cerimonia con tanto di testimoni, durante la quale la moglie veniva ceduta dal marito al nuovo pretendente in cambio di una somma di denaro o oggetti di valore. Oltre alla motivazione principale che era quella di voler porre fine a un matrimonio infelice, molto spesso la pratica del Wife Sale veniva utilizzato anche da coloro che si trovavano in situazione economiche poco abbienti: era infatti un modo rapido e facile per guadagnare denaro. 

La posizione della donna nel Wife Sale

Nonostante le mogli prendessero parte consensualmente al Wife Sale, la pratica era comunque il riflesso di una società fortemente patriarcale. La donna veniva vista come una sorta di merce di scambio, una proprietà che poteva essere trasferita da un uomo all’altro senza nessun tipo di conseguenza. Inoltre, non era assolutamente raro che le coniugi fossero obbligate inconsciamente ad accettare la pratica: se avessero intrapreso la strada del divorzio, si sarebbero ritrovate sole e senza la possibilità di emanciparsi o di essere indipendenti; è proprio per questo che preferivano unirsi a un altro uomo, con la speranza di vivere un rapporto più soddisfacente di quello precedente. Le donne erano quindi costrette ad accontentarsi pur di porre fine al loro matrimonio. 

La fine della pratica 

Nel XIX secolo, con l’evolversi della società, la pratica del Wife Sale iniziò a scomparire. Nonostante la figura della donna non poteva ancora ritenersi emancipata, si iniziò a comprendere la natura grottesca della pratica che pian piano cadde in disuso. A contribuire furono anche le rinnovate leggi nell’ambito del divorzio che divennero sempre più vantaggiose per entrambe le parti. Ad esempio, con il Matrimonial Causes Act del 1857, il processo di separazione divenne molto meno complesso: alle coppie veniva data la possibilità di presentare domanda davanti a un tribunale invece di dover passare attraverso il Parlamento come invece accadeva nei secoli precedenti. Attualmente l’Inghilterra è uno degli Stati con più alto tasso di divorzi al mondo, al terzo posto dopo il Qatar e il Sud Africa. 

Nonostante la sua natura grottesca, la pratica del Wife Sale è un importante spunto di riflessione per cercare di ricostruire il ruolo delle donne nel corso della storia e soprattutto per comprendere come le dinamiche di potere del passato abbiano plasmato il mondo moderno. 

Fonte immagine: pixabay

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