Tommaso Buscetta, chi è il boss dei due mondi?

Tommaso Buscetta, chi è il boss dei due mondi?

Tommaso Buscetta è stato uno dei volti più conosciuti della criminalità organizzata siciliana, noto per le sue collaborazioni con la giustizia che hanno portato ad importantissime indagini finalizzate a smantellare e neutralizzare il sistema mafioso e le famiglie facenti parte della famosa organizzazione criminale siciliana chiamata Cosa Nostra. Ma chi è veramente Tommaso Buscetta? E perché viene chiamato “il boss dei due mondi”?

La storia di Tommaso Buscetta

Per capire veramente chi è Tommaso Buscetta dobbiamo parlare della sua complicata ed intrecciata storia. Buscetta Tommaso, successivamente chiamato Don Masino, nasce a Palermo quasi 100 anni fa, nel 1928, in una famiglia numerosa ma allo stesso tempo molto povera; Buscetta inizia a delinquere già da ragazzino, organizzando attività nel mercato nero e la falsificazione delle tessere per il razionamento della farina, (parliamo dunque del periodo coincidente al ventennio fascista in Italia). Egli all’età di 17 anni, dopo la fine della seconda guerra mondiale, entra a fare parte del mandamento della mafia di Palermo di Porta Nuova (questo gruppo, all’interno dell’organizzazione, aveva il compito di svolgere delle mansioni quasi statali come l’assegnazione di case popolari oppure punire chi trasgrediva la legge non scritta dell’organizzazione).

Dopo una serie di vicende familiari che lo obbligano a viaggiare tra Palermo, Argentina e Brasile, Tommaso Buscetta si associa a nomi mafiosi di alto rilievo come Angelo La Barbera o Gaetano Badalamenti con cui inizia a svolgere attività di contrabbando (specialmente di sigarette prima e di stupefacenti dopo) e diventando bravo specialmente nel ruolo di sicario. Sarà dopo essere uscito due volte dal carcere che conoscerà le persone che gli cambieranno il destino, prima il capo dei capi Michele Greco e poi i corleonesi Toto Riina e Luciano Liggio. 

Sarà sotto consiglio di Tommaso Buscetta, dopo aver avuto un importante colloqui con le famiglie americane di cosa nostra (preoccupate per la poca coesione tra le famiglie siciliane), che nascerà la struttura dell’organizzazione che conosciamo oggi: più o meno come una chiesa con alla base i soldati organizzati in decina, i capi decine formano i vari mandamenti e per ogni mandamento c’è un rappresentante nella cupola, o meglio nella Commissione (il nuovo organo che gestiva e coordinava tutte le famiglie siciliane).

È strano pensare che una delle figure più importanti della lotta alla mafia è proprio Tommaso Buscetta, che in seguito alla seconda guerra di mafia inizierà a collaborare con la giustizia proprio contro chi è che gli ha distrutto la vita e tramite una serie di vendette trasversali ha ucciso tutta la sua intera famiglia (nipoti, fratelli, figli) mentre lui era in brasile: Totò Riina.
Le testimonianze di Buscetta, durante il suo lunghissimo colloquio col giudice Giovanni Falcone, hanno portato alla conoscenza del sistema di organizzazione di Cosa Nostra e all’arresto di tantissimi membri dell’organizzazione, la maggior parte facenti parte della famiglia dei corleonesi (famiglia vittoriosa nella seconda guerra di mafia), portando la giustizia italiana ad uno dei momenti che resterà nella storia della repubblica Italiana: il maxiprocesso di Palermo.

 

Fonte immagine: Pexels.com

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