Tecniche di Street Art: come realizzare opere d’arte urbana

Tecniche di Street Art: come realizzare opere d'arte urbana

La street art è una delle forme artistiche più dinamiche e visibili nell’epoca contemporanea. Spesso confusa con il graffitismo, se ne distingue per l’intento e l’approccio: mentre il graffiti writing è storicamente legato alla cultura hip-hop e si concentra sulla lettera e sulla firma (la tag), la street art utilizza un linguaggio più figurativo e universale. Nata tra gli anni Cinquanta e Sessanta dall’ambiente newyorkese come simbolo di protesta e inquietudine giovanile, ad oggi si presenta come un vero e proprio simbolo di libertà d’espressione. La metropoli si trasforma in una tela e gli artisti operano su muri, treni o all’interno delle stazioni stesse, aprendo un dibattito continuo tra arte urbana e vandalismo. Dagli anni della sua nascita alla contemporaneità, la street art si è evoluta rapidamente, dando vita a numerose tecniche differenti.

Analizziamo le principali tecniche, dai grandi interventi murali alle più piccole e diffuse applicazioni adesive.

Muralismo: gli affreschi moderni

È sicuramente tra le tecniche di street art più conosciuta e praticata, sia in Italia che nel resto del mondo. Nasce come evoluzione di un movimento pittorico messicano e si trasforma in una forma artistica che con il passare del tempo ha assunto un carattere monumentale e spesso commissionato. Gli artisti scelgono le facciate più spoglie dei palazzi e, con l’ausilio di bombolette spray, pennelli, rulli e vernici specifiche, realizzano veri e propri affreschi che celano, tendenzialmente, temi di carattere sociale, politico o celebrativo. La preparazione della parete è fondamentale: richiede spesso un fondo di pittura (primer) e l’uso di vernici ai silossani o al quarzo per esterni, per garantire la massima durata e brillantezza dei colori nel tempo, resistendo agli agenti atmosferici.

Tra gli artisti europei più conosciuti possiamo sicuramente citare Blu, che nel 2011 il quotidiano The Guardian ha segnalato come uno dei dieci migliori street artist in circolazione, e Jorit il cui iperrealismo rende i suoi murales inconfondibili. Il suo celebre volto di San Gennaro a Napoli si trova precisamente sulla facciata di un palazzo in Piazzetta Crociferi, nel quartiere Forcella, ed è diventato una vera e propria attrazione turistica.

Stencil: la riproducibilità del messaggio

Anche questa tecnica è piuttosto conosciuta al giorno d’oggi per la sua rapidità di esecuzione e perché permette di realizzare opere in serie. Consiste nell’utilizzare una maschera normografica (lo stencil), spesso ritagliando cartone, acetato o lastre di plastica, per replicare disegni o scritte sui muri tramite vernice spray o a tampone. Per un prodotto artistico più elaborato e ricco di dettagli, gli artisti utilizzano più di uno stencil sulla stessa opera, sovrapponendo diverse maschere per applicare molteplici livelli di colore e creare profondità e sfumature.

Ha ottenuto la sua fama soprattutto grazie all’intervento di Banksy, writer e street artist britannico, che ha fatto dello stencil il suo marchio di fabbrica per veicolare messaggi ironici e di critica sociale.

Tecniche street art: un'opera di Banksy

Banksy: la polvere sotto il tappeto

Consiglio pratico: per evitare sbavature di vernice (il cosiddetto “underspray”), è importante far aderire perfettamente i bordi dello stencil alla superficie, magari usando del nastro adesivo di carta o dei piccoli pesi. È consigliabile applicare lo spray con movimenti rapidi e a una distanza costante di circa 20-30 cm.

Wheatpaste o poster: l’arte che si attacca

Gli artisti specializzati in questo tipo di tecnica, nota anche come paste-up, non operano direttamente sui muri. Le loro opere di street art vengono realizzate precedentemente su carta (dalla leggera carta da spolvero a quella più resistente da manifesto) per poi essere attaccate sulle facciate o sulle porte degli edifici. Il procedimento è simile a quello dei manifesti pubblicitari: si stende uno strato di colla sulla parete, si applica il poster e poi lo si ricopre con un altro strato per sigillarlo e proteggerlo. La colla è spesso autoprodotta e biodegradabile, una semplice miscela di acqua e farina o amido di frumento (da cui il nome “wheatpaste”), rendendo questa tecnica particolarmente economica ed ecologica.

Tra gli artisti napoletani che fanno uso di questo procedimento possiamo menzionare @checuorehai. A livello internazionale, un maestro di questa tecnica è l’artista francese JR, famoso per i suoi giganteschi ritratti fotografici in bianco e nero affissi in tutto il mondo, da Parigi alle favelas di Rio de Janeiro.

Yarn bombing: la città si veste di lana

È una tra le tecniche di street art più recenti e ancora in fase di evoluzione, conosciuta anche come graffiti a maglia (o “knit graffiti”). Consiste nel realizzare lavori a maglia o uncinetto che vanno poi ad avvolgere elementi dell’arredo urbano come lampioni, idranti, pali, statue, ma anche alberi o mezzi di trasporto abbandonati. L’obiettivo di questa forma d’arte è quello di dare colore ed abbellire gli angoli più cupi e anonimi della città, trasformando il freddo metallo in qualcosa di caldo e umano. Generalmente non ha uno scopo rivoluzionario o di critica sociale diretta, ma punta a strappare un sorriso ai passanti.

Consiglio pratico: per chi inizia, il modo migliore è partire da piccoli oggetti, come il manubrio di una bicicletta o la maniglia di un cancello. È utile prendere le misure dell’oggetto e preparare il “vestito” di lana a casa prima dell’installazione. Per i filati, è meglio usare materiali sintetici come l’acrilico, più resistente alla pioggia e al sole rispetto alla lana naturale.

Sticker art: il potere del piccolo formato

Quella dell’adesivo, o “sticker slapping”, non è propriamente una tecnica pittorica ma una vera e propria forma di espressione e un elemento di riconoscimento per gli artisti stessi. Sono piccoli disegni, spesso contenenti anche i profili social dei loro autori, stampati su carta adesiva in vinile (più resistente) o su carta semplice e sparsi capillarmente per le città: muri, cabine telefoniche, pali della luce, retro dei segnali stradali. Nulla sfugge all’occhio attento dei writer e degli street artist che cercano i luoghi più frequentati per poter diffondere la loro arte e il loro nome su piccola scala. Gli adesivi della campagna “Andre the Giant Has a Posse”, creati da Shepard Fairey e poi evoluti nel celebre brand OBEY, sono uno degli esempi più famosi di come uno sticker possa raggiungere una notorietà globale.

Graffiti writing: la radice di tutto

Sebbene distinto dalla street art figurativa, il graffiti writing ne è il precursore e ne condivide lo spazio urbano. È una disciplina basata sullo studio della lettera e del proprio pseudonimo (la “tag”). Le forme principali includono:

  • Tag: la firma stilizzata del writer, eseguita in modo veloce con marker o spray. È la forma base del writing.
  • Throw-up: una versione più elaborata della tag, con lettere tondeggianti e riempite con un colore e contornate con un altro. È pensato per essere eseguito rapidamente.
  • Pezzo (piece): un’opera complessa, ricca di colori, effetti e dettagli, che richiede tempo e abilità. È la massima espressione del talento di un writer.

Tabella comparativa delle tecniche

Per avere un’idea più chiara, ecco una tabella che mette a confronto le diverse tecniche analizzate.

Tecnica Caratteristiche principali
Muralismo Grande formato, richiede tempo e spesso permessi, forte impatto visivo, lunga durata.
Stencil Veloce, riproducibile, ideale per messaggi diretti e complessi, basso costo.
Wheatpaste Opera preparata in studio, applicazione rapida, non permanente, ideale per collage e foto.
Yarn Bombing Non invasivo, colorato, umanizza lo spazio urbano, temporaneo e facilmente rimovibile.
Sticker Art Diffusione capillare, basso costo, forte elemento identitario, legale solo su superfici autorizzate.

Ogni tecnica offre agli artisti un modo unico per interagire con l’ambiente urbano e comunicare con un pubblico vasto ed eterogeneo. Questo dialogo costante solleva interrogativi sul confine tra espressione artistica e vandalismo. Molte amministrazioni comunali oggi mettono a disposizione muri legali (“hall of fame”) o promuovono festival di street art, riconoscendo il suo valore come strumento di rigenerazione urbana e dialogo sociale. La street art, quindi, non è solo una questione di tecnica, ma anche di contesto e di messaggio, trasformando la città in una galleria d’arte a cielo aperto, come definito anche dal Tate Modern di Londra.

Immagine di copertina – fonte: Pixabay
Articolo aggiornato il: 22/08/2025

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